Blog Tour: Ogni Giorno - Tappa 3: Video Presentazione + Recensione
Creato il 01 maggio 2013 da Mik_94
Buon
primo maggio a tutti, carissimi! Mr. Ink non si ferma nemmeno per
oggi, come vedete: sono felice, infatti, di poter ospitare sul mio
blog la terza tappa del Blog Tour dedicato a Ogni Giorno,
il nuovo romanzo dell'acclamato David Levithan.Dopo il rilascio della copertina ufficiale e un fantastico assaggio delle prime pagine, a me
tocca condividere con voi il video in cui l'autore in persona presenta il libro al suo
pubblico, leggendone brevi e significativi estratti.
Per farvi un'idea di quello che vi aspetta e per scoprire i
retroscena che si celano dietro un grande trionfo editoriale,
cliccate qui.Sarà
lui stesso, in un video, a parlarvene. Scorrendo il post, invece,
potete trovare la mia recensione del romanzo. La recensione
particolare che un romanzo così particolare, a mio giudizio, meriterebbe.
Avrei preferito inventarmi qualcosa di più creativo, ma purtroppo anche oggi si studia: gli esami, ahimé,
sono vicini! In ogni caso, potete sempre raccontare il vostro
risveglio a Glinda, attraverso la bellissima iniziativa che ha
organizzato nel suo post su
Atelier dei libri
(qui). A presto! Buona lettura e buona visione, M.
L'esperienza
mi dice che il desiderio è il desiderio. L'amore è amore. Non mi
sono mai innamorato di un genere sessuale. Mi sono innamorato di
individui.
Titolo: Ogni
Giorno
Autore:
David
Levithan
Editore: Rizzoli
Numero di pagine: 370
Prezzo: € 15,00
Sinossi:
Da quando è nato, A si risveglia ogni giorno in un corpo
diverso. Per ventiquattr'ore abita il corpo di un suo coetaneo, che
poi è costretto ad abbandonare quando il giorno finisce.
Affezionarsi alle esistenze che sfiora è un lusso che non può
permettersi, influenzarle un peccato di cui non vuole macchiarsi.
Quando però conosce Rhiannon, chiudere gli occhi e riprendere il
cammino da nomade è impossibile: per la prima volta innamorato, A
cerca di stabilire un contatto, di spiegare la sua maledizione, fino
a convincere Rhiannon che è tutto vero, che quello che ogni giorno
si presenta da lei è la stessa persona, anche se in un corpo
diverso. Rhiannon s'innamora a sua volta dell'anima di A, ma
dimenticare il suo involucro è difficile, e pian piano la relazione
con i mille volti di A si fa più delicata di un vetro sottile. Nel
disperato tentativo di non perderla, A tradisce le sue regole, inizia
a lasciare nelle esistenze quotidiane tracce e strascichi del suo
passaggio, e qualcuno se ne accorge...
La recensione
"Di
solito si dà per scontata la continuità dell'amore, e con essa la
continuità del nostro corpo. Non si ci rende conto che la qualità
migliore dell'amore è la sua persistenza. Una volta sbocciata, una
storia d'amore getta delle seconde fondamenta a sostegno della vita,
e se non si può contare su quella presenza costante, allora non
rimangono che le sole fondamenta che ci hanno sempre sostenuti."
Per
parlare di questo romanzo avevo il via libera. Nessuna regola da
seguire, nessun limite da rispettare. Avrei potuto realizzare un
video, volendo, ma ho riposto felicemente il mio ciak in soffitta
dopo la realizzazione dell'ennesimo video dell'ultimo compleanno di
diciott'anni... Ed è stato così che agli Oscar hanno perso
l'occasione di premiare il più grande regista italiano dai tempi di
Bertolucci: sì, come no!Non
ho la vena poetica o l'estro artistico. Un tempo disegnavo spesso –
è vero – ma adesso lo faccio solo per riempire gli attimi di noia
e il piattume delle spiegazioni di geometria analitica. Invece mi
trovo a scrivere. A disegnare, ma con le parole. Le lettere
descrivono il contorno nero di un profilo che dorme, steso sotto il
bianco delle lenzuola e la morbidezza di un piumone dei Pokemon
rattoppato, da rilegare urgentemente tra le cose da non mostrare ad
amici e fidanzate.
