Magazine Cinema
Durata: 92'
La trama (con parole mie): siamo nella provincia inglese, sulla costa, dove una piccola comunità è sconvolta dall'omicidio brutale di una giovanissima ragazzina, Angela. Due fratelli, i Fairburn, entrambi poliziotti, sono incaricati delle indagini: su di loro pesa l'ombra del padre, leggenda del distretto ormai in pensione a seguito dell'Alzheimer, e l'idea dello stesso di forzare la mano alla Giustizia quando le prove non possano supportarla.Quando Jason Buleigh, un balordo della zona, viene arrestato perchè sospettato dell'omicidio, il più aggressivo dei fratelli, Joe, si convince che sia il colpevole, e con la complicità del succube Chrissie finisce per ucciderlo: purtroppo per loro, però, la verità risulta essere un'altra, ed i veri colpevoli vengono arrestati.Parte dunque un'indagine indirizzata a scoprire la verità sul destino di Buleigh, destinata a sconvolgere il mondo di questa famiglia costruita attorno al distintivo.
A volte è davvero curioso quanto i distributori finiscano per tirarsi da soli la zappa sui piedi: hai un materiale discreto per le mani, un cast ottimo - e peraltro in gran forma -, una vicenda torbida legata alla famiglia, alla fratellanza, al senso di colpa, alla Giustizia, tutte le carte in regola per guadagnarti un posto tra le proposte di genere buone per passare senza troppi patemi d'animo la stagione estiva, ed ecco giungere la rovina sotto forma di uno spot promozionale."Il nuovo Mystic river", recita la locandina del lavoro - il primo di una certa rilevanza - di Nick Murphy, quasi come se fosse possibile poter insidiare il trono di uno dei vertici del Cinema di Clint Eastwood, non proprio l'ultimo degli stronzi: prima che qualcuno di voi possa farsi quest'illusione in coda per entrare in sala, lasciate che dissipi ogni dubbio in merito.Blood non è il nuovo Mystic river. Neanche per sbaglio.Certo, i temi sono molto simili, dalla violenza sui minori ai rapporti di amicizia e parentela pronti a divenire un fardello, l'ambiente anche - nonostante il setting sia quello della costa britannica, la pellicola trasuda irishness -, eppure il carattere e soprattutto uno script decisamente troppo rapido ed esile rendono il confronto assolutamente impietoso: probabilmente non dovrei stare qui a sindacare a proposito di cavilli di questo genere, e valutare il film nella sua unicità, non basandomi su inutili paragoni, dunque lascio da parte il vecchio Clint e tengo le mani libere per l'opera di Murphy.Dal punto di vista attoriale ammetto di non avere troppo da recriminare: Paul Bettany, partito fortissimo sul finire degli anni novanta ed afflosciatosi miseramente, pare essere tornato ai tempi d'oro, Stephen Graham, caratterista UK d'eccezione, funziona alla grande, Mark Strong - seppure in ombra - porta a casa la pagnotta, e soprattutto giganteggia Brian Cox, una vera e propria icona troppo spesso sottovalutata rispetto ad altri suoi colleghi ben meno dotati di lui.Lo stesso discorso è applicabile all'ambientazione, decisamente azzeccata nei suoi toni autunnali e resa ancora più affascinante dalla costa, in bilico tra le maree ed un litorale pronto a celare i più terribili ed oscuri segreti di famiglia.Il problema vero è che tutto finisce qui.Perchè dietro la macchina da presa il buon Nick non pare possedere il tocco necessario al guizzo vincente, e lo script risulta frettoloso, quasi l'intera vicenda fosse un pilota per una serie - del resto, è proprio da un prodotto televisivo che è stato ispirato il film - all'interno del quale gli autori si preoccupano di inserire tutti gli elementi possibili per conquistare l'attenzione degli addetti ai lavori in modo da strappare una conferma: peccato che il metodo non si applichi al meglio, ed il risultato sia un thriller che pare viaggiare a velocità doppia per evitare di annoiare il pubblico e giungere subito alla conclusione finendo per provocare l'effetto contrario, ossia rompere l'incantesimo del grande schermo ed insinuare nell'audience il dubbio di essere di fronte a qualcosa di talmente preparato a tavolino da risultare posticcio.Probabilmente, in mano ad un regista più esperto - non necessariamente il già citato Eastwood, ma anche Mann o Scorsese - o talentuoso - per rimanere in ambito britannico, il giovane e molto promettente Paddy Considine o il suo compare Shane Meadows - Blood avrebbe avuto tutte le carte in regola per diventare un piccolo cult di questi mesi estivi: così com'è, resta soltanto in bocca il sapore amaro di una storia finita troppo presto, come quelle che nascono in riva al mare e promettono chissà quale futuro, anche quando ai protagonisti cova già nel cuore il dubbio che non potrà durare un solo giorno una volta conclusa la vacanza.
MrFord
"Me and you used to be like brothers
on the nights we got drunk to each other
you know me, I used to have some wit
it ended up in a shit-filled sandpit
we come from across the border
we drink the six mile water
this mongrel needs a new home
this mongrel needs a new home."Therapy? - "Six mile water" -
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