Samba (Francia 2014) Regia: Olivier Nakache, Eric Toledano Sceneggiatura: Olivier Nakache, Eric Toledano Ispirato al romanzo: Samba pour la France di Delphine Coulin Cast: Omar Sy, Charlotte Gainsbourg, Tahar Rahim, Izïa Higelin, Isaka Sawadogo, Youngar Fall, Liya Kebede Genere: interracial Se ti piace guarda anche: Quasi amici, Polisse, La famiglia Bélier
Mi chiamo Muhammad. Vengo dalla Libia. Sono arrivato su un barcone. Non è stato un viaggio semplice, ho rischiato la vita almeno una mezza dozzina di volte, però ci sono delle volte in cui me la sono vista anche peggio. Con Ryanair, tanto per dire. Sarei voluto andare a vivere in Germania, ma là mi han detto: “Raus!”. Non so di preciso cosa significhi, visto che ho studiato l'italiano e non il tedesco, però immagino non fosse proprio un segno di benvenuto. Ho studiato l'italiano, avete capito bene. Io no parlare come nero ignorante, io parlare lingua italiana meglio di molti vostri politici, come Angelina Jolie Alfano o Gasparri o quello là che su Twitter ha scritto “Buona pascuetta!” con la C. Ho pure una laurea specialistica e un master. Anche se non so il tedesco, volevo comunque andare in Germania perché mi han detto che in Italia non c'è lavoro. Non è che ci tenessi particolarmente a venire da voi. Non fraintendetemi. A me piace l'Italia. Adoro i film di Fellini e il vostro cibo, per non parlare della vostra moda. Giorgio Armani è un genio! Detto questo, sarei stato anche volentieri a casa mia. Solo che, non so se qualcuno come ad esempio Salvini ve l'ha detto, ma da noi c'è un pochino di guerra. Presente Milano il primo maggio? Ecco, da noi quella sarebbe considerata una giornata tranquilla.
In ogni caso non è vero che da voi non c'è lavoro. Io un giorno mi sono messo alla ricerca e ho subito trovato una persona gentile pronta ad aiutarmi. Si chiama Cannibal Kid e gestisce un blog che sostiene di essere popolarissimo nel vostro paese, un certo Pensieri Cannibali. Mai sentito prima. Mi è sembrato parecchio disponibile e ha detto che posso lavorare per il suo sito. Posso scrivere per lui gratis. Mi dice che in Italia le cose funzionano così. Se vuoi fare la gavetta, non devi essere troppo choosy. Devi essere disponibile a lavorare senza paga. “Devi essere ancora contento che non ti faccia pagare io per avere l'onore di scrivere sul mio illustre blog,” mi ha detto e io gli ho dato retta. Sembra uno che sa il fatto suo, questo Cannibal Kid. Ho tanto da imparare da lui.
Come primo lavoro, mi ha assegnato la recensione di un film sul tema dell'immigrazione con un protagonista nero, Samba. Ha detto di averlo scelto per me in maniera “Assolutamente casuale” e “Non perché sei un clandestin... ehm, un immigrato. E non è nemmeno perché sei un negr... ehm, una persona di colore.” Cannibal mi ha mandato al cinema, ma ha detto che non gli hanno fatto avere gli accrediti stampa, visto che Pensieri Cannibali pare non sia considerata una fonte di informazione giornalistica del tutto affidabile, e allora mi sono dovuto arrangiare in qualche modo per trovare i soldi per il biglietto. Ho venduto un rene. Spero che Cannibal apprezzi il mio spirito d'iniziativa e mi promuova presto come capo-redattore, anche se al momento in redazione siamo solo io, che figuro come impiegato clandestino, e lui, che figura come CEO, Presidente, Presidente Emerito, Magnifico Rettore, Re, nonché Papa di Pensieri Cannibali.
"Questa rivista sui cavalli è molto più interessante di Pensieri Cannibali."
