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Blue jasmine

Creato il 10 gennaio 2014 da Ladri_di_vhs

BLUE JASMINE
C'è qualcosa che rende lo sguardo di Allen sempre interessante. Le coppie ad esempio, nonostante siano tutte un disastro, fanno venire voglia di primo appuntamento. O di tradire la propria fidanzata con le protagoniste femminili. Odio frasi come “bella e brava" ma Jasmine è interpretata da una clamorosamente bella e brava Cate Blanchett. La sua performance è un saggio sul linguaggio non verbale. Jasmine si imbarazza, si infastidisce. Ha voglia di evadere da ogni situazione nella sua nuova vita da povera. Ogni volta che qualcuno prova ad avvicinarsi si ritrae. Se la saluti con un bacio si allontana (nonostante a Parigi, città dalla quale non esita a dirci d'esser appena tornata, ci si saluti così). La scrittura nella prima mezzora è puntualissima. Quando nella vita da ricca la differenza di classe con la sorella si palesa fa dei complimenti falsi. Da povera se la infastidiscono facendo conversazione diventa sgarbata. Cercando di apparire preziosa, non potendo essere ricca. 
BLUE JASMINE
Il film peggiora intorno al 45' quando si calca un po' la mano con l'esaurimento nervoso; tra capelli unti che fanno trasandata e dialoghi che accontentano la  trama. Iniziamo ad immaginare il momento in cui Jasmine riuscirà ad apprezzare la vita semplice. Grande pregio di Blue Jasmine è però quello di evitare la morale. Peccato poi che alla fine la storia si trasforma nell'ennesima indagine sulla vita amorosa.
BLUE JASMINE
Lontano dalla pro-loco Allen lavora meglio. In poche scene ritrae l'America della crisi, una donna dalla personalità costruita a tavolino e il conflitto interiore tra l'obbligo di sentirsi buona e l'esserlo veramente. Preoccupato com'è a investigare ancora una volta il rapporto di coppia perde però l'occasione di dirigere un piccolo capolavoro. Allen è uno dei registi più riconoscibili della storia. Ciò rende la visione di un suo nuovo film un'esperienza rassicurante. A prescindere dall'effettiva qualità. 
BLUE JASMINE
Giuseppe Bonafede

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