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TREVISO – Ha ucciso, ma non perché volesse: era nel bel mezzo di un “black-out psichico”: è la motivazione con cui Luigi Furian, culturista con una laurea in Economia e Commercio, è stato prosciolto dall’accusa di aver investito e ucciso Antonio Mercanzin, carabiniere in pensione. E c’è chi si domanda se non sia solo una “scusa” plausibile inventata da un avvocato esperto.L’accusa era doppia: omicidio colposo e omissione di soccorso, perché Furian non si è fermato dopo aver travolto Mercanzin intento a dirigere il flusso degli alunni all’uscita della scuola elementare. Ma per il Tribunale di Vicenza l’accusato “non è imputabile”.Il caso di Furian è solo uno dei tanti in cui l’accusato viene prosciolto con motivazioni che riguardano la scarsa presenza psicologica. Quella zona grigia del black-out psichico che sta tra la lucida volontà di commettere un delitto e la vera e propria incapacità di intendere e di volere. Insomma, un momento in cui non si è in sé, ma che, appunto, dura poco più di un momento.Il black-out psichico viene invocato dai giuristi anche in altri casi, come nei casi dei genitori che dimenticano nell’auto i propri bambini piccoli. Il meccanismo psichico che a volte porta a dimenticare le chiavi o il telefonino diventa psicopatologico quando nella mente avviane una dissociazione, una frattura di parti fondamentali del cervello, che per un certo periodo di tempo smettono di dialogare fra loro. La causa spesso è una condizione di super stress.Ma ci sono casi in cui gli avvocati approfittano di certe condizioni e adducono questo momento di distacco dalla realtà per giustificare chi ha commesso un reato?Nel caso specifico di Treviso una diagnosi di pronto soccorso psichiatrico e due perizie hanno confermato che al momento del fatto la mente di Furian era andata in cortocircuito per motivi che non dipendevano da lui e sui quali non poteva esercitare alcun controllo.Il giovane era reduce da un’accesa discussione con il padre. Chi era presente, scrive la Stampa, lo vide “sbiancare improvvisamente, sgranare gli occhi, alzarsi”. Prende la macchina, si lancia in una corsa. Non vede, sembrerebbe, il nonno vigile, lo travolge, continua a correre per diversi chilometri, fino a quando i carabinieri lo fermano. Al pronto soccorso Furian appare catatonico, finisce in Psichiatria.Secondo quanto scrive la Stampa ha la bava alla bocca, gli occhi sbarrati, non parla. Ricomincia a parlare solo tre giorni dopo. E lo fa per dire che c’è qualcuno che lo insegue per ammazzarlo. Per questo si sarebbe lanciato nella corsa con la sua auto. E quando gli domandano se abbia incontrato ostacoli nella sua corsa lui dice di “aver abbattuto una transenna”.Furian, che non beve e, hanno confermato gli esami, non si è mai drogato, viene quindi ricoverato per tre mesi, fa poi sei mesi di arresti domiciliari. Due periti psichiatrici forensi, uno per la difesa e uno per il tribunale, hanno dimostrato che l’uomo è stato colpito da “black-out psichico”, altra cosa dall’incapacità di intendere e di volere.http://www.blitzquotidiano.it/