4 luglio 2012 Lascia un commento
Strano capitolo per John Carpenter, probabilmente li’ per soldi ma nondimeno con una certa convinzione se oltre a dirigere, interpreta, scrive le musiche e accetta il ruolo di produttore esecutivo.
Il regista e’ un duro e puro ma e’ anche uno che all’occorrenza sa calare le braghe, peraltro con risultati alterni seppur col merito di appartenere alla scuola di coloro che fanno da se’ e fanno per tre.
Tanti sforzi per un film ad episodi che nel bene o nel male poteva fare chiunque altro, prodotto in fondo dozzinale, giustificato dall’essere un pilota per una serie televisiva ridotta a singolo film e anche visto cosi’ non sembra che valga granche’ perche’ nel 1993 questa roba era gia’ vecchia laddove si ricalca cio’ che negli anni ’80 era regola.
Tre episodi quindi, piu’ un quarto in sottotraccia con grande partecipazione di star dell’horror ad iniziare da Carpenter e Tobe Hooper che dirigono assieme al non accreditato Larry Sulkis ma vediamo anche comparsate di Sam Raimi, Wes Craven, Roger Corman in quella che appare piu’ una goliardata che un film vero e proprio.
Vorrei dire di essermi divertito ma sono ampiamente fuori eta’ per apprezzare un film che decenni fa riempiva le domeniche pomeriggio al cinema con gli amici e che oggi mi sta troppo stretto.
In questo caso i divieti sono da intendersi per anzianita’ non per gioventu’.
Il regista e’ un duro e puro ma e’ anche uno che all’occorrenza sa calare le braghe, peraltro con risultati alterni seppur col merito di appartenere alla scuola di coloro che fanno da se’ e fanno per tre.
Tanti sforzi per un film ad episodi che nel bene o nel male poteva fare chiunque altro, prodotto in fondo dozzinale, giustificato dall’essere un pilota per una serie televisiva ridotta a singolo film e anche visto cosi’ non sembra che valga granche’ perche’ nel 1993 questa roba era gia’ vecchia laddove si ricalca cio’ che negli anni ’80 era regola.
Tre episodi quindi, piu’ un quarto in sottotraccia con grande partecipazione di star dell’horror ad iniziare da Carpenter e Tobe Hooper che dirigono assieme al non accreditato Larry Sulkis ma vediamo anche comparsate di Sam Raimi, Wes Craven, Roger Corman in quella che appare piu’ una goliardata che un film vero e proprio.
Vorrei dire di essermi divertito ma sono ampiamente fuori eta’ per apprezzare un film che decenni fa riempiva le domeniche pomeriggio al cinema con gli amici e che oggi mi sta troppo stretto.
In questo caso i divieti sono da intendersi per anzianita’ non per gioventu’.