Le altre dichiarazioni sono solo il contorno dello sfogo uscito tra il serio e il faceto. Milan-Napoli? “Adesso giochiamo contro il Napoli, è una partita che dobbiamo vincere per arrivare secondi perché il nostro target è arrivare secondi quest’anno. E’ una partita difficile, anzi più di difficile perché giochiamo in casa sì, ma il Napoli è troppo forte”.
Il centrocampista ghanese parla di Balotelli, “per noi è importantissimo perché è un giocatore quasi come Ibra, per forza, tiro in porta e tecnica. Certo mancherà nelle prossime partite”. Lo “picchiano” un po’ troppo gli avversari? “Certo, è normale, perché lui è troppo forte e devi picchiarlo altrimenti fa gol sempre. Quando è arrivato tutti dicevano: “Devi stare attento a Mario”. Ho detto: “Ma che è?”. E’ un bravissimo ragazzo, non fa niente. L’ultima volta ha dormito a Milanello, anche se non era convocato. Ho detto: “Questo ha dei problemi, perché quando io sono libero vado a casa”. Lui ha detto: “No, voglio stare qui perché domani mattina voglio lavorare”. Questo è professionista, da quando è arrivato a Milano è un professionista, non gli si può dire niente”.
Lo stesso Boateng ammette che la sua condizione non è quella dello scorso anno quando a tratti la sua forza fisica appariva dominante in campo: “In questa stagione ancora non sono arrivato al 100%. Non lo so perché, io fisicamente sto bene, lavoro ogni giorno, provo a fare tutto quello che posso fare, ma ancora non sono arrivato al 100%. Sono arrivato forse in due tre partite, è difficile spiegarlo anche per me, perché anche io non lo so”.
E non può mancare un accenno al nuovo look ossigenato, “Sono sempre stato così, voglio sempre cambiare, sempre nero è noioso no? Anche tre mesi fa volevo farlo, poi mi hanno detto di no perché dovevo andare a Ginevra all’Onu ed era meglio di no. Dopo il discorso l’ho fatto”.