Secondo quanto riporta Newsweek, James Tyree, Chief Executive del fondo di investimenti che ha recentemente portato a termine il buyout del Chicago Sun-Times, ritiene che i quotidiani in versione cartacea avrebbero un futuro circoscritto ai prossimi 5 – 10 anni al termine dei quali saranno inevitabilmente fuori dal mercato soppiantati da formati digitali.
Al contempo, dopo aver preso atto del declino degli investimenti pubblicitari, Tyree dichiara che il quotidiano di Chicago non ha in programma di far pagare i lettori per accedere ai contenuti on line, poichè in tal caso si assisterebbe ad una migrazione in massa dell’utenza verso la concorrenza.
Per l’ennesima volta non è chiaro su quali modelli di business debbano dunque basarsi gli editori condannati apparentemente dall’ inevitabile avvento del digitale e, al tempo stesso, dalla impossibilità di ottenerne dei ricavi. Continua, pare, ad essere vero tutto ed in contrario di tutto.
Quel che sembra certo è che finchè il mondo finanziario continuerà ad interessarsi all’editoria costituirà una parte non trascurabile dei suoi problemi. In Italia esistono numerose evidenze al riguardo.
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