Cambio
La valuta della Boliva è il Boliviano (BOB)
1 Eu = 8.97 BOB
1 BOB = 0.10670 Eu
Voli
Iberia
costo 1109 Eu tasse comprese
Andata 8/8 Torino-Madrid IB 8817, Madrid-Lima IB 6651, Lima-Santa Cruz TA 925
Ritorno 8/9 Lima-Madrid IB 7758. Madrid-Torino IB8822
Ho scelto di atterrare a Santa Cruz per evitare lo shock dei 4000 mt di La Paz. Sono così salita gradatamente, e via terra. In ogni caso, ho avuto problemi lo stesso con il mal di altura.
BOA (Boliviana de Aviacion)
Costo 383 BOB
Andata 11/8 Santa Cruz – Sucre OB580 07.50 – 08.35
Preso quando già ero a Santa Cruz, direttamente presso la compagnia aerea in aeroporto, quando sono andata a ritirare gli zaini. Non me l’ero sentita di comprare in anticipo, ed ho fatto bene, visto che i miei bagagli sono rimasti a Madrid e mai imbarcati sul volo per Lima.
Della Iberia ho già parlato nel diario del Perù, quindi evito di ripetermi.
Backpackers consultati in rete mi hanno sconsigliato di percorrere via terra la tratta Santa Cruz – Sucre, più di 12 ore (se va bene) di strada dissestata anche nella attuale stagione secca, con cambio a Cochabamba. Le varie compagnie non ci usano i loro mezzi migliori, per non rovinarli, quindi i bus sono catorci. 40 Eu sono soldi bene spesi per 40 minuti di volo, e BOA è un’ottima compagnia.
Spostamenti interni
Bus
http://www.bus-america.com/linea_BO_Fs.htm
Non è per fare quella che si lamenta, ma gli spostamenti in bus non sono il massimo. La maggior parte delle strade che ho percorso non era asfaltata, persino quella da La Paz a Uyuni, che è frequentatissima.
I bus Todoturismo, prediletti dagli stranieri su questa tratta, superconsigliatissimi nei forum e sulle guide, sono cari (230 BOB), affollatissimi, e poco comodi (sedili semi-cama stretti). Non saprei indicare un’alternativa perché purtroppo li ho presi anch’io, tuttavia ho notato, alle partenze a Uyuni, che c’erano anche altre società, ed alcune avevano posti “cama”, per cui vale la pena verificare.
Un’ottima compagnia da me testata (da Potosì a Tupiza, strada piena di tornanti e sterrata, ma ho viaggiato di notte e dormito, quindi non saprei dire con precisione) è invece O Globo, poltroncine cama e prezzi di molto inferiori a Todoturismo. Mi è stata suggeritami da boliviani.
La Sucre-Potosì (taxi collettivo, poco più caro del bus, e molto più rapido) è ok, qualche curva, ma asfalto ben mantenuto. Nessun problema anche sulla La Paz – Copacabana – Puno
Clima / Abbigliamento consigliato
Mi sono portata : giacca a vento in piuma d’oca (un po’ vecchiotta, forse l’imbottitura non era più al top), due pile, una softshell presa al decathlon con dentro l’orsetto, intimo termico sempre del Decathlon, quello un po’ più felpato e meno traspirante. A Sucre di sera riuscivo ancora ad andare in giro in infradito e pile, a Tupiza forse la giacca a vento dopo cena era un po’ troppo, a Potosì era assolutamente necessaria, al Salar a stare ferma a cena e colazione avevo su di tutto e di più. A Copacabana il clima è mite, anche se l’altura è la stessa di Potosì.
Mal di altura (soroche)
Per info
http://www.guidestarmountain.com/files/324.pdf
http://www.lamadonnina.org/montagna.htm
I siti sono dedicati principalmente agli alpinisti, in ogni caso i meccanismi sono gli stessi.
Sapevo che avrei avuto problemi, memore di quanto mi era successo in Ladakh, tuttavia l’attrazione per la Bolivia era così forte che la paura del soroche non mi ha fermato. Già a Sucre, 2900 mt mi è venuto mal di testa, e così ho subito preso il Diamox, che ha attutito parte dei disturbi, anche se il fiatone e la sensazione di “mancanza d’aria”, sono perdurati sino alla discesa a Lima.
E’ bene non sforzarsi troppo i primi giorni, bere molto e mangiare poco. Il Diamox è prescrivibile in fascia A, quindi costa un paio di Euro. In ogni caso, nelle farmacie locali (mi sono informata a Potosì) vendono le “soroche pills” a base di acetazolamide, il principio attivo del Diamox, caffeina e antidolorifico.
Alberghi
Tutti trovati sul posto, tranne Tupiza. Molto economici. Standard variabili (ottimo rapporto qualità/prezzo a Copacabana, pessimo a Santa Cruz). A Tupiza non c’era riscaldamento, solo molte coperte, e fuori dal letto avevo un po’ freddo. Nel tour del Salar + Lagune, sistemazioni molto spartane, no riscaldamento (la condensa sui vetri all’interno al mattino era ghiacciata, quindi anche nelle camere si è andati sotto lo zero), no acqua calda, no water con sciacquoni