Mio padre ama il buon vino. Non ha mai lavorato la terra, non ha mai comprato bottiglie che il marketing ha reso blasonate, non ha mai studiato enologia. E’ uno che il vino lo affronta di pancia. Di un buon bicchiere apprezza l’armonia, che, dice lui,
si ottiene solo quando dietro ci sono donne e uomini che lavorano con impegno.
Con un grande cavatappi dorato stappa le bottiglie con gioia fanciullesca, lo assaggia e, solo se è soddisfatto veramente esclama:
questo si, ha un boccato gentile!
In casa siamo cresciuti così, credendo che il vino fosse molto più di una bevanda, ma una responsabilità verso il territorio. Attraverso il vino è possibile percorrere un vero e proprio viaggio tra le diverse regioni e le diverse annate. E così come un viaggio è più bello quando si incontrano persone speciali, così un buon vino si beve meglio quando si condivide in compagnia.
E adesso sai perchè a lui ho regalato un abbonamento a decantour.it