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Riflettevo sul fallimento di Blockbuster (o qualcosa del genere, visto che negli Stati Uniti le cose si gestiscono in modo diverso).Devo ammettere che non mi ha mai attratto: i prezzi per me erano alti e sono sempre stato disposto ad aspettare qualche giorno per vedere la novità di grido. Avere i noleggi per 3 o 5 giorni, che si pagano, non mi è mai interessato.
Noleggio tantissimi films in DVD, e normalmente li prendo la sera stessa per riconsegnarli subito dopo. E sinceramente, costa meno copiarli e vederli con calma che trattenerli un giorno in più (penso sia illegale, però).
Comunque ho sempre risparmiato.
Fino a tre o quattro mesi fa:
il noleggio automatico sotto casa aveva sempre meno titoli (a parte il porno, che sembra ancora resistere, strano).
Il centro commerciale dietro casa, competitivo e sempre fornito, inspiegabilmente non ha più il servizio noleggio.
Allora mi tocca davvero andare da Blockbuster: dopo anni che ci passo davanti tutti i giorni, sono entrato a prendere la tessera.
Ho riempito moduli su moduli. Mi hanno riempito le mani di voucher, buoni, tessere, volantini.
Sono disorientato. Ho capito che se entro 12 giorni, fino alla scadenza della promozione, noleggio 20 titoli, di cui almeno 5 prime visioni, vinco 2 bottiglie di Coca-Cola.
E mi sono perso tra gli scaffali: per me che ero abituato al monitor del sistema automatico, potermi girare in mano le confezioni dei DVD non è stato male. Leggere le note, i credits, i commenti della stampa sul retro.
Poi ho scoperto che li vendono anche, i DVD, nuovi e usati. E vendono anche le patatine, o i popcorn.
Puoi noleggiare il lettore BlueRay, volendo: comodo, visto che ho il televisore FullHD ma non un lettore adeguato: anche se, non 5 noleggi, me lo compro il lettore.
Ma puoi noleggiare anche i videogames. Li puoi comprare usati. Li puoi scambiare. Ah, se lo avessi saputo prima.
Ma soprattutto incontri gente. Che gironzola intorno al tuo scaffale: che ti guarda, in attesa della tua scelta, che potrebbe essere illuminante, per loro. E magari ci scambi anche quattro chiacchiere: e sono loro ad illuminare te.
Non male, penso. Ci vorrebbe un salottino, magari con un monitor. Mi guardo intorno. peccato non ci abbia mai pensato nessuno.
Allora seguo qualcuno, per vedere come si fa, a scegliere senza la funzione "ricerca" del distributore. E scopro films che non conosco. Me li appunto mentalmente. Poi qualcuno commenta da dietro la fila delle commedie americane: non è il mio genere: ma prendo un titolo. Devo arrivare a 20, altrimenti niente Coca-Cola.
Ho le mani piene: sorreggo tutto con il mento e non mi vedo i piedi. Nella fila davanti alla mia una famigliola: papà, mamma, figlio, figlia: 2 titoli Disney ed un videogame della Wii, frutta secca e caramelle fluorescenti. Sarà un week-end in famiglia oggi: la piccola non sta nella pelle ed annusa il DVD di Shrek come a pregustare il resto della serata.
Pago, tanto, ed esco soddisfatto: ho materiale per settimane.
Poi leggo che Blockbuster chiude qualche pop: ma come? Ci ho appena lasciato lo stipendio! E poi, proprio adesso, che ho la tessera nuova?
Colpa di Internet, dicono. E della pirateria.
E della Apple TV. E della Google TV. Ma non dovevano ancora arrivare, qui da noi?
Allora è colpa della crisi. Certo.
E quindi i films ce li vediamo sul cellulare: ad avercele, le diottrie necessarie!
Mi sembrano fesserie.
Non voglio investigare le cause. Puzzano di speculazione: chi vuole godersi un buon film, non lo scarica.
Te lo dico io.
E non mi interessano nemmeno le implicazioni politiche di un gigante americano che ha colonizzato 29 paesi nel mondo e che adesso affanna.
E solidarizzo con i dipendenti dei 20 Blockbuster in italia (sui 235) che saranno chiusi. Forse.
Mai che nessuno parli di prezzi e distribuzione, in questi articoli.
Mai che nessuno dica che i soldi dell'home video dovrebbero finanziare il cinema, quello Italiano pure.
Va a sparire un altro dei posti che potenzialmente potrebbe aggregare la gente. Quella vera, in carne ed ossa.
Ma questo non interessa a nessuno.
Ed io, al solito, sono arrivato tardi.
Ed ora pensiamo a salvare le librerie, almeno quelle.