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BlazeRush – Il nuovo Micro Machines?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Michele Lerda

Circa un miliardo di anni fa quando la prima Playstation era talmente diffusa che probabilmente anche vostra nonna ne possedeva una, Codemasters decise di dare un nuovo capitolo a un brand che ai tempi sembrava immortale, quello delle micro machines. Dopo due episodi più che dignitosi la serie arrivò in tre dimensioni sulla console Sony con un titolo che, chiunque l’abbia provato, sicuramente se lo ricorderà ancora adesso. Il riuscito mix tra racing e party game, unito alla possibilità di giocare in quattro con soli due pad ne decretarono il successo, e due anni dopo uscì il seguito non ufficiale Micro Maniacs, gioco che ancora oggi avrebbe molto da insegnare. In quel periodo guida arcade e armi erano un connubio molto in voga, lanciato su PC da Death Rally di Remedy, Carmageddon e tanti altri giochi. Da allora sono passate due generazioni intere e il mercato videoludico è molto cambiato, il multiplayer esiste quasi solamente online e i party game funzionano solo se sono Nintendo (neanche tutte le volte). In questa situazione i racing/party game sono praticamente scomparsi tranne per qualche rara apparizione, ma oggi la situazione sembra poter cambiare: BlazeRush arriva su Steam desideroso di accontentare tutti gli orfani di questo malandato genere. Vediamo se ha le qualità per soddisfare le esose richieste dei giocatori.

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RITORNANO LE MACCHININE

Come ci si aspetterebbe da un titolo di questo genere anche BlazeRush ci fornisce giusto due informazioni preliminari sul gioco, dopodiché ci lancia senza tanti preamboli nella campagna principale. Impersonando un pilota tra quelli sbloccati dovremo prendere parte a numerose gare di natura differente e ovviamente vincerle. Ogni corsa mette in palio fino a cinque coppe, tre in genere relative alla nostra posizione di piazzamento e due da conquistare portando a termine specifici obiettivi. Il gioco propone tre tipi di competizioni differenti, quella classica nel circuito, la sfida a tempo e la survival, quest’ultima è un corsa a punti dove progressivamente l’ultimo viene eliminato, finché non resta soltanto un vincitore. Complessivamente ci sono 209 coppe per permettere al giocatore di migliorare le sue abilità prima di accedere alla fase successiva, con le gare che vengono sbloccate con il procedere della carriera, una volta che avrete conquistato un numero sufficiente di trofei. Per completare la campagna abbiamo impiegato circa otto ore, ma ottenere tutte le coppe richiederà almeno il doppio del tempo.

Il punteggio ottenuto durante le corse permetterà di accedere a nuovi veicoli dalle prestazioni differenti e sono presenti sedici piloti, ognuno alla guida di uno specifico veicolo, tutti caratterizzati da tre parametri: guidabilità, accelerazione e massa. Trovare quello con le caratteristiche più indicate per ogni competizione sarà fondamentale, tenendo sempre in considerazione che in Blazerush gli scontri sono molto frequenti, molti di più di quanto normalmente accada in questo genere di giochi. Lungo il tracciato potremo recuperare alcune armi in grado di intralciare i nostri avversari come mitragliatori, seghe circolari o turbo utili per sorpassi all’ultimo secondo. Sfortunatamente ci vogliono poche gare per accorgersi che c’è qualcosa che non fila perfettamente liscio nel gameplay, BlazeRush forza lo scontro e la bolgia in maniera eccessiva spostando la lancetta tra racing e party game decisamente verso la seconda.

Qualche anno fa, all’uscita di Mario Kart Wii, una delle critiche più aspre che gli furono rivolte fu quella dell’errato bilanciamento delle armi visto che stare in prima posizione era uno svantaggio. I ragazzi russi di Targem Games sfortunatamente non hanno tratto insegnamento dagli errori di Nintendo, incentivando ancora di più questo problema. In BlazeRush è di fatto impossibile distanziare i propri avversari e la strategia migliore è quella di rimanere nelle retrovie per poi attaccare solamente all’ultimo giro e prendere posto sul podio. Nel caso abbiate sbagliato una curva e siete rimasti troppo indietro, BlazeRush vi teletrasporterà istantaneamente di fianco, o persino davanti ai vostri compagni, dandovi la possibilità di mitragliarli e recuperare agevolmente posizioni. Questa scelta di gameplay affossa di fatto il piacere della competizione e il divertimento che il gioco potrebbe dare, tanto che più che sulla guida si punta sulla rissa, tenendo sempre tutti i concorrenti alla portata delle armi. Una scelta decisamente poco chiara è quella di impostare una telecamera dall’alto in modo tale che segua sempre tutto il gruppo, anche mentre stiamo giocando da soli, e tale impostazione crea problemi soprattutto a chi è in prima posizione, che si trova con un visuale di fatto molto ridotta. I circuiti sono caratterizzati da un track design abbastanza elementare, con lunghi rettilinei che terminano in curve a gomito dove inevitabilmente le macchine si scontreranno. In un gioco del genere ci saremmo aspettati un pochino più di audacia nella creazione delle piste, invece i vari tracciati sono sempre nel campo dell’ordinario. Il modello di guida è arcade fino all’accesso, per quanto apprezziamo l’immediatezza in questi giochi, la mancanza del freno si fa comunque sentire in quello che dovrebbe essere un racing. I comandi da tastiera sono abbastanza imprecisi, le frecce compiono rotazioni brusche che rendono molto complicato guidare, per tutti i giocatori è consigliato utilizzare un pad Xbox 360, supportato in maniera nativa.

Il gioco è, in definitiva, pensato principalmente per il multiplayer e offre la possibilità di giocare sia in locale che online. Sfortunatamente non abbiamo avuto modo di sfidare piloti sparsi per tutto il globo perché i server al momento sono scarsamente popolati, ma in locale il gioco funziona bene, con un framerate che rimane sempre alto. Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un prodotto più che buono, con un buon numero di effetti e macchine ricche di dettagli e tutte ben caratterizzate. Il framerate, come dicevamo, rimane alto anche nelle situazioni più concitate e non ci è mai capitato di notare rallentamenti di sorta. A soffrire è la telecamera, non sono rare le occasioni in cui, a causa della visuale traballante, si perde completamente d’occhio la scena e ci si ritrovi a sbandare senza capire cosa sia successo.


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