Il termine inglese boardwalk in italiano si rende con passerella e indica tipicamente la passerella in legno che viene utilizzata sulle spiagge per permettere a pedoni, e in certuni casi, a veicoli di muoversi agevolmente su terreni che altrimenti sarebbero impossibili da attraversare.
Metaforicamente però una passerella è anche una scorciatoia, una via veloce e sicura per non rimanere impantanati nelle pieghe e nei rallentamenti che possono caratterizzare l’ascesa al potere e anche la realizzazione personale e in questo la serie TV Boardwalk Empire, prodotta nientemeno che da Martin Scorsese e da Mark Wahlberg (più bravo nelle vesti del produttore che non in quelle dell’attore), ci ha azzeccato in pieno.
Quanto l’alcool – recita la tagline della serie - fu dichiarato fuorilegge, i fuorilegge divennero re.
Enoch Nucky Thompson
Il controverso Nucky Thompson è interpretato dall’attore americano d’origine italiana Steve Buscemi che riesce a rendere benissimo le varie sfaccettature di un personaggio che, da solo, vorrebbe e potrebbe riempire la trama.
Buscemi è grandioso nei soprattutto nei cambi di personalità di Nucky, una specie di Dr.Jekill e Mr.Hide in grado di passare da una generosa donazione ad una vedova bisognosa alla pianificazione per filo e per segno di un omicidio.
Jimmy
Come se non bastasse c’è anche un altro personaggio parecchio complicato e sfaccettato, James Jimmy Darmody, interpretato dal bravissimo Michael Pitt (apprezzato in The Dreamers di Bernardo Bertolucci).
Jimmy è un reduce della Prima Guerra Mondiale, pupillo di Nucky ma con il carattere rovinato dagli anni passati sotto le armi; ha una moglie premurosa ed un figlio molto piccolo ma anche un animo inquieto e tendente alla platealità e all’avventatezza, una caratteristica deleteria per gli affari della cricca di Thompson quindi penso che ne vedremo delle belle, anche perchè praticamente subito entrano in scena due personaggi parecchio interessanti e storici come un giovanissimo Lucky Luciano e nientemeno che Al Capone, dieci anni prima di diventare il gangster più famoso d’America.
Insomma ci sono tutti gli ingredienti e l’esperienza per portare avanti una grande serie TV, un progetto che è alla sua seconda stagione in Italia (emittente Rai 4, HBO per gli USA) ma che ha già vinto la bellezza di 2 Golden Globe e ben 8 Emmy Awards, ma d’altra parte con un produttore come Scorsese che potevamo aspettarci?