Anche se solo con un episodio, anche quest'anno c'è stato il ritorno di quella che probabilmente è la serie tv più bella di tutti i tempi: Black Mirror. Ci aspettavamo una terza stagione, anche solo di tre puntate come le precedenti, ma gli sceneggiatori evidentemente si sono seduti un po' sugli allori e ci tocca una sola puntata a tema natalizio. Attenzione però, il fatto che sia solo una puntata non vuol dire che sia brutta...e infatti gli inglesi colpiscono di nuovo duramente al cuore e ci ricordano perché avevamo amato le due stagioni precedenti. Ricordiamo, inoltre, che Black Mirror è una serie ultra-antologica, nella quale - in pratica - vengono realizzati tre film a stagione di un'ora e mezza ciascuno, completamente slegati gli uni dagli altri, ma con un unico filo conduttore: l'ingerenza della tecnologia e della multimedialità nella vita umana. Le prime due stagioni sono state eccelse e ancora ricordo con piacere e trepidazione episodi come White Bear della seconda ondata.
La storia è come sempre scritta benissimo e interpretata ancora meglio. Evito del tutto di iniziare a scrivere la trama, perché so già che non ce la farei a trattenermi nel fare spoiler giganteschi. Mi limito quindi a dire che, ovviamente, anche questa volta la tecnologia avrà un peso importante nella storia. Ancora una volta Brooker mette in luce gli aspetti favorevoli e quelli sfavorevoli di un progresso tecnologico invasivo delle vite umane, ma senza mai dare un giudizio definitivo, ma lasciando questo compito allo spettatore. Brooker ha la mirabolante capacità di riuscire a immaginare un futuro molto prossimo e piuttosto plausibile. La tecnologia che viene inserita nella storia, infatti, pur non esistendo ancora sembra a essere vicinissima e molto probabile, anche solo pensando a quello che attualmente possono fare gli smartphone. Ancora una volta, quindi, Black Mirror ci mette in guardia su quello che potrebbe essere il futuro non molto lontano dell'umanità, dei rischi che potrebbe correre e anche delle opportunità che si potrebbero sfruttare. Come nel caso delle armi, infatti, la tecnologia è un oggetto ed è solo l'uso che non fanno gli individui che ne determina il fine ultimo.
Ancora una volta una splendida storia, quindi, che non fa che renderci vogliosi di vederne altre il più presto possibile. Preghiamo che accada!!