Stefano Cavanna
L’antidoto ideale da assumere per contrastare l’ipocrisia che ci ammorba puntualmente ogni anno durante il periodo natalizio ha un nome : Black Propaganda.
Nell’ambiente dei media viene così definita quel tipo di informazione falsa e diffamatoria che si professa proveniente da una fonte amica, ma che in realtà giunge dallo schieramento opposto; tale stratagemma venne attuato in particolare al termine della 2° guerra mondiale da quelle nazioni che avrebbero poi finito per soccombere (Italia e Germania in primis…)
Questa premessa è utile per poter meglio comprendere da dove tragga linfa la rabbia distruttiva che pervade l’intero lavoro dei Black Propaganda nei suoi 51 minuti, ma se ciò non dovesse essere sufficiente ci viene in soccorso la band stessa con la seguente dichiarazione d’intenti riportata nella propria “bio” :….brani ossessionati dal rancore sociale, dall’instabilità e dalla falsità psichica dell’essere umano…
Ciò che ne scaturisce è un grande album di thrash-death, inevitabilmente influenzato dalle migliori produzioni di Slayer, Pantera, The Haunted, Entombed, ma lo fa rifuggendo gli stilemi del genere e rimodellando in maniera del tutto personale un sound terremotante che spazza via svariati epigoni delle suddette band nonché la maggior parte delle uscite metal-core che hanno inflazionato il mercato discografico negli ultimi anni .
Da “Hit The Mass”, che come promette il titolo scuote l’ascoltatore dal suo torpore immergendolo all’istante nella violenza sonora che sarà il filo conduttore dell’album, passando per “Craving”, “No Prejudice”, la magnifica “About Me” (inserita lo scorso anno nel cd-compilation di Rock Hard) fino alle conclusive “Livid Taste” e ” Black Propaganda/The Prophet Of The Gore”, la band torinese non si concede tentennamenti o divagazioni di alcun tipo e sfodera un lavoro che merita il supporto incondizionato di chi ha realmente a cuore la salute della scena metal tricolore.
Nulla da eccepire sulla produzione che valorizza al massimo l’eccellente lavoro chitarristico di Ian Binetti, le vocals efferate di Jacopo Battuello e la puntuale base ritmica fornita dalla batteria di Eric Di Donato.
Un plauso va infine anche alla Nadir Music per aver arricchito ulteriormente il proprio roster con una band dal potenziale esplosivo come i Black Propaganda.