Cosi eccomi qui, devo tentare di descrivermi e questa non è cosa facile, sarà un impresa ardua, tenterò di essere sintetica ed essenziale per autocandidarmi alla sezione di IT Lifestyle di Grazia.it.
Sono vegetariana.
Vestirmi di nero e blu elettrico mi allieta, come sprofondare nelle fusa della mia gatta nera.Sono un misto di nevrosi e pace dei sensi.
Sono equilibrata quel che basta per non cadere nella follia grazie ad un bel dosaggio di yoga.
Sono l'unica abitante del mio piccolo mondo utopico.
Mi sento spesso diversa, poco compresa, annaspo nell'inadeguatezza con scarsi risultati di riemersa.
Ho aperto questo piccolo blog da circa quattro anni, l'ho aperto un pò per gioco un pò perché spinta da amici, l'ho aperto perché forse sentivo l'esigenza di comunicare qualcosa a qualcuno e non trovavo chiave migliore se non attraverso il racconto di spettacoli teatrali.
Per me il teatro è tante cose che fatico a descrivere: è un modo per conoscermi, per conoscere il mondo, la natura umana, ciò che mi circonda. E' un modo per tenere sempre la mente aperta, è il pretesto per viaggiare, per imbattermi in posti sconosciuti, per conoscere storie mai sentite, per rivedere spesso le mie paure, le mie ansie, i miei sogni sulla scena. E' una piccola avventura, ogni volta diversa, ma con elementi ricorrenti comuni. E' un teatro che mi porta ad entrare in magazzini dismessi, ad immergimi in mezzo al nulla dentro a centrali idroelettriche, è un teatro che mi accoglie come spettatrice singola o di piccoli gruppi, è un teatro che mi esorcizza dalle paure, che mi ospita in gradinate fredde e posticcie o in cuscini adagiati per terra in mezzo alla polvere. E' un teatro anticonvenzionale, di narrazione, di denuncia, di ricerca, è un atto performativo.
E' il mio mondo utopico che per poco tempo prende forma, dentro quella "scatola nera", dove tutto si compie, sono da sola ma ho la forza della gente che condivide con me quel momento, sono tante piccole realtà che vivo, piccole avventure che mi piace a posteriori raccontare con gli occhi di una spettatrice che è alla continua ricerca, e lo fa attraverso ciò che vede, ciò che ascolta e che sente, tra una camminata per raggiungere il luogo dell'evento e un caffè nell'attesa,tra una birretta condita con chiacchiera con amici dopo lo spettacolo e la gente incontrata lungo la via, tra le tante foto fatte e la voglia instancabile di continuare a cercare qualcosa.
E cosi il teatro non tormenterà solo me ma anche tutti voi (ahahah) che deciderete, se vorrete, di seguirmi in questa avventura!