11 APRILE – Si dice che le partite siano come un film dove la parola fine non arriva finchè non è finita. Un simpatico ma sempre attuale gioco di parole che dimostra come una partita di calcio sappia sempre regalare emozioni inaspettate prima del triplice rischio finale. Peraltro, il pareggio ottenuto dai gialloblù contro i romagnoli ha veramente dell’incredibile, perché sul punteggio di tre a zero, a poco meno di trenta minuti dal termine, nessuno avrebbe “puntato” anche un solo euro su una rimonta degli uomini di Mimmo Di Carlo. E’ successo invece che, quando la vittoria sembrava oramai essere in cassaforte, si è verificato l’imponderabile, un autentico black out durato la bellezza di undici minuti, al termine dei quali gli uomini di Mandorlini si sono visti letteralmente sfuggire di mano una partita virtualmente già vinta. Un vero peccato perché la sfida del Bentegodi era, per dirla in gergo “tennistico”, un vero e proprio match point, la classica partita da “punto, set, incontro”. Con i tre punti, infatti, i gialloblù avrebbero messo una seria ipoteca sul discorso salvezza perché con la vittoria il gap sulla zona retrocessione – complici le sconfitte di Atalanta e Cagliari – sarebbe arrivato a ben 14 lunghezze, un divario pressoché incolmabile a nove giornate dal termine. I due punti persi, invece, anche se non complicano più di tanto il cammino degli scaligeri – undici punti di vantaggio sono pur sempre un margine di tutto rispetto – non consentono comunque a Toni & c. di considerarsi definitivamente fuori pericolo. Riavvolgendo il film dell’incontro diventa oggettivamente complicato dare una spiegazione logica ad un epilogo così folle.
La squadra di Mandorlini ha dominato la scena per oltre sessanta minuti dimostrando di meritare ampiamente il triplo vantaggio, raggiunto grazie alla bellissima rete di Juanito Gomez e alla doppietta dell’immenso Luca Toni giunto, pensate un po’, al quindicesimo sigillo stagionale. A poco meno di mezz’ora dal termine, invece, si è spenta la luce e sulla concentrazione dei gialloblù sono improvvisamente calate le tenebre. E’ stato in questo frangente, durato come detto la pochezza di undici giri di lancette, che i bianconeri di Romagna, grazie anche alle prodezze “domenicali” di Carbonero e Brienza, sono riusciti a rimettere in parità l’incontro, con i gialloblù letteralmente “imbambolati” ed assolutamente incapaci di imbastire anche una minima reazione. Nell’ultracentenaria storia del calcio le rimonte, anche le più incredibili, non mancano di certo, tuttavia, quanto successo contro il Cesena lascia veramente senza parole. Quello visto domenica, probabilmente, rappresenta un po’ il filo conduttore di questa stagione ovvero l’incapacità dei gialloblù di mantenere alta la concentrazione per l’intero arco dei novanta minuti. Per qualcuno sarà forse un caso ma il fatto di essere la quarta peggior difesa dell’intero campionato – ironia della sorte giusto dopo Parma, Cagliari e Cesena – vorrà pur dire qualcosa. E meno male, vien da dire, che davanti c’è uno come Luca Toni perché diversamente ci troveremmo qui a parlare di ben altro. La questione, comunque, non è solo mentale ma soprattutto anche tecnica perché in questa stagione, contrariamente a quelle che erano le aspettative di molti, la difesa gialloblù ha dimostrato lacune fin troppo evidenti, soprattutto per quanto riguarda i due centrali. E questo, in vista del prossimo campionato, sarà sicuramente una delle prime aree di intervento per cercare di migliorare il livello di impenetrabilità della retroguardia.
La partita di domenica, in ogni caso, deve essere archiviata in fretta perché è già ora di un’altra importantissima sfida casalinga contro l’Inter di Roberto Mancini. I nerazzurri arrivano in riva all’Adige con l’obbligo di fare risultato, dopo lo sconcertante pareggio ottenuto contro il Parma ed il conseguente allenamento punitivo fissato nel giorno di Pasqua dal tecnico di Jesi. La tradizione gioca a sfavore dei gialloblù, che solo in quattro occasioni sono usciti dal campo vittoriosi ma Toni & c., desiderosi di un pronto ed immediato riscatto, non si lasceranno certo sfuggire l’occasione di puntare al risultato pieno. I tre punti sarebbero,inoltre, il regalo più bello per Andrea Mandorlini, il quale farebbe “carte false” per andare contro il suo passato – il tecnico ha vestito da giocatore per ben sette stagioni la maglia nerazzurra facendo parte anche della famosa squadra “dei record” – e giocare un “brutto scherzo” ai nerazzurri. Non dimentichiamo, infine, che prima si chiude il discorso salvezza, meglio è per tutti. Sotto con l’Inter, quindi…
Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi
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