Magazine Diario personale

Boilermaker e Bukowski

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Di Charles Bukowski ho letto un libro di poesie circa vent’anni fa, poi solo qualche brano o frase di qua e di là. In questi anni, o forse anche prima, non saprei dire, Bukowski viene citato in ogni dove e quindi prima o poi mi metterò in pari e leggerò qualcosa di questo ormai considerato, mostro sacro. E credo che mi piacerà, perlomeno perché ha la stessa passione che ho io per l’Umanità.

Boilermaker

E cosa beveva Bukowski se non qualcosa di pericoloso e forte? Perché questo Boilermaker è una vera bomba. Ho visto qualcuno mixare i due ingredienti e finire a baciare l’asfalto dopo aver ribaltato qualche tavolino in un locale. Due di quelli lo avevano piegato.
Essenziale e semplice, ma con una certa teatralità nella sua presentazione, il cocktail va preparato così:

  • 1 birra (da versare in un bicchiere grande, tipo Pinta o Colonna Biconica almeno)
  • 1 short di whisky

Boilermaker2

Ora la parte più importante di questa versione che descrivevo appunto come teatrale, se mi si passa il termine. Versate la birra nel bicchiere e poi immergetevi delicatamente lo short di whisky (sì, con il bicchierino e tutto!), lasciandolo cadere all’ultimo secondo. Vedrete un effetto spumeggiante quando i due liquidi verranno a contatto.
All’inizio in realtà, il Boilermaker era semplicemente uno short di whisky bevuto dopo un bicchiere di birra, tramutatosi in seguito in questo mix.

bukowski

E adesso, visto che parlavamo di Bukowski, qualche sua frase che apprezzo molto.

La gente era sempre interessante da principio. Poi, lentamente ma inesorabilmente, spuntavano i difetti e la pazzia. Io significavo sempre meno per loro, loro significavano sempre meno per me.

Guardo intontito fuori dalla finestra l’orribile giornata luminosa che mi accartoccia lo stomaco. Nessuno di voi si sente come me? Sono matto sul serio?

Le persone mi spaventano, le folle di persone. Sono tutti così sani di mente. Sanno tutti cosa fare. Cosa dire. Quei coglioni mi terrorizzano.

Diventa bravo in qualsiasi campo, e ti crei subito dei nemici. I campioni vengono innalzati affinché la folla provi poi maggior gusto a vederli rotolare, battuti, fra la merda, e goda a subissarli di fischi.

Avrei dovuto diventare un grande filosofo, avrei detto a tutti quanto eravamo sciocchi, a stare in giro a fare andare l’aria dentro e fuori dai polmoni.

Gente noiosa come la merda. Erano su tutto il pianeta. Che diffondeva altra gente di merda ancora più noiosa. Che spettacolo terrificante. La terra brulicava di questa gentaglia.

La solita solfa: gente che sparla, taglia i panni addosso, e non arriva da nessuna parte.

D’accordo, sono un figlio del demonio; l’intera umanità mi annoia e no, non è paura, sebbene qualcosa in loro mi spaventi, e non è invidia perché non voglio nulla di ciò che loro vogliono, è solo che in tutte quelle ore di parole parole parole non sento niente di davvero buono coraggioso o nobile, e che valga un briciolo del tempo in cui mi hanno impallinato le cervella.

La razza umana esagera tutto: i propri eroi, i propri nemici, la propria importanza. Stronzi! Ecco, mi sento meglio. Stramaledetta razza umana. Ecco, mi sento meglio.

La Bibbia dice, “Ama il prossimo tuo”. Potrebbe anche voler dire lascialo in pace.

Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, odiano il lavoro ma hanno paura di perderlo, non c’è da meravigliarsi se hanno la faccia che hanno.

Tanta gente urla la verità, ma senza stile è inutile, non serve.

Credo che non viaggerò mai più. Viaggiare non è altro che una seccatura: di problemi ce ne sono sempre più che a sufficienza dove sei.

Come cazzo è possibile che ad un uomo piaccia essere svegliato alle 6.30 da una sveglia, scivolare fuori dal letto, vestirsi, mangiare a forza, cagare, pisciare, lavarsi i denti e pettinarsi, poi combattere contro il traffico per finire in un posto dove essenzialmente fai un sacco di soldi per qualcun altro e ti viene chiesto di essere grato per l’opportunità di farlo?


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