Ieri sera ho avuto una folgorazione e un impellente bisogno di scrivere riguardo a un argomento che in questi giorni mi sta frullando per la testa, veramente mi frulla più per le orecchie perchè è qualche giorno che ascolto in macchina il nuovo disco dei Black Sabbath,13, due cifre fiammeggianti che fanno bella mostra di sè sulla copertina.
Da che parte cominciare?
Si , lo so, non è bello cominciare a parlare di un disco che stai aspettando da tanto con una domanda. ma sinceramente non lo so neanche io da dove devo cominciare.
Allora cominciamo con un : a me Ozzy è sempre stato sul cazzo.
Ho sempre pensato che la sua voce sgraziata fosse una specie di freno a mano tirato per la musica dei Black Sabbath ma negli anni ho toccato con mano che sono uno dei pochi a pensarla così.
Ho cominciato ad amare l'heavy metal perchè cercavo cantanti coi controcazzi , tipo le quattro ottave di estensione di Geoff Tate nei Queensryche, oppure gente che sapesse tenere un acuto per 45 secondi in concerto ,quindi senza trucco e senza inganno come Eric Adams dei Manowar.
Non ho mai comprato un disco di Ozzy ma gli devo riconoscere un fiuto nello scovare talenti veramente di primo ordine: scovare due fuoriclasse della chitarra come Randy Rhoads ( RIP) o Zakk Wylde non è da tutti. O forse li ha scoperti Sharon, la moglie tuttofare, quella che in The Osbournes , una specie di real tv che acquista (volontariamente o no ancora non l'ho capito) le cadenze della sit com, lo fa apparire come un mezzo rincoglionito che a malapena ricorda il proprio nome e cognome.
Ecco grazie a The Osbournes , Ozzy mi è cominciato a stare più simpatico forse proprio perchè ha demolito l'immagine di rockstar pura e cruda che tutti avevano di lui.
Ma sto divagando..
Io , per ragoni anagrafiche o forse per mera casualità , ho conosciuto i Black Sabbath col disco sbagliato.
Perchè sbagliato? perchè era Born Again , l'unico disco in studio in cui ha cantato sua maestà Ian Gillan. Dovete sapere che Ian Gillan, che è ancora vivo e lotta con noi, è stato il cantante che ha aperto un universo nuovo nelle mie orecchie implumi da adolescente nemmeno quattordicenne : comprai in cassetta Made in Japan e già sentendo il maestoso riff di Highway Star e l'ugola d'acciaio di Gillan avevo capito che quella era la musica che mi avrebbe accompagnato per tanto tempo. Sono 31 anni che mi accompagna e ancora non mi vuole lasciare. Avevo appena scoperto i Deep Purple e mi imbatto in Born Again, quando vidi nel retrocopertina il lungocrinito Gillan , feci subito mio il disco, un vinile che conservo ancora gelosamente.
E poi ho scoperto tutti i dischi con Ronnie James Dio: che gran cantante ! Ora è tornato su, dal suo omonimo, ma la sua impronta nei dischi dei Sabs a cui ha partecipato è indelebile.Ogni volta che ascolto Children of the Sea le lacrime mi salgono agli occhi.
Addirittura a Ozzy ho preferito anche Tony Martin: e qui molti già avranno pensato che il vero rincoglionito sono io. E invece no, permettetemi di difendermi: Tony era un grande cantante ( dico era perchè l'ho visto in una sua recente esibizione ed è solo l'ombra sfiatata di quello che fu), forse un po' troppo nel Dio -Style ma con una voce notevole, potente e soprattutto bene armata dalla chitarra magica di Tony Iommi impegnata come non mai a macinare riff spaccasassi per brani marcati a fuoco nella mia memoria ( tipo The Shining o anche The Headless Cross).
Si vabbe...ma come è 13 ?
Anzi , sembra proprio che la musica scritta sia fatta apposta per la sua voce acida e sgraziata che ha tutto tranne la tecnica.
Il tempo sembra essersi fermato in un disco che profuma di antico ma suona modernissimo grazie alla produzione di Rick Rubin che permette di apprezzarne ogni sfumatura.
Perchè questo disco di sfumature ne contiene tante: dal vecchio, roccioso heavy metal al vero e proprio doom come neanche i Cathedral hanno mai saputo fare, agli umori acidi in blues fino agli aromi di psichedelia settantiana.
Questi signori non hanno nulla da dimostrare perchè ormai sono stati consegnati alla storia.
Ma ancora hanno voglia di mettersi in gioco e di regalare un po' della loro infinita classe.
God is (not) dead.
( VOTO : 8 / 10 )