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Black Sails - Stagione 1

Creato il 17 maggio 2015 da Misterjamesford
Black Sails - Stagione 1 Produzione: StarzOrigine: USA, Sudafrica
Anno: 2014
Episodi: 8



La trama (con parole mie): a Nassau, nel cuore dei Caraibi, si trova uno dei crocevia più importanti legati al mondo dei pirati ed alle navi dedite agli arrembaggi ed alle razzie in tutti i mari, coordinato dalla giovane Eleanor Guthrie. Quando il capitano Flint recupera, insieme al sopravvissuto ed opportunista John Silver, la mappa che potrebbe condurlo alla rotta della leggendaria nave Urca, portatrice d'oro, le trame attorno al centro nevralgico del mondo piratesco si infittiscono: insieme ai Guthrie ed alla ciurma del capitano Vane, infatti, elementi di spicco del mondo criminale e di quello ufficiale delle marine britannica e spagnola si contenderanno il dominio non solo della zona caraibica, ma degli oceani.
Black Sails - Stagione 1
Quando il mio fratellino Dembo è giunto dalle parti di casa Ford portando in dono l'intera prima stagione di Black Sails, firmata in parte da Neil Marshall ed ambientata in una cornice che ha sempre esercitato un fascino unico sul sottoscritto, pensavo avrei assistito ad uno dei miracoli del piccolo schermo più clamorosi dell'anno.In fondo, dai tempi di Monkey Island l'ambientazione piratesca e caraibica è sempre stata una delle mie favorite insieme a quella western - come questa, wild and dirty -, e l'idea di un prodotto violento e tosto che mi ricordasse l'ottimo e sottovalutato Master and Commander - che solcherà i mari da queste parti domani, per continuare su questa rotta - mi stuzzicava non poco: il risultato finale, però, a prima stagione archiviata, è stato almeno in parte al di sotto delle pur alte aspettative, complici un cast privo del carisma che mi sarei aspettato - da John Silver alla ciurma di Charles Vane - e la mancanza di quella scintilla in grado, nel caso di alcune serie, di mettere addosso la quasi esigenza di correre a vedere l'episodio successivo appena terminato quello che si sta guardando.Nulla da dire sul comparto tecnico o la ricostruzione d'epoca, la violenza o il sesso - che, comunque, potrebbero essere spinti ancora di oltre -, ed al prodotto in generale: semplicemente, almeno per il momento, a Black Sails è mancato quel "barbarico YAWP" in grado di far compiere al prodotto di Michael Bay il salto di qualità in grado di farlo diventare una serie irrinunciabile dall'hype che cresce stagione dopo stagione.Le potenzialità restano, e sono convinto che, se aggredito con un piglio più deciso in fase di scrittura, già con la seconda stagione charachters come Eleanor Guthrie e Charles Vane - che ricorderanno, completamente diverso nell'approccio e nello stile, i fan di Shameless - potrebbero spiccare il volo di fatto portando ad un altro livello l'intera produzione: a salvarsi dal mezzo scivolone, invece, è l'ottimo Flint di Toby Stephens, protagonista disequilibrato e completamente schiavo delle sue passioni e decisioni, in grado di slanci da grande leader e follie da psicopatico senza se e senza ma.A proposito di Flint, considerata la chiusura di stagione e la speranza di rivedere il dato per morto Bones, le premesse della costruzione di una storyline da brividi ci sono tutte, anche considerando l'etica profondamente criminale e piratesca dell'uomo a fronte di un passato ed una formazione decisamente istituzionali e molto "british".Del resto, in un'epoca ed al centro di una società parallela al mondo "comune" come quelle mostrate da Black Sails solo i più duri ed i sopravvissuti, probabilmente, finivano per avere qualche possibilità di farcela, quasi la Legge della giungla fosse stata trasportata in mare, regolata da parole d'onore spesso e volentieri tradite da violenza e menzogne via via sempre più grandi, condite da botte, sangue e sesso.Nonostante questo, e la differenza rispetto allo stile di vita continentale dei tempi, l'approccio dei pirati e degli esploratori del mare è senza dubbio e profondamente umano: inseguire una chimera, una nave, un tesoro o chissà quale scoperta rappresenta, in un certo senso, quello che Moby Dick è per Achab, o Godot per Beckett.O un qualsiasi sogno per uno qualsiasi di noi.Come prodotto molto umano, dunque, i margini di miglioramento ed i difetti sono decisamente marcati, ma ho fiducia che, con il sudore e la fatica, questa rotta porterà in futuro a qualcosa di più grande di quanto non si sia visto fino ad ora.
MrFord
"When the going gets tough
and the stomachg acids flow
the cold wind of conformity
is nipping at your nose
when some trendy new atrocity
has brought you to your knees
come with us we'll sail the
seas of cheese."Primus - "Seas of cheese" -

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