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Bobby

Creato il 28 febbraio 2011 da Pim

L’amico Ben è l’autore della recensione che segue, scritta in occasione della 63° Mostra del Cinema di Venezia del 2006 quando il film venne presentato nella versione non definitiva. La recensione originale si trova qui.

Bobby
Emilio Estevez, il figlio meno famoso di Martin Sheen, dopo un lunga pausa dal suo ultimo film e diversi episodi di serie tv, presenta a Venezia il suo quarto lungometraggio Bobby. Non è il film completo ma una versione provvisoria e incompleta appositamente per il festival veneziano: diversa sarà la copia che uscirà prossimamente nelle sale. Bobby si presenta, sulla carta, come un film dalle altissime pretese e aspettative, sia per quanto riguarda il mostruoso cast di star presenti sia per il tema trattato. Estevez ha l'ardire di osare un film corale alla Altman, trattando disparati argomenti, intrecciando diverse storie e personaggi, analizzando un'epoca storica delicatissima e decisiva per le sorti del mondo e della politica. Il film narra degli eventi accaduti durante la tragica notte del 5 giugno 1968, a Los Angeles, in cui fu assassinato Robert Francis Kennedy (uomo carismatico e primo attore di un'epoca caratterizzata da idealismi e temi irrisolti e attuali come guerra, razzismo, sessismo e discriminazione) subito dopo aver vinto le elezioni primarie quando era all'Hotel Ambassador per festeggiare. Bob Kennedy fu ucciso all'alba del 6 giugno da un colpo di pistola calibro 22 per mano di Shiran Bishara Shiran.

Il regista ricostruisce ventidue personaggi immaginari, presenti nelle ore precedenti all'omicidio, all'Hotel; per lo più personaggi lontani dai riflettori della politica ma tuttavia testimoni diretti di un momento storico di grande drammaticità. Le donne e gli uomini descritti da Estevez comprendono, ovviamente, le più disparate classi sociali, etniche e umani: il portinaio interpretato da Anthony Hopkins, il manager dell'albergo che ha il volto di William H. Macy, la parrucchiera Sharon Stone, il cuoco Lawrence Fishburn, Elijah Wood e Lindsay Lohan nei panni di una giovane coppia alla vigilia del matrimonio, la cantante alcolizzata Demi Moore, lo spacciatore di droga Ashton Kutcher, e via via tantissimi altri attori eccezionali come Heather Graham, Helen Hunt e il padre del regista Martin Sheen. "Ho pensato - dichiara il regista - che l'hotel e tutte le persone che ci lavoravano o si trovavano lì rappresentavano bene quello che stava succedendo nel Paese, in quel periodo. Significavano la possibilità di inquadrare un tempo di tensione, ansia, violenza. Parlando dell'albergo dove ha girato il film, luogo originale dell'attentato, e demolito subito dopo le riprese, il regista racconta: "Quell'albergo sembra contenere ancora un fantasma, una verità indecifrabile. Nel 2000 ero lì per dei sopralluoghi e quando ho visto la dispensa ancora sigillata dal vecchio lucchetto ho avuto come un'illuminazione e allora ho iniziato a vedere non solo RFK ma anche tutta la gente comune presente quella notte.

Bobby ha la pretesa, più che l'omicidio, di mettere a fuoco soprattutto il contesto e le possibili verità racchiuse dalla vita quotidiana dei personaggi di contorno, ha la presunzione di inquadrare un microcosmo di pregiudizi sociali e sfruttamento, di dare vita a temi di quell'ultimo discorso kennedyano, prima dello sparo, attraverso microstorie di fantasia, tra finzione e fatti realmente accaduti mescolando storie di ingiustizia, razzismo, pregiudizio, adulterio e disparità varie. Ma fallisce miseramente: il film, alla fine, molto ambizioso, risulta presuntuoso e pretenzioso, un gran calderone pieno di stereotipi, luoghi comuni, qualunquismo, pressapochismo, retorica spicciola e frasi fatte che hanno il culmine nel discorso finale. Estevez non è Altman e nemmeno P.T. Andersson, e si vede nettamente: è incapace nel dirigere un cast così numeroso. Unica difesa al film è la versione provvisoria, work in progress: non si sa cosa cambierà il regista, ma a questo punto si spera nel miracolo.

Bobby, di Emilio Estevez, con Anthony Hopkins, William H. Macy, Harry Belafonte, Sharon Stone, Emilio Estevez, Christian Slater, Elijah Wood, Demi Moore, Helen Hunt, Martin Sheen, Laurence Fishburne, Lindsay Lohan (Usa, 2006, 114'). Lunedì 28 febbraio 2011, ore 21,05, Rai3.


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