Se non ci siete arrivati il personaggio di cui parlo è nientepopodimenoche' Butch Cassidy e la storia parte ben 20 anni dopo il famoso agguato. Ritroviamo il buon Butch, che sotto il falso nome di Blackthorn, conduce una tranquilla vita da vecchio. E sarà l'incontro con uno spagnolo, la prospettiva di parecchi soldi e il sogno di tornare in patria a rimetterlo in sella.
Il film di Mateo Gil, sceneggiatore di Amenàbar, non è propriamente definibile un western. Lo sappiamo sia perché è cronologicamente fuori tempo massimo - gli anni '30 sono alle porte-, sia per la figura stanca e acciaccata di una legenda vivente creduta morta da tempo. Gil questo sembra saperlo tanto da non infondere al film la tipica epica dei western dando alla pellicola, sempre tenendo però in considerazione le opere cinematografiche precedenti, un'aurea di modernità molto forte. Ottimi gli attori con il grande Sam Shepard nella parte del vecchio Butch, Eduardo Noriega (mi capita di vederlo poco ma mi piace molto) in quella dello spagnolo e il bravo Nikolaj Coster-Waldau (alias Jamie "The Kingslayer" Lannister) nelle vesti del giovane Cassidy.
Pellicola interessante questa coproduzione Spagnola, Francese, Boliviana e Statunitense, che avvince e incuriosisce.
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