Il film Samba comincia con un piano sequenza molto bello, che ci trascina dai piani alti di un ristorante ai bassifondi in cui lavorano i clandestini. Quelli come me. Non ho quindi faticato a ritrovarmi nelle avventure, ma diciamo più che altro disavventure del protagonista che si chiama appunto Samba ed è interpretato da un Omar Sy più maturo, anche se meno esplosivo, rispetto a Quasi amici, il film che aveva lanciato lui e la coppia di registi Olivier Nakache e Éric Toledano. Il problema di questa pellicola è il doversi confrontare con un precedente tanto illustre e tanto riuscito. Non giriamoci allora tanto intorno: Samba non è Quasi amici. Detto ciò, possiamo dire che Samba è quasi Quasi amici. I due registi non hanno firmato un nuovo cult, non sono riusciti a realizzare una pellicola altrettanto brillante, non sono riusciti a commuovere e a far ridere quanto l'altra volta, però quasi. Hanno fatto di nuovo centro, o più che altro un centrino. Dopo la malattia, hanno affrontato un nuovo tema pesantuccio come quello dell'immigrazione e ne sono usciti a testa alta, senza esagerare con patetismi e banalità, sebbene non raggiungendo i picchi né drammatici, né comici di Quasi amici.
Una nota di merito, al di là delle musiche sempre impeccabili del vostro Ludovico Einaudi, va agli attori. Oltre a Omar Sy che regge alla grande tutto il film, il “profeta” Tahar Rahim come spalla comica è una piacevole sorpresa, Charlotte Gainsbourg appariva più a suo agio come ninfomane esplicita che come ninfomane repressa come in questo caso però tutto sommato ci sta dentro, come si dice dalle vostre parti, e la tipa che interpreta la sua amica/collega, la caruccia Izïa Higelin è una bella rivelazione. Tra l'altro lei è pure una cantante, piuttosto popolare in Francia, dove è conosciuta semplicemente come Izia. Voi c'avete quella tipa, Emma, i francesi c'hanno Izia. Pardon italienne, ma questa volta vincono loro.
La cosa migliore del film in ogni caso è un'altra. A livello cinematografico non siamo su livelli stellari. Dopo il bel mini piano sequenza iniziale, i due registi procedono più con il pilota automatico. La sceneggiatura, tratta da un romanzo della regista di 17 ragazze Delphine Coulin, non è così fenomenale. Gli sviluppi romantici sono piuttosto prevedibili e la parte finale non convince al 100%. Là dove la pellicola offre il suo meglio è nel presentare la vita di noi immigrati clandestini. Io mi sono ritrovato molto in Samba, ma credo che chiunque possa ritrovarsi in lui, se solo si sforzasse. Il problema della maggior parte della gente non è tanto il razzismo. Il problema è che in molti riescono a pensare solo con la propria testa. Pensano solo e unicamente a se stessi. Non riescono a immedesimarsi negli altri. Come il mio datore di lavoro Cannibal Kid. Bravissimo ragazzo e tutto, però mi sembra troppo egocentrico, troppo egotomane. Non so se riuscirebbe a mettersi davvero nei panni di qualcun altro. Non riguarda solo lui. Il mio paese ne è la perfetta rappresentazione. Gente che si spara per cosa? Religione? Soldi? Potere? Noia? Perché è questo che fanno gli uomini, da che mondo è mondo, uccidono e si fanno la guerra tra loro? In Italia magari non vi sparate, ma con le parole fate la stessa cosa. Non è una questione di avercela con gli zingari, con i neri, con gli stranieri che vi portano via il lavoro, ma quale lavoro? Quello gratis? Ce l'avete anche tra di voi italiani. I giovani ce l'hanno con i vecchi. I vecchi ce l'hanno con i giovani. Quello della Cisl ce l'ha con quello della Uil che ce l'ha con quello della Cgil. Quello Pro Expo ce l'ha con quello No Expo. Quello di centro-destra ce l'ha con quello di centro-sinistra che ce l'ha con quello di estrema sinistra che ce l'ha con quello di estrema destra che ce l'ha con tutti. Tutti ce l'hanno con gli juventini. Nessuno tollera qualcuno che sia anche solo un minimo diverso da sé. Non è più un'intolleranza razziale. È un'intolleranza come stile di vita.
Scena NON tratta da Nymphomaniac.
Samba non è un film del tutto eccezionale, non è ai livelli di Quasi amici, ma comunque suscita delle riflessioni importanti. Fa immedesimare negli altri. Fa entrare dentro una vita, dentro un mondo. Non mi sembra poco. E a voi, amici italiani?
Infine, chiudo questo post dichiarando in maniera spontanea e senza alcuna pistola puntata alla testa di aver scritto volontariamente questo post gratis. Rifiuto in maniera categorica di considerare il lavoro gratuito come una forma di schiavismo moderno e ringrazio anzi il magnanimo Cannibal Kid per avermi concesso la possibilità di contribuire, senza nemmeno chiedermi soldi in cambio, al suo splendido sito Pensieri Cannibali. Grazie, grazie di cuore Cannibal. (voto 7/10)