Magazine Cinema
La trama (con parole mie): Dean e Cindy sono sposati, hanno una bambina ed un cane, una casa ed una vita perfettamente normale, scandita dal lavoro e dagli impegni come genitori.
Il loro matrimonio, però, è in crisi profonda: Dean si è seduto nel suo personale sogno di essere marito e padre e non si preoccupa di avere un lavoro più dignitoso, così come di dimostrarsi maturo quanto vorrebbe Cindy, che al contrario si è così chiusa in se stessa da arrivare ad odiare la persona che un tempo amava profondamente.Perchè anni prima i due furono protagonisti di un amore improvviso e travolgente, che portò Cindy a lasciarsi alle spalle una vita scialba che la ragazza vedeva divenire simile a quella dei suoi genitori e Dean a crescere come sua una bambina nata da una relazione andata male della novella sposa.Aspetti speculari ed opposti di una storia, di un amore, di una vita.A volte, non c'è legame che tenga, le cose non vanno come si vorrebbe.
Da tempo, ormai, qui al Saloon si sentiva parlare di Derek Cianfrance: un regista che, nel bene o nel male, è riuscito a colpire l'immaginario della blogosfera nel passato recente grazie a Blue Valentine e a Come un tuono, scatenando recensioni profondamente negative almeno quanto pareri entusiastici.
Con ogni probabilità non siamo di fronte ad un novello genio del Cinema, ma senza dubbio il lavoro del regista si distingue come una sorta di fratello minore di quello di un altro nome illustre tra quelli dei protetti del sottoscritto, il James Gray di Two lovers, The yards e I padroni della notte.
Questo Blue Valentine, giunto con qualche riserva in casa Ford - complice Poison, cui dovrò dire che al sottoscritto il buon Cianfrance non sta affatto diludendo -, è riuscito a guadagnarsi un parere positivo anche da parte di Julez sfruttando il giusto equilibrio tra la pellicola indie d'autore ed il dramma romantico di matrice classica - una sorta di Sundance in versione da lacrime amare -, poggiandosi sulle spalle di un'interpretazione a dir poco ottima di Ryan Gosling - che funziona anche stempiato ed abbruttito - e su un realismo decisamente efficace nel portare sullo schermo il progressivo sgretolarsi di un amore neanche ci trovassimo nel cuore di una massacrante ballad "da strappo", come si diceva un tempo da queste parti, di quelle che si finisce per ascoltare nei momenti di struggimento per alimentare un pò di liberatorio e devastante pianto e sentirsi come i cani più bastonati per le strade del mondo.
La vicenda di Dean e Cindy, dall'amore a prima vista allo scansarsi per evitare il sesso, è raccontata con mano ferma e mai invasiva dal regista, abile a mantenere un equilibrio che non scade nell'eccesso e spostarsi dal passato al presente centrando anche un crescendo finale pressochè perfetto, con il parallelo che corre tra il matrimonio e la separazione cucendo le scene tra loro con raccordi di sceneggiatura da manuale: credibili anche tutte le scene di sesso, dalle più scialbe - il rapporto tra Cindy e Bobby che porta alla nascita di Frankie - alle più intense, passando per quelle assolutamente "vere" nella migliore accezione del termine - mai visto un cunnilingus più sincero di quello mostrato qui, eccezion fatta per la meravigliosa sequenza di sesso coniugale in A history of violence -.
Una pellicola forse non perfetta o priva di difetti, eppure profondamente sentita e vissuta dall'inizio alla fine, in grado di mostrare le ragioni dei due protagonisti della storia senza prendere le parti di uno o dell'altra, dall'eccessiva tranquillità di Dean all'eccessivo trattenersi di Cindy, mostrando al contempo la leggerezza immatura del primo - per quanto profondamente legato alla moglie e soprattutto alla figlia - ed il bisogno della seconda di avere accanto un uomo che possa prendere il suo posto almeno di tanto in tanto, evitando di fatto di farle recitare sempre e comunque il ruolo della stronza.
