Da qualche tempo va di moda lo stile boho-chic, ve ne sarete accorti entrando da Stradivarius ad esempio, o da Pimkie, Tally e Pull & Bear, da quelle marche di abbigliamento insomma che vestono soprattutto (ma non esclusivamente… è questo il brutto) gli under 20.
Come? non sapete cos’è?
Ma si dai, che fa figo dire “boho chic” ma in realtà si tratta del solito revival di stili già visti e portati dai nostri genitori… solo che loro lo chiamavano stile “figli dei fiori“!
La parola boho in realtà deriva da Bohemian, che a sua volta è l’inglesismo di Bohèmien, credo. Ma il sugo è sempre lo stesso: il concetto di uno stile spigliato e giovanile, di libera ispirazione, molto trendy e carico di accessori, fatto di gonnellone lunghe, stampe fiorate, l’abuso di pizzi merletti e trasparenze nonché di sovrapposizioni di tessuti e lunghezze, ma non solo.
Ci sono anche i cappelloni flosci e quelli da cowboy, ci sono i cappelli di paglia ed i foulard in testa, gli stivali da squaw e i cugini più “upper side” (UGG e EMU).
Ci sono le ciabattine di perline e le pagliette (tutto, purchè rasoterra) e gli stivali da cowboy o perlinati, le borse con le frange, gli scialle all’uncinetto, i gioielli in argento e turchesi ma anche fatti a mano con perline e conchiglie.
E poi ci sono le chitarre, i fuochi sulla spiaggia, il mare, le tendopoli stile nomade del deserto, comodissimi e coloratissimi cuscini buttati qua e là con noncuranza, il surf in USA e hare hare etc etc.
Una filosofia, insomma.
Matt Crump – photography
A me, fa inevitabilmente pensare a luoghi e mari lontani (sarà che comincio a sentire veramente gli effetti della deprivazione da vacanze, sole, mare etc.), e per questo mi mette sempre allegria. Così sono arrivata alla conclusione che, posto che seguire una sola religione/corrente filosofica/maniera di vestire si rivela alla fine controproducente, e che lo stile migliore che ci possa essere è il nostro personale fatto dai nostri gusti e dalla nostra capacità di mixare, valutare e prendere spunto da tutto ciò che vediamo, che ci colpisce, che ci affascina o ci fa innamorare… quello che vi consiglio è di prender spunto. Con parsimonia.
E fare vostro lo stile.
Ciò non significa che queste stampe, il pizzo e uncinetto a ogni costo, i piedi nudi, gli shorts o i gonnelloni e tutto il resto siano adatti ad OGNI e OGNUNA occasione (anzi! ricorderò sempre che avevo una collega sales che da luglio a settembre cominciava a venire in ufficio con infradito e parei colorati, e non si vergognava di andare in appuntamento dai clienti così conciata… ebbene, io mi vergognavo, eccome). Significa che però se vi va, un giorno che uscite a passeggio per la città e vi sentite particolarmente creative, ispirate, con la voglia di libertà e di mare addosso, oppure scendendo in spiaggia durante le prossime vacanze, forse ispirarvi liberamente allo stile vi procurerà gioie inaspettate.
Il guardaroba vi ringrazierà… ma la cosa bella è che ci vanno i capelli incolti (ovvero zero manutenzione, asciugati all’aria aperta e via… – o quasi – decisamente il mio stile!)
love the lace style
adoro i colori!!
Adoro il look dei foulard nei capelli… solo che è difficilissimo da ottenere per me!
li chiamavamo figli dei fiori…
adoro il contorno…