Andiamo in Cina, dunque, dove il bok choy (o pak choi) ci introduce nel mondo della cucina vegana delle foglie verdi. È una verdura molto simile alle nostre bietole a costa bianca, cambia leggermente la consistenza che rimane più croccante, e si sposa che è un amore con la soia, anche se le varianti sono numerose e tutte diversissime. Il cavolo cinese, lo potremmo chiamare così (anche perché è davvero questo il suo appellativo) ci ricorda tutti i giorni che, forse, dovremmo smettere i panni di animali carnivori e assaporare con palato aperto, un po’ più “open-mind” quella che in gergo chiamiamo “erba”.
Dovremmo?!? Infondo infondo no, nessuno ci costringe a farlo.