Ad arricchire di sfumature il rapporto, troviamo inoltre passaggi particolarmente riusciti sia nella parte ambientata nel passato che nel presente, dal primo appuntamento e la serenata improvvisata al drammatico confronto dopo la notte passata in motel nell'ambulatorio dove Cindy lavora: e nei piccoli gesti di questi due innamorati ormai destinati ad una separazione che lascia un vuoto forse incolmabile in entrambi c'è tutta la drammaticità dei capitoli chiusi per sempre, dal continuo scusarsi di Dean che ubriaco lancia la fede per poi quasi catapultarsi fuori dalla macchina in partenza per cercarla alla prossemica di Cindy, talmente chiusa rispetto al marito da non riuscire più neppure a considerare di essere toccata da lui - e un plauso va senza dubbio anche a Michelle Williams, certo non una delle mie personali favorite, ma indubbiamente dotata -.
Nel corso della vita sarà capitato a tutti di vivere momenti come questi, in cui quello che si credeva unico, puro e magico finisce per trasformarsi in una sorta di incubo quotidiano - e non parliamo di noia, quanto di vere e proprie battaglie - dal quale non si riesce più ad uscire: esemplare il modello fornito dai genitori di Cindy, chiusi in una guerra tra le mura casalinghe destinata ad interrompersi soltanto con la morte. Una morte che Dean vuole ingenuamente scansare, rispondendo con romanticismo naif "io non morirò, è da stupidi morire".
Personalmente, io sto con lui. Imperfetto, ubriaco, pronto a cadere come a rialzarsi, eppure sempre disposto ad essere lì, a combattere la sua battaglia, a vivere la sua Famiglia.
Non sempre è possibile, e occorre rimboccarsi le maniche perchè la lotta si conduca fianco a fianco fronteggiando la vita, piuttosto che uno contro l'altro.
L'alternativa è un dolore grande, come quello lasciato da un grande amore che finisce.
Blue Valentine è la ballata perfetta per celebrarlo, l'epitaffio di tutti i sogni lasciati portare via dalle grandi ambizioni del sentimento.
Dean e Cindy sono morti, purtroppo per loro.
Io - con Julez, ovviamente - spero di poter continuare a lottare per restare sempre vivi.
MrFord
"Get along, home, Cindy, Cindy, get along home. Get along home, Cindy, Cindy, I'll marry you one day."Johnny Cash featuring Nick Cave - "Cindy" -
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
FAITH NO MORE – Sol Invictus (Ipecac)
Sol Invictus uscirà tra qualche giorno ma già da parecchio è reperibile sulla rete (da poco anche in streaming ufficiale). Mi piacerebbe dire che ho aspettato i... Leggere il seguito
Da Cicciorusso
CULTURA, MUSICA -
una Proposta che non si può rifiutare...
«Portami tuo fratello maggiore morto, e io ti renderò tuo fratello minore, vivo!»: questa è la secca, brutale proposta che Charles Burns, un fuorilegge catturat... Leggere il seguito
Da Omar
CULTURA, LIBRI -
Peaky Blinders La serie BBC più intelligente, appassionante e ‘stilish’
Birmingham, 1919. La Grande Guerra è finita da un anno, i suoi fantasmi aleggiano ancora prepotenti nella memoria degli ex soldati e delle donne che devono... Leggere il seguito
Da Tiziana Zita
CULTURA -
DAVID CORLEY Available Light
Esordire a 53 anni può essere un modo per esorcizzare paure, frustrazioni, fallimenti, lutti, ma ascoltando Available Light la prima cosa che viene in mente è... Leggere il seguito
Da Maurozambellini
CULTURA, MUSICA -
Cattedrali della Cultura 3D: il nuovo progetto 3D di Wim Wenders al cinema il...
Ci sono edifici che hanno un’anima: così grande da poterne regalare un po’ a ogni visitatore. Sono i centri vivi della cultura e dell’esperienza artistica. Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Suite Francese
(Suite française) UK, Francia, 2015 di Saul Dibb con Michelle Williams, Matthias Schoenaerts, Kristin-Scott Thomas, Margot Robbie Genere: Drammatico/ Storico... Leggere il seguito
Da Persogiadisuo
CINEMA, CULTURA