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Blues and Bullets: Episodio 1 – Mr. Untouchable

Da Videogiochi @ZGiochi
di Matteo "The_Unk" Lusso

Telltale ha inaugurato negli anni un nuovo genere in grado di svecchiare i classici punta e clicca, grazie un sistema basato sulla diretta interazione con l’ambiente, scelte morali in grado di influenzare lo svolgimento della storia e una suddivisione episodica dell’avventura. Il successo è giunto grazie alla trasposizione videoludica di uno dei fumetti e serie TV maggiormente seguite degli ultimi anni, The Walking Dead, ed ha sdoganato questo genere di avventure grafiche dall’essere solamente di nicchia. Sull’onda del successo sono state prodotte altre serie basate su licenze altrettanto famose, ma nel frattempo, un piccolo studio chiamato A Crowd of Monsters, ha fatto i suoi primi passi in questo mondo, grazie anche a Steam Greenlight, con il loro ambizioso Blues and Bullets. Un’intrigante detective story a tinte noir in cui impersoneremo Eliot Ness, colui che incastrò Al Capone, e che quasi venti anni dopo il suo più grande successo ed essere andato in pensione, sarà chiamato nuovamente ad indagare sul rapimento di un’innocente bambina senza poter nemmeno minimamente immaginare ciò che si nasconde dietro tale crimine.

Blues…

Come ogni episodio pilota che si rispetti, anche quello di Blues and Bullets serve per introdurre i protagonisti, intrigarci con una trama misteriosa e mostrare le differenti componenti del gameplay. E naturalmente, terminare il tutto con un cliffhanger in grado di lasciare il giocatore, o meglio spettatore, sulle spine. Con questo primo episodio gli sviluppatori riescono a lanciarci a capofitto in una interessante storia in salsa noir che riesce a catturare l’attenzione in un crescendo continuo della durata di due ore circa. Nei panni di Eliot Ness, capo degli Intoccabili, ormai in pensione, che ha deciso di aprire una tavola calda chiamata per l’appunto Blues and Bullets, veniamo contattati da una vecchia conoscenza per indagare su un misterioso caso di rapimento. Pur mantenendosi costante, la narrazione scorre fluida per tutta la durata dell’episodio ed inizia a porre le basi e le domande ancora senza risposta per i prossimi quattro episodi della serie e nonostante la storia non riesca ancora a prendere il volo, almeno al momento, anche a causa del tempo necessario ad introdurre i personaggi e la loro psicologia, la direzione artistica, le scelte cromatiche, le musiche e lo stesso doppiaggio, riescono ad immergere il giocatore in questa detective story.

… and bullets

Il gameplay a cui andremo incontro, senza grosse variazioni, si mantiene molto simile a quello già visto nei titoli di Telltale, pur cercando di introdurre qualche elemento tipico dei polizieschi. Le fasi esplorative, risultano molto lineari risultando perlopiù dei percorsi da seguire in cui sarà possibile interagire con alcuni oggetti della scena, ma solitamente si tratta solo di descrizioni secondarie ai fini della trama. In ogni caso la qualità delle ambientazioni è tale da non rendere queste fasi di passaggio noiose. Ovviamente non mancheranno le discussioni con gli altri personaggi, che presentano un doppiaggio in inglese ottimo, sottotitoli leggibili e ben tradotti in italiano e la possibilità di scegliere le nostre risposte. Queste ultime, alcune volte, risulteranno essere delle vere e proprie scelte morali in grado di influenzare la trama, tuttavia è necessario attendere almeno il prossimo episodio per capire meglio se e come avranno ripercussioni sulla storia. A ciò si aggiungono delle fasi di shooting in cui Eliot si muoverà in automatico nell’ambiente e noi dovremo solo mirare e sparare, che nel complesso ci son sembrate un po’ forzate ma aiutano a variare un po’ il ritmo dell’avventura rendendola più movimentata. Infine, non poteva certamente mancare una fase in cui dover cercare indizi ed unire i puntini per capire cosa sia successo. Principalmente si tratterà di esplorare una location e cliccare in tutti i punti di interesse per raccogliere gli indizi, che, una volta ottenuti, dovranno essere usati per completare la “lavagna” del caso, applicando ognuno di essi al giusto riquadro. In caso di errore non succede nulla e non è nemmeno possibile mancare qualche indizio in quanto per avanzare nella storia è necessario trovarli tutti. Il gameplay risulta quindi abbastanza lineare e semplice, com’è lecito aspettarsi da un titolo del genere, ma soprattutto la trama, assieme alle scelte morali, potrebbero far arrivare Blues and Bullets nell’Olimpo delle moderne avventure punta e clicca, rendendo lo studio A Crowd of Monsters un degno avversario per Telltale. Naturalmente tutto dipenderà dalla bontà e qualità dei prossimi episodi, ma se si manterranno su questo livello non sarà particolarmente difficile.

Noir and red

Blues and Bullets propone delle ambientazioni sia comuni che ricercate e personaggi un po’ stereotipati ma ben differenziati, e in entrambi i casi il lavoro dietro ogni modello tridimensionale è lodevole. Questo anche grazie ad una direzione artistica di prim’ordine che ci riporta indietro alla fine degli anni ’50 che pur prendendosi qualche licenza artistica che sfocia leggermente nell’esagerazione, il risultato finale è indiscutibile, anche grazie ad una scelta cromatica che si sposa perfettamente con il genere noir, infatti gli sviluppatori hanno optato per il bianco e nero assieme alla presenza del solo colore rosso che crea un netto contrasto col resto dell’ambientazione e spesso viene utilizzato per dare maggior risalto ad alcuni oggetti particolari e al sangue. Soprattutto per quest’ultimo abbiamo però notato dei leggeri difetti nella sovrapposizione col resto dell’ambiente e degli oggetti, ma si tratta dell’unico problema, totalmente secondario, che abbiamo riscontato durante il nostro tempo in compagnia di Eliot Ness.

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