In questa puntata troverete un insieme di scene "tagliate" ovvero che non sono state inserite nel romanzo. Questa tappa del blogtour coincide con la fine del Gruppo di lettura quindi se volete commentare il finale del romanzo potete farlo INSERENDO LA PAROLA SPOILER in maiuscolo NEI COMMENTI in modo tale che coloro che non hanno ancora letto il romanzo possano godersi a pieno la storia.
Detto questo cominciamo!1 Tappa 3/10: Reading is Believe2 Tappa 6/10: She Was in Wonderland 3 Tappa 8/10: Please Another Book4 Tappa 10/10: Libri & Popcorn 5 Tappa 13/10: Coffee&Books 6 Tappa 15/10: Libri da Favola 7 Tappa 17/10: Il Profumo dei LibriNella prima bozza di Infinito, alla fine del primo incontro fra Baguette e Sofia, quest’ultima dà a Baguette un mucchio di fogli con date, nomi di cantanti e canzoni. Quei fogli, lasciati da Rose, contengono le canzoni che la stessa Rose e Juliette hanno usato per proteggere i ricordi di alcune donne. Sofia non svela la vera natura dei fogli, dicendo a Baguette che Francesca gliene parlerà quando arriveranno a Washington. Per tutta la durata del viaggio, Baguette e gli altri cercano di decifrare la lista di canzoni/concerti, e ad un tratto scoprono delle discrepanze.Nella prima bozza del libro, l’idea di creare del mistero attorno alle canzoni era intrigante. In ogni data, infatti, si nascondeva il codice alfanumerico delle guardie di Vega G. Poi, però, mi sono resa conto che questa trama non avrebbe funzionato bene, soprattutto in relazione alle scoperte che Baguette fa quando arriva a Washington. Ho scelto, quindi, di tagliare la parte in cui Sofia dà i fogli a Baguette, e di affidare a Francesca sia le verità in merito alle canzoni che i fogli stessi.Quella che segue è una raccolta di sequenze in cui Baguette e i suoi compagni di viaggio parlano della lista.
Il Capitano afferra un paio di pantaloni e una maglietta bianca dal borsone; prima di avviarsi alla camera da letto mi dà i fogli che gli avevo affidato.Adesso, grazie alla luce nell’aerojet, posso finalmente leggere cosa c’è scritto.I fogli sono bianchi, e le informazioni su di essi sono divise in quattro colonne. Nella prima colonna sono elencati nomi di gruppi musicali e di cantanti. Ne riconosco diversi, anche se certi nomi sembrano italiani. Nella seconda colonna, in corrispondenza di ogni nome, ci sono delle date, espresse con mese e anno. La terza colonna è un elenco di città, non solo europee. Nell’ultima colonna, invece, vi sono quelli che mi sembrano essere titoli di canzoni. Anche in questo caso ne riconosco alcuni, mentre altri sono in una lingua che sembra essere l’italiano. “Che cos’è?” mi chiede Eloise, tornando a sedersi al mio fianco.“E’ una lista di concerti, credo. Qualcosa è in italiano.” Le passo uno dei fogli, e lei inizia a leggere.“Antonello Venditti,” dice, indicando una riga. “Vedi, qui. Era un cantante italiano. Nella seconda colonna c’è una data, Marzo 1938, e nella terza una città, Milano. Sì, credo siano concerti. Nell’ultima colonna c’è una scritta in italiano: Grazie dei fiori. Forse è il titolo di una sua canzone?”“Credo proprio di sì. Guarda qui,” dico, mostrandole un altro foglio. “Prima colonna: Coldplay. Erano un gruppo inglese abbastanza famoso. Non come i Beatles, ma quasi. Seconda colonna: Aprile 2012. Terza: Seattle. Quarta: Viva La Vida. Viva La Vida era una loro canzone, di questo sono certa.”“Quindi è una lista di concerti,” mormora Eloise. “E Rose ha scritto che tu hai la chiave? Quale chiave?”“Non lo so.” Penso ai mobili della Vecchia, al baule pieno di vinili e al giradischi. “Avevo le chiavi della sua casa,” mormoro. “La chiave del garage. Erano queste le uniche chiavi in mio possesso, ma cosa c’entrano con i concerti?”Eloise scuote la testa, al buio come me.
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Ritorno al presente quando vedo un movimento alla mia destra.Il Capitano si accomoda al posto che fino a poco fa è stato di Eloise. Nelle mani ha i fogli che Rose ha lasciato per me. “C’è qualcosa di strano in queste liste,” dice.“Cioè? E’ una lista di concerti.” Sollevo le sopracciglia, in attesa che dica qualcos’altro. Indica la prima riga su uno dei fogli. “Guarda qui: Beatles, Marzo 1978, Milano, Albachiara. Riesci a leggere?”“Sì.”“I Beatles si sono esibiti dal vivo per l’ultima volta nel 1969, a Londra. E’ impossibile che nove anni dopo fossero a Milano. E Albachiara è un pezzo di Vasco Rossi, un cantautore italiano.”“Come fai a sapere quando si sono esibiti per l’ultima volta?” chiedo. “I Beatles, intendo.”Il Capitano porta un ricciolo brizzolato dietro l’orecchio. “Anche i vigliacchi hanno una cultura musicale.”Oh. “Leggi qui,” continua, “Su quest’altra pagina. Un’altra riga strana: Ottobre 1902, Fabrizio De André, Oslo, e alla fine Thriller. Credo che nel 1902 non fossero nati neppure i genitori di De André e per quanto fosse famoso in Italia dubito fortemente che si sia mai esibito ad Oslo. Per non parlare del fatto che Thrillernon era un pezzo suo.” Il Capitano sventola i fogli nell’aria. “Ho letto solo due pagine e ho notato almeno cinque stranezze. Quante ne ha lasciate la signora?”“Otto,” rispondo, passandogli i fogli appoggiati su un tavolino. “Ho contato quasi cento concerti.”Lui unisce le sopracciglia mentre legge le parole scritte da Rose sulla prima pagina.“Ci sono delle imprecisioni in questa lista. Di qualsiasi cosa si tratti,” dice, guardandomi negli occhi, “una cosa è certa: alcuni di questi non sono concerti.”
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Torno anch’io a sedermi sul letto, e dal comodino afferro i fogli di Rose.Grazie al Capitano, ho evidenziato più di quaranta date incongruenti. Gruppi musicali che si erano sciolti o che non erano ancora nati prima del presunto concerto. Canzoni scritte da un cantante diverso da quello indicato. Luoghi improbabili. Non ho ancora trovato un nesso fra le date, ma una cosa è certa: appartengono tutte al ventesimo secolo.“Sei riuscita a capirci qualcosa?”Eloise si alza dalla poltrona e mi viene accanto. Thomas ci guarda. Gli occhi grigi sono quieti, non più rabbiosi. “No,” rispondo. “Ho trasferito le voci più strane nel tablet, per analizzarle con facilità, ma ancora non riesco a capire qual è la chiave. La chiave che iodovrei avere, per giunta.”Le passo il tablet, e lei inizia a leggere. “Sei mai stata in uno di questi posti?” chiede ad un tratto.“Soltanto a Dover, durante una gita a Londra. Tanto vento, tanto oceano. Le scogliere sono bianche come la neve.”“Posso leggere anch’io?” domanda Thomas.Prima di annuire, guardo Eloise. Annuiamo insieme, e lui si avvicina al tablet per osservare ciò che ho scritto.“A te piace la musica, giusto?” chiede lui dopo un lungo momento con gli occhi sulle date.“A chi non piace?” ribatto con una smorfia.“Allora perché non riesci a capire qual è il tuo ruolo in tutto questo? La signora Johnson non ti ha mai parlato di questi concerti? O di questi cantanti?”“No,” rispondo. “Mai. Solo per un gruppo inglese…” Faccio scorrere il dito sullo schermo. “Qui, ecco. Coldplay. Qualche mese fa mi ha fatto ascoltare un loro cd. Sulla copertina c’era anche la vecchia bandiera francese; era un dipinto che aveva…” Mi fermo, fulminata dai ricordi.“Che c’è?” chiede Eloise. “Cos’aveva quel dipinto?”“Simboleggiava la rivoluzione,” rispondo. “Il dipinto in copertina era un quadro con una donna parzialmente nuda e tanti uomini armati; lei aveva la vecchia bandiera francese fra le mani, e il quadro simboleggiava la rivoluzione. E’ stata Rosa a dirmelo. Era un simbolo della rivoluzione, della guerra.”“E pensi sia questa la chiave di lettura?” domanda Thomas. “Queste sono date di battaglie? Le canzoni sono brani rivoluzionari?”“Non lo so. Ma ho bisogno di scoprirlo. E alla svelta.”***Bellissima scena! Fosse per me Alessia Esse avrebbe dovuto inserire anche la lista della spesa dei personaggi ma comunque sono contenta che ci abbia dato l'opportunità di leggere una scena inedita.Grazie a tutti per aver seguito questa tappa e a presto, un bacione!-Ci leggiamo nei commenti! :D -