Mai. Ma proprio mai, mai, mai! In cucina, mamma
svuota la lavastoviglie e papà mette su la caffettiera. Piccoli
gesti destinati a ripetersi giorno dopo giorno.
E' arrivato il
momento: non c'è nulla di più traumatico che svegliarsi al mattino.La
sveglia che ci squarcia le orecchie urlandoci di mettere i piedi giù
dal letto – e di iniziare la giornata con quello giusto, di piede. Richiudere di botto gli occhi davanti a un sole che ucciderebbe
un'orda di vampiri modaioli al primo, timido, disastroso raggio.
L'alito cattivo da sconfiggere armati di scudo, spada, dentifricio e
spazzolino; l'imbarazzante chiazza di saliva lasciata sulla federa a
causa del bite che – crudele tagliola
approvata dalle associazioni dentistiche italiane - ci tiene la bocca
semi spalancata quando perfino i nostri occhi stanchi si arrendono al
sonno. E fare la pipì... Complicatissimo!L'equivalente di gestire
un idrante impazzito in un incendio scoppiato nel nostro bagno.Svegliarsi
da soli non è poi tanto male, dai. Ci vorrebbero trent'anni di
convivenza, e altri trent'anni di matrimonio, per mostrarci al nostro
partner al mattino in tutta la nostra naturale avvenenza di
Frankenstein irascibili, intoccabili, inguardabili e appena fuggiti
nel laboratorio supersegreto in cui il dispettoso Morfeo ci ha
smontati e rimontati a suo piacimento. Non mi abituerò mai al
momento in cui il nuovo giorno mi strappa dal letto. Non basterebbe
una vita. Si sono susseguite, però, una breve serie di mattine in
cui sollevarmi sulle mie gambe e dire addio al mio pigiama per un
paio di scomodi jeans non mi è parso poi tanto male. Grazie a Dio
ero sempre io, e grazie a Dio avevo ancora qualche pagina da godermi
dell'ultimo romanzo di David Levithan. Prima mi alzavo, prima mi
preparavo per un nuovo giorno di scuola, più tempo avevo da dedicare
ad A. Un'altra vittima del risveglio, un pioniere di esistenze, un
indimenticabile protagonista - senza volto, senza una vita sua, ma
con una voce che ti entra nella testa come un ritornello passato alla
radio e con un cuore gonfio d'amore a cui fai spazio accanto al tuo
cuore, godendoti il miracolo di due battiti all'unisono, nell'arco di
una lettura speciale.Fai di te la sua casa, gli dai le
chiavi necessarie affinché entri a far parte della tua giornata,
passando per la porta blindata della tua anima. Condannato da un
meccanismo misterioso e affascinante che non verrà mai svelato, lui
salta da un'esistenza all'altra allo scoccare della mezzanotte.Ha
sempre sedici anni, ma, lui che non ha nemmeno un sesso specifico, è
stato nella pelle di ragazzi e ragazze.
Anche se per un giorno
soltanto, ha accettato in subaffitto la vita di aspiranti suicidi, omosessuali, ragazze in crisi con il proprio guardaroba e ragazzi
in crisi col proprio pusher, obesi e anoressiche, bianchi e neri,
rockettari e bacchettoni, ribelli e fanatici religiosi, teenager che
vivono i loro anni come una festa continua o come un fiaccante
tormento di brufoli, e insoddisfazioni, e cotte destinate a rimanere
semplici cotte.
Ha baciato ragazzi e ragazze, ha immaginato di
trascorrere l'eternità sentimentalmente legato a uomini e donne, e
di svegliarsi per il resto dei suoi giorni accanto a loro.
Se il
domani è sempre e comunque un'incognita, per lui coincide col nulla.
