Dramedy interrazziale confezionato “a modino”
Prodotto e interpretato da Kevin Costner, Black or White è una piccola ed elegante scoperta. Lieve e duro contemporaneamente nella trattazione del tema della razza, il film diretto da Mike Binder ha il pregio di non scivolare mai nello spudorato macchiettismo.
Elliott Anderson ha appena perso la moglie Carol in un incidente stradale, mentre anni prima ha dovuto assistere alla morte della figlia diciassettenne a causa di una complicazione durante il parto della figlia Eloise. La bambina, dopo la scomparsa di Carol, vive solamente con Elliott, che travolto dalla tragedia, comincia a bere regolarmente. Come se non bastasse la nonna paterna afroamericana vuole richiedere la custodia totale della bambina.
È molto difficile mettere in scena una pellicola di questo tipo senza scivolare nella stereotipia. Black or White dimostra di avere le capacità di reggere il tema della differenza razziale e della convivenza tra le due, senza mostrare il fianco ai cliché che un argomento come questo può portarsi appresso.
Diretto dal solido Mike Binder, Black or White è una commedia drammatica di chiaro impianto hollywoodiano; infatti tutto è al proprio posto, il politically correct è instancabile compagno di viaggio della sceneggiatura e la storia, oltre a essere credibile, si lascia seguire. Ciò che manca a Black or White è quel coraggio narrativo che avrebbe permesso al film di spingersi un po’ più in là della confezione precisa e funzionante. Pare che Binder non voglia sporcarsi le mani, non voglia rischiare in modo sconsiderato di inoltrarsi in un terreno minato. E allora ecco che le delineazioni dei personaggi appaiono compiute, precise caratterizzazioni che aiutano lo svolgimento della vicenda e le infondono quella verosimiglianza necessaria. Non è un caso che la pellicola sia liberamente ispirata a fatti realmente accaduti, frase che normalmente viene posta a inizio proiezione provocando più interesse e coinvolgimento nel pubblico seduto in sala.
Black or White pone sul piatto della bilancia un amore incondizionato (talvolta cieco) per la famiglia e ostenta un convincente Kevin Costner (un nonno imbolsito col vizio dell’alcool e più di una tragedia alle spalle) e una misurata Octavia Spencer (nonna di colore proprietaria di sei attività e madre putativa di una famiglia allargata). Nonostante ciò è Costner a sorreggere il film, non lesinando in emotività, rabbia e fragilità; ed è grazie a lui che la pellicola procede spedita verso la conclusione e si dimostra un prodotto di livello.
La confezione politicamente corretta e la narrazione lieve, ma poco coraggiosa, sono gli elementi distintivi di Black or White, un’opera che riesce ad accattivare e coinvolgere con maestria. Proprio come i classici film hollywoodiani, dal lieto fine obbligato, di cui non ci si stanca mai.
Uscita al cinema: 4 marzo 2015
Voto: ***
