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BitTorrent: sempre più ostacoli sulla sua strada

Creato il 13 agosto 2012 da Andy04 @stilegamesnews

Gli ISP filtrano le connessioni degli utenti
Da una parte è diventato uno dei software più diffusi per la condivisione di file sul web
, ma dall’altra BitTorrent è visto come una minaccia sia dalle aziende operanti nel campo musicale e cinematografico, sia dai provider. Insomma BitTorrent è sempre più diffuso, ma sulla sua strada incontra anche sempre più ostacoli e uno di questi è rappresentato proprio dagli ISP, ovvero dai provider, che sempre più spesso interferiscono sulle connessioni degli utenti per limitare la banda a disposizione per il download di Torrent. Il Measurement Lab di Google ha aggiornato il report fermo al 2010 per includere le informazioni a disposizione circa il primo trimestre del 2012 e quelli precedenti e il risultato è una pagina web dove è possibile analizzare in dettaglio le singole nazioni per vedere il quadro generale del filtraggio operato dagli ISP. I dati danno in netto miglioramento gli Stati Uniti, con Comcast che è passato dal 50% ad un attuale 3%, in buona parte in seguito alle imposizioni della FCC, mentre il caso peggiore è quello di Cox, provider che interviene nel 6% dei casi.

Situazione molto diversa invece per la Gran Bretagna, dove BT si aggiudica un 65%, che dimostra come la maggior parte delle connessioni degli utenti venga filtrata per quanto concerne il protocollo BitTorrent. In Canada il divario tra il migliore ed il peggior provider è ancora maggiore, con Rogers che controlla l’80% del traffico, mentre di Telus non sono state registrate attività in questo senso.

Per quanto riguarda l’Europa, poi, la situazione sembra essere particolarmente diversa. Le percentuali sono infatti in media piuttosto basse, talvolta quasi nulle, in quasi tutti i principali paesi e in Italia la “maglia nera” della censura nel 2012 se la aggiudica Telecom Italia, che interviene nel 10% dei casi, seguita da Tiscali con un 8%. Wind non interviene per niente e anche gli altri operatori lo fanno in percentuali bassissime. Insomma in Italia si riesce ancora ad usare quasi normalmente BitTorrent, visto che i provider si interessano almeno fino adesso molto poco al problema.


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