Non gli è stato concesso di averne uno e non ci ha mai sperato fino
in fondo. Questo finché non incontra Rhiannon: una ragazza stupenda
ed inconsapevole di esserlo, una persona che non pensa di meritare
l'amore del prossimo. Lui, pur nei panni del suo ragazzo Justin, le
regala un giorno di felicità in riva all'oceano - la nota positiva
che aspettava da tanto tempo. E, per la prima volta, A fa un regalo
anche a sé stesso. Si concede un'illusione dolce quanto lo è
Rhiannon: vorrebbe restare lì. In quella vita. Accanto a lei. Per
sempre, ed oltre... "Ho
finto per tutta la vita e tu sei l'unica creatura che mi ha fatto
desiderare di smettere". Ogni giorno è
la dimostrazione di come da cose microscopiche possano nascerne di
immense. Lo stile è scorrevole, le parole sono lievi, le pagine si
sfogliano con un soffio e irradiano raggi di sole e bolle di sapone
che si librano alte, strappano sorrisi e non si dissolvono nell'aria
in un nulla di fatto. Sa dire grandi cose, ma non se fa un vanto: le
dice semplicemente, come un “ciao” formulato al mattino o un “ti
voglio bene” detto con la spontaneità di un bambino. Alla fine,
tutto può la parola: annientare, ferire, inventare. Le parole di
Levithan, invece, costruiscono.
Costruiscono la coscienza in persone
che non ce l'hanno, la comprensione in persone nate con i paraocchi,
la tolleranza in chi con le sue mani sradica fiori anziché
piantarli, l'amore in chi l'ha rinnegato. Insegna a vivere, a
guardarsi nel profondo e, come un manuale delle istruzioni scritto
nel DNA (… e non in cinese come quello del mio videoregistratore!),
a costruire una civiltà che si poggia sui nostri sogni e che è che
è illuminata dal generatore di corrente di cervelli non più
atrofizzati dal pregiudizio o dall'ignoranza. "Ma
io non vedo alcun peccato in un bacio. Vedo un peccato solo nella sua
condanna."
Forse
vi suonerà tutto un po' retorico, ma è un mio limite, non di questoromanzo. In tante pagine, in tanti vissuti e in tante storie non
si cade mai nel didascalismo o in un diabetico romanticismo. Ci
sono grande ironia, un velo di tensione ed un messaggio
inequivocabile, ma che emerge solo alla fine, quando siamo rimasti
noi e le nostre riflessioni, in compagnia di un libro che è finito
troppo presto, senza dare una risposta a tutti tutti i nostri
interrogativi. Dentro c'è lo spirito stesso della vita, ma è come
se si fosse incarnato in un adolescente inconsapevole della propria
grandezza e in uno young adult che, divertito, maschera la propria
maturità dietro una trama di amori giovanili, chatroom e contagiosa
fantasia. Fa riflettere, fa emozionare, fa venire voglia di vivere
amando e di amare vivendo. Di essere persone più buone, perché se
lo meritano coloro che ci circondano e ce lo meritiamo noi.
I
sedici anni si possono vivere in tanti modi. C'è chi li vive con
spensieratezza, chi con pesi che arrugginiscono la gioventù. Ogni
giorno è
mettersi nei panni dell'altro. Letteralmente. Perfetto per i
professori che vogliono entrare nella mente dei loro alunni, per i
genitori che vogliono essere più vicini ai loro figli
momentaneamente intrattabili, per i ragazzi che vogliono un libro che
parli di loro, e con il loro linguaggio. Per chi ha dimenticato quanto
sia bello sentire il lamento artificiale della sveglia nelle
orecchie, alzarsi dal letto di malavoglia, sbadigliare in una tazza
di latte macchiato... vivere la vita. "Una
volta sperimentata l'immensità, ce la troviamo ad aspettarci ovunque
posiamo lo sguardo o in ogni parola che diciamo."
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Andrea Nardinocchi – Un posto per me
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