Blogtour: Raven Boys, di Maggie Stiefvater - Tappa #4
Creato il 04 dicembre 2013 da Mik_94
COMING SOON:
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18/12 « Tappa #6 » She was in wonderland
Ciao
a tutti, amici. E perdonatemi per l'ora. Oggi avrei dovuto postare la
tappa del Blog Tour dedicato a Raven Boys, ma, vi dico una verità,
mi è completamente passato di mente. Ho parlato del libro con amici
e lettori in tutti questi giorni, ma, tra me e me, ero convinto di
dover postare tutto giovedì, 5 Dicembre. Anche se è ormai tardi,
vediamo di rimediare. Chiedo scusa a tutti, ma adesso capite perché
io e le scadenze, in questi mesi, non andiamo d'accordo, proprio no.
Dopo gli appuntamenti su Reading is believing (qui), Sweety Readers (qui) e From
a book lover (qui), in questa quarta tappa tocca a me darmi da fare. Vi
parlo del libro del momento, Raven Boys, e vi parlo di film. Compito
facile, direte: io parlo di film tanto quanto parlo di libri. Ho
sempre consigli da dare, so sempre cosa dire, ho l'abilità di
consigliare un film per ogni occasione. Ma questa volta sono
piuttosto in difficoltà: colpa e merito del nuovo romanzo di Maggie
Stiefvater. Troppo unico, troppo particolare, troppo originale per
essere paragonato a qualcosa che sia stato già scritto, girato,
visto. Ci provo ugualmente, sì. Il mio compito di oggi è associare
cinque film al romanzo che ho in lettura in questo momento: una
lettura al di fuori dagli schemi che – ci riuscirò? - dovrò
riuscire a inserire in schemi già consolidatissimi. Un'impresa.
Fortunatamente, non sono stato solo. Questa volta, ahimé, ho
imbrogliato. Ho chiesto l'aiuto, infatti, di due ospiti a sorpresa:
Bianca Marconero – autrice di Albion, mente del blogtour di
L'età sottile, avida lettrice e dispensatrice di consigli
parti-time – e, ladies and gentlemen, mister Marco Locatelli, colui
che, insieme alla Rizzoli, ha portato in Italia questa rara e
bizzarra perla di fantasy. Iniziamo, iniziamo.... Il primo film che
mi è venuto in mente, già prima di cominciare il romanzo, è Amori
& Incantesimi, una fantasiosa e orrorifica commedia nera, con
un ottimo cast e con due streghette d'eccezione: Nicole Kidman e
Sandra Bullock. La rossa e la bruna, la ninfetta e la ragazza saggia,
la sorella sveglia e quella solitaria. Arrivato in Italia nel lontano
1998, il film di Griffin Dunne (Un marito di troppo) e tratto
da un romanzo di Alice Hoffman, mi ha ricordato, a prima vista, le
litigiose, stravaganti, misteriose e magiche ragazze del 300 di Fox
Way. Come la giovane Blue, anche le sorelle Sally e Gillian Owens
erano condannate a non innamorarsi mai. Antiche profezie dicevano
che, entrambe, avrebbero ucciso il loro vero amore. Altre cose che
hanno in comune: una passione per i tarocchi e gli abiti più
eccentrici, la cieca e assoluta fedeltà verso la natura e la
famiglia, un dissacrante umorismo nero, una magia invisibile che è
ovunque, nelle cose grandi e in quelle piccolissime. Accanto alle
ragazze Sargent, ci sono loro, i Ragazzi Corvo del titolo: un mistero
che, al punto in cui sono giunto, non ancora riesco a risolvere. Non
sono maghi, non sono avventurieri, non sono adolescenti comuni. O
forse sono tutti questo e altro ancora. Con la loro divisa
scolastica, i loro inusuali hobby, i loro colletti inamidati e le
cravatte perfettamente stirate, sembrano usciti dall'indimenticabile
L'attimo fuggente: ricchi,
studenti, grandissimi amici, guidati da un capo più carismatico e
affascinante del sempre ottimo Robin Williams. Vivono intensamente, a
colpi di lezioni di latino e filosofia, su sfavillanti e rumorose
macchine d'epoca, sulla soglia di prodigiose linee di confine – più
ambigue e oscure di quelle che separano i traguardi più grandi,
adolescenza ed età adulta. Ma sono uniti anche dall'onnipresente
presenza del paranormale, da un'ombra di morte che non abbandona mai
nessuno. Per questo e per il circolo inaccessibile che compongono,
con i loro completi griffati e una generosità infinita, con i loro
litigi e le loro verità, mi hanno ricordato i personaggi del film
The Covenant, ma solo
per quello. Fortunatamente, la differenza tra le creature
meravigliose della Stiefvater e i protagonisti popolari e bellocci di
quel trascurabile horror del regista del futuro
Hercules: La leggenda ha inizio sono
tante, pure troppe. Questo è uno dei tanti motivi per cui Raven
Boys mi
sta piacendo così tanto: non è scontato e ha personaggi umani,
anche se sovrumani, in cui tutti possono identificarsi senza troppo
sforzo. L'errore più grande di The
Covenant
era aver saccheggiato, per il casting, una squadra di inutili modelli
d'intimo. I protagonisti del romanzo hanno l'età e il conto in banca
di quelli del trascurabile The
Covenant,
ma, in realtà, sono i bambini di Stand
by me
che, nel frattempo, sono diventati grandi. Quei bambini che, usciti
dalla penna inconfondibile di Stephen King, avevano fotografato una
generazione e l'avventura di un'estate con originalità, ironia,
brutalità e finezza. Maggie, come Stephen, s'ispira a storie
semplici, a personaggi fissi, a mondi ora magici e ora patinati, ma
sa creare cose incredibili, impensabili, imprevedibili.
Durante il
lento e nostalgico tramontare degli anni '80, quei quattro amici,
instancabili, camminavano lungo il confine di una ferrovia, alla
ricerca di un cadavere a cui dare giustizia, come Gansey, Adam, Noah
e Ronan camminano lungo mistiche linee di prateria; la loro meta: la
salma scomparsa di un mitico re gallese.
Raven
Boys è
un libro bello perché è un libro strano. Uno di quelli che, fino
alla fine, non riesci a mettere facilmente a fuoco. Almeno, questa è
la situazione del sottoscritto, che ha letto, purtroppo, appena 200 pagine, complessivamente. Stessa situazione l'ho vissuta quest'estate, non con un
film, ma con un serial televisivo: Hemlock
Grove.
Assurdamente originale, nerissimo, coraggioso, senza peli sulla
lingua. Uno show sui vampiri che non pronuncia mai la parola vampiro,
una serie TV sugli adolescenti, ma non consigliatissima agli
adolescenti: perché è violento, esplicito, folle. Raven
Boys non
è così, è decisamente più adatto a tutti i palati, ma rappresenta
la stessa novità. Lo stesso fitto, sorprendente, singolare e
pazzesco mistero che fa la gioia degli spettatori – e dei lettori –
in cerca di brividi nuovi e mai provati. Lo
stesso fitto, sorprendente, singolare e pazzesco mistero che fa la
gioia degli spettatori – e dei lettori – sempre in cerca di brividi
nuovi e mai provati prima. Anche in questa tappa, anche oggi, c'è una
copia in palio di Raven
Boys.
Vincere è semplicissimo: datemi un titolo di un film che vi fa
pensare a questo romanzo, spiegatemi il perché e lasciatemi una
vostra email. Avete una settimana di tempo e, nella prossima tappa,
sarà svelato il nome del fortunatissimo vincitore. * Dimentico qualcosa, ma non vi preoccupate. Aggiornerò domani stesso il post, con il nome del vincitore della scorsa tappa, ospitata dalla mia amica Isabella. Che vinca il migliore! 'Notte.
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