La catena mi fa male!
La divisa a righe mi ingrassa!
Il secondino è brutto!
Dove è andato quello figo?
Ho mal di pancia!
Chi mi ha rubato lo smalto?
Io ho fregato il turno di Letizia!
Non è vero, sono stata io!
Ferme, è mio!
Toglimi le mani di dosso!
Chi ha detto che è suo?
L'ho visto prima io!
Ma se porti gli occhiali!
Allora, la prima domanda di oggi è questa: come scrivere? A parte l'ovvia ironia del papiro e della penna d'oca, credo che ciascuna di voi abbia le proprie preferenze: chi usa penna e quaderno, chi scrive tutto al computer. Voi come siete organizzate?
Federica: Da quando ho avuto il marmocchio ho pensato seriamente di impratichirmi a usare i piedi, però son troppo lunghi: non ci riesco proprio! In compenso la tastiera del portatile ha le lettere consumate...
Francesca: PC forever! Non portatile, fisso, perché sono leggermente abitudinaria. se per ispirarmi devo vedere, visitare, viaggiare, quando scrivo ho la mia copertina di Linus. la penna e il quaderno saltano fuori solo nei momenti di sconforto, quando devo riscrivere tre righe cento volte perché suonino bene.
Letizia: la scaletta a penna, la stesura al PC.
Nora: Svolgo un lavoro lontano dal computer, quindi porto sempre nella borsa un'agendina dove appunto tutto ciò che mi viene in mente (ma non sempre, spesso alcuni pensieri preferisco lasciarli liberi e non ingabbiarli nelle parole) e poi quando devo scrivere un racconto o un romanzo spulcio.
Sabina: Di solito traccio su un quaderno uno schema sugli aspetti dei protagonisti, i rapporti di parentela e gli avvenimenti principali, ma anche qualche scena che non voglio dimenticare in ogni dettaglio. Poca roba... il romanzo nasce direttamente al computer.
Passiamo alla prossima domanda: dove scrivete? Le fortunate possono usare una stanza dedicata alla scrittura, altre si debbono arrangiare sul divano di casa o sul tavolo della cucina. Voi, signore, dove scrivete? Ricordatevi anche di precisare quando scrivete: mattina presto, notte fonda...
Federica: Sì, come no? La mia stanza è il divano, porto di mare, con la tv accesa e il marito che sgranocchia salatini davanti al ballettopolo... Un delirio!
Francesca: Ho una stanza tutta per me, uno studio. l'ho arredato con mobili bianchi (montati da mio marito con infinita pazienza, conoscete tutti i sacchetti malefici di viti e bulloni di Ikea?) e pareti blu balena, che in pratica è un grigio che tende all'azzurro. Lo stile è british, nordico, ma ho dato un tocco di colore con il turchese di mensole, tende e finiture. E' stracolmi di libro e anche di orchidee.
Letizia: Questa sì che è una bella domanda! Avrei una stanza tutta per me, quella degli ospiti, ma ovvio che i miei due cani devono assistere al processo creativo, incollati come cozze. Né tollerano la porta chiusa: non si sa mai, dovessero avvertire rumori sospetti, occorre fondassi in giardino e accertarsi che non ci siano pericoli (e hanno una gattaiola che consente loro di entrare e uscire, son!). E così, open space, figlio e marito possono interrompere quando vogliono. Altrimenti -pensano- la porta l'avrebbe chiusa, no?
Nora: Spesso sul divano, pc portatile in grembo. Stecca di cioccolato e tazza di tè nero fumante sul tavolino di fianco. Musica metal di sottofondo. Cane che cerca di rubare stecca di cioccolato.
Sabina: Ho il computer posizionato si una scrivania in camera da letto, faccia al muro... sono messa praticamente in castigo. Il mio sogno è poter scrivere all'aperto, sotto una veranda in una casa in campagna!
(Corinne scappa, inseguita dalle altre. Le palle di ferro e le catene rendono difficoltosi i movimenti, ma le scrittrici sono piene di risorse e se la cavano benissimo).
Dove scappi, brutta ruffiana...
Se ti prendo...
Ti spiezzo in due...
Uff, questa palla...
Spingetela nell'angolo...
Marameo (Corinne)
Guardiano, la prigioniera fugge
Aspettatemi!