“Molti” civili uccisi, case devastate, perfino la moschea in fiamme: è questo, riferiscono fonti locali, il bilancio di un’incursione condotta ieri da Boko Haram in una cittadina frontaliera del Camerun che sta funzionando da base logistica per un’offensiva delle truppe ciadiane in territorio nigeriano.
Secondo le fonti, con l’incursione a Fotokol il gruppo islamista intendeva “accerchiare le unità ciadiane entrate in Nigeria in modo da tagliare loro la strada del ritorno”. Dopo diverse ore, anche grazie all’arrivo di rinforzi dell’esercito di N’Djamena, l’assalto è stato respinto e i combattimenti sono cessati.
Tra i militari camerunensi, pure coinvolti negli scontri, i morti sarebbero almeno sei.
A livello generale, l’episodio di oggi conferma i rischi e le incognite della campagna militare avviata in coordinamento dai paesi della regione.
“La rapidità della risposta di Boko Haram – annotano le fonti – ha sorpreso i militari e la popolazione che cominciava a sperare in un rapido ritorno alla pace; purtroppo quanto accaduto oggi dimostra che la guerra sarà ancora lunga e che gli islamisti sono ancora capaci di risposte strategiche rapide.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)