Non potrò mai tralasciare di ascoltare questa fantastica band, ahimè.
Dentro ci sono 5 grandi songwriters, 4 ottimi cantanti solisti, strumentisti raffinati e mai banali provenienti dai circuiti underground newyorchesi degli anni 60.
Dentro c'è la musica rock a tutto tondo, dai Doors ai Led Zeppelin passando per i Blue Cheer e gli Steppenwolf e la psichedelia di fine anni 60.
Erroneamente etichettati come i Black Sabbath americani, in realtà sono un compendio rock di rara ampiezza e spessore, hanno spaziato tra i generi come pochi altri ed hanno anche (penso unici al mondo) tentato di "arricchire" i testi rivolgendosi a famosi autori di Science Fiction (Moorcock, Van Lustbader).
Il sodalizio con il produttore Sandy Pearlman (poi deflagrato in una marea di produzioni rock) costituisce ancor oggi uno degli esempi di come un bravo professionista poteva portare valore aggiunto alla "grezzitudine" di una band.
Vi posto questa che resta da sempre una delle mie favorite, un tune sospeso tra romanticismo e inquietudine (sentire l'arpeggio) che era un cavallo di battaglia della figura di maggior spicco della band, quel DONALD "Buck Dharma" ROESER che imbraccia la Gibson (spesso SG, talvolta Explorer) come pochi altri nel mondo dell'hard rock. E non mi riferisco alla postura. Pezzo contenuto nel controverso album "Spectres", uno dei più discreti e, al tempo stesso, oscuri della loro produzione, contenente grandi anthem da stadio (Godzilla, RU ready to rock), raffinate e sognanti ballad (questa qua e Death Valley Nights), hard rock song complesse e discontinue (Nosferatu, Golden Age of Leather).
Ad ogni modo "questa qua" si chiama I LOVE THE NIGHT.
Buonanotte, folks.