Blackout
di Marc Elsberg
Editrice Nord
630 pagine, 18.60 euro
Sinossi
Un semaforo che smette di funzionare all’improvviso, una frenata brusca, poi il vuoto. Quando Pietro Manzano si risveglia al pronto soccorso, ricorda poco di quanto è successo. Una sola cosa è certa: non è l’unico a essere rimasto coinvolto in un incidente d’auto per via di un guasto alla rete elettrica. Tutta Milano è al buio. E, nel giro di poche ore, inizia a circolare la notizia che il blackout coinvolge l’intera penisola e che, come un’inarrestabile marea nera, si sta propagando anche in Austria, Germania, Francia… È come se un intero continente si stesse «spegnendo». Da ingegnere informatico, Piero intuisce subito che non può trattarsi di un banale malfunzionamento e, una volta tornato a casa, trova un’agghiacciante conferma ai suoi sospetti: è stato diffuso un virus che ha mandato in tilt tutti i contatori della città. Tuttavia, non appena si mette in contatto con le autorità, Piero si scontra con un muro di diffidenza e scetticismo. Anzi, da quel momento, la polizia comincia a pedinarlo, quasi fosse lui il responsabile del sabotaggio. E, in breve, Piero si rende conto del perché: qualcuno si è introdotto nel suo account di posta elettronica e ha mandato alcune e-mail a dir poco compromettenti. Determinato a provare la propria innocenza, nonché a smascherare il vero colpevole, a Piero non rimane altra scelta che farsi strada attraverso un’Europa ridotta in ginocchio dalla mancanza di energia, dove il pericolo è in agguato dietro ogni angolo, nascosto nelle tenebre del blackout… (Quarta di copertina)
Commento
In Austria Elsberg è già stato ribattezzato come “il nuovo Frank Schätzing”, perché il lettore ha sempre bisogno di punti di riferimento con cui orientarsi.
Questa volta però l’accostamento è meno spericolato che in altre occasioni, visto che Blackout ha un’impostazione che ricorda, nel bene e nel male, il colossale romanzo d’esordio di Frank Schätzing, Il Quinto Giorno.
Nel bene perché si tratta di una storia narrata con dovizia di riferimenti scientifici, alla ricerca di un realismo catastrofico che in effetti funziona alla grande.
Nel male perché Blackout, proprio come Il Quinto Giorno, si perde in digressioni o in mille sottotrame non tutte riuscitissime.
La trama è più o meno quella riassunta nella sinossi. Un attentato terroristico (o forse un attacco di una potenza non occidentale, non faccio spoiler) colpisce il sistema energetico dell’intera Europa, interrompendo l’erogazione di elettricità dalla Scandinavia al Mediterraneo.
Il problema non è facilmente risolvibile, perché la natura dell’attacco risulta essere misteriosa e legata a un virus che ha colpito i singoli contatori (che oramai sono dei veri e propri piccoli computer), e non solo i grandi snodi della distribuzione, vale a dire le centrali nazionali.
In poco più di dieci giorni l’Europa rischia di piombare in un nuovo medioevo: si interrompe la distribuzione di cibo e soldi, gli ospedali smettono pian piano di funzionare, così come il riscaldamento e l’erogazione di acqua pubblica.
Alcune centrali nucleari subiscono danni e rilasciano vapori radioattivi in Francia, Repubblica Ceca e Germania.
Dopo una settimana iniziano a comparire bande armate, sciacalli e rivoltosi.
Grecia, Spagna e Portogallo ricorrono a giunte militari per cercare di mantenere l’ordine.
Il rischio di una catastrofe epocale si fa sempre più concreto. Come se non bastasse alcuni generali della NATO attribuiscono l’attacco agli hacker cinesi, pur non avendo delle prove, e premono per un controattacco intimidatorio.
Blackout ricorda quei filmoni catastrofisti degli anni ’70 e ’80.
I personaggi, che sono parecchi, sono tagliati con l’accetta e hanno lo spessore psicologico minimo necessario per risultare funzionali alla storia.
Non tutte le sottotrame, come già detto, sono appassionanti. Anche la scelta di chiamare i protagonisti sempre e solo per cognome mi ha lasciato piuttosto perplesso.
Però è un romanzo che scorre bene. Il classico voltapagine non molto impegnativo, anche se sottilmente inquietante per come riesce a prospettare una situazione non probabile (un blackout continentale continuato), ma pur sempre possibile.
Se vi piace il genere, compratelo.
Il blackout statunitense del 2009.
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(A.G. – Follow me on Twitter)