Azz! dico io, per la prima volta che decido di partecipare al blogstorming mi becco un'argomentino che spesso e volentieri è da prendere con le pinze, soprattutto tra noi donne.
A dirla tutta non credo di avere gli 'strumenti' adatti (soprattutto dal punto di vista informativo) per affrontare il tema a 360° a parte il fatto di essere una donna, per cui l'unica cosa che posso fare è partire dalla mia esperienza.
Io provengo da una famiglia che sforna femmine dal 1888, e non è uno scherzo.
Più o meno è andata così: la mia bisnonna materna fa 2 femmine (nonne) che fanno altre due femmine che fanno altre 3 femmine che fanno altre 5 femmine. Dalla parte di mio padre il cognome si è fermato con me e mia sorella. Non vi sto a dire le riunioni di famiglia: praticamente una gabbia di faraone.
Per cui, battute a parte, sono cresciuta in un contesto in cui le donne l'hanno sempre fatta da padrone e tutte, per bisogno e per passione, hanno sempre lavorato oltre che curare la casa e la famiglia. Per fare un esempio degli uomini di casa mia, mio padre cucina (molto per passione), carica lavatrici, stende e stira. Ed ha fatto il camionista per 35 anni.
Tutte queste doppie X con il proprio bagaglio arrivano a me e con me si sono fermate.
Chi segue questo blog sa che una delle ragioni è di questione genetica (nel senso, c'è poco da fare) poiché ho avuto 2 omini con tutti gli attributi, per cui la tradizione since 1888 nel 2010 si è stoppata.
Ma com'è possibile che dopo 122 anni la mia invincibile doppia X di provenienza abbia fatto cilecca? Tutta colpa di Roger, il marito. Secondo di 3 fratelli maschi allevati secondo tradizione e con delle Y di ferro.
Allevare 2 maschietti per chi come me è nata e cresciuta da 'amazzone' è stato ed è ancora una sfida a me stessa. Per non parlare di Roger e della sua idea 'io, uomo di casa, lavoro; tu, donna, a casa con la prole' anche se alla fine è tutta scena. Perché lui ha cura dei nostri Quasigemelli quanto me: li cambia, li lava, li mette a nanna, gli prepara e da la pappa, si alza la notte se c'è qualche risveglio, li porta a spasso appena possibile. Come ho sempre detto, se poteva li avrebbe anche allattati ma ci sono cose che fortunatamente la Natura ha affidato a noi donne senza dare adito a interpretazioni sessiste. A volte ci scanniamo, tant'è che mi sono autoproclamata segretaria generale del partito 'Voi Uomini': dito puntato contro la mentalità maschile e conseguenti agevolazioni, luoghi comuni, autoritarismo etc.....certo è che nella mia stessa casa sono in minoranza; prima che morisse, pure il gatto era maschio.
Insomma, alla fine, rispetto alle origini, la mia situazione si è completamente ribaltata: Roger lavora e, bene o male, anch'io, come mamma full-time ormai dalla nascita del primo Quasigemello, niente nido, niente babysitter, niente nonni. Lui manda avanti la famiglia con lo stipendio e io lo faccio cucinando, lavando, stirando (poco), insomma non sto a fare l'elenco, faccio quel che c'è da fare. A volte è mortificante, non sempre è facile esprimere il proprio Io lavando i piatti o cambiando pannoli puzzolenti e la fatica di essere mamma 24 h su 24 a volte è schiacciante; spesso sogno di tornare al mio lavoro come se tornassi ai Caraibi. L'impasse dei ruoli è in agguato. Come non rimanerci incastrati?Quello che salva sia me che Roger (che per cultura ed educazione ricevuta siamo Venere e Marte) dal finire nel dualismo femmine vs maschi è il continuo dialogo e confronto guardandoci secondo le esigenze di cui siamo fatti e non secondo 'tu uomo' o 'tu donna' o ideologie simili. Non è una questione di ruoli perché se si mette su questo piano (come del resto così va nel mondo) non se ne cava le gambe, diventa una gara di orgoglio allo sfinimento fino a farsi male. E dire che non è una questione di ruoli non significa che tutti fanno tutto, senza regole e senza limiti, perché l'anarchia non fa crescere nessuno, né uomini né donne.
Pensando all'educazione dei miei 2 figli maschi credo che di fronte a loro la mia preoccupazione è e sarà quella che imparino a guardare l'altro/l'altra così,come persona nel suo valore e non secondo ruoli, categorie, ideologie o inculcamenti vari. Poi già mi vedo, quando saranno sposati che rimbeccherò la moglie perché non gli stira le camicie o non lo fa mangiare abbastanza ma questa è un'altra faccenda......
Comunque, a parte la mia vena femminista, io mi sento davvero fortunata. Certo con tutti i sacrifici del caso e con 1 solo stipendio, ma è innegabile che non tutti hanno la possibilità (o la libertà di scegliere) di crescere i propri figli, e posso esserne solo grata.
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