La replica in studio dell’interessata è chiara e precisa:” Divertente, lo trovo divertente, alla fine questo dibattito è servito a qualcosa, a far indossare delle magliette. Rimango del mio parere, però mi fa piacere che ci siamo sate delle reazioni di qusto genere, anche spiritose“.
Esaurita velocemente la diatriba sull’utilizzo della bellezza femminile, si passa a ben altre polemiche che coinvolgono l’algida rivoluzionaria che, da quando si è insediata alla Camera ha subito puntato sulle dichiarazioni e sulle azioni ad effetto. Dall’annuncio della drastica riduzione del proprio stipendio alla promessa – fatta in diretta televisiva a Ballarò – di rivedere la remunerazione dei dipendenti della Camera. Promessa confermata dai risultati come ci tiene a sottolineare “Ho proposto alcune misure come quelle dei tagli alle indennità per chi ha delle cariche, tagliato sulle segreterie
Peccato che su tali decisioni aleggi l’ombra del dubbio che, dal famigerato taglio del 30% dello stipendio alla fine si sia passati a un taglio reale del 7% circa, senza considerare che le buste paga rimangono segrete, alla faccia della trasparenza. Stessa situazione, se non peggiore, in merito al taglio degli stipendi dei dipendenti della Camera. Al momento è ancora tutto fermo e, come ha rivelato l’ Espresso, l’unica proposta in merito prevederebbe tagli complessivi del 3% e pensione anticipata.
Alla battaglia tutto incentrata sulla rivalutazione della donna, si è aggiunta anche quella di Grillo che la accusa di voler “tappare la bocca”
Impegnata sul ripristino della moralità in Parlamento, accetta nell’aula parlamentare i toni del confronto, dettati dalla passione, non quelli che “alzano di più la voce per fare spettacolo, perchè vuol dire che non hanno altri argomenti”.
D’ora in avanti i membri della presidenza si atterrano scrupolosamente al regolamento, senza sconti. Fine alle risse, dunque, ai cassetti che volano nell’emiciclo, ai pugni, ai megafoni, ai fogli strappati, agli insulti, agli strattoni e agli slogan urlati, che da anni animano le sedute parlamentari. Si torna a pensare che la politica debba essere seria. Ci sono stati momenti esagerati che hanno indebolito le istituzioni, sporcando la politica, forse è giunto il momento, dopo anni di brutti esempi, con esponenti che hanno fatto un utilizzo arbitrario delle cariche istituzionali e con una fruizione inaccettabile del denaro pubblico, che si pensi concretamente alle riforme sul sistema rappresentativo politico.
Le cose su cui lavorare sono tante e note da tempo, fin’ora abbimo fatto l’esatto contrario, impantanandoci nel dibattito politico, facendo disamorare i cittadini alla politica. Ora, si deve dare seguito alle promesse, con priorità alla legge elettorale e poi via via tutto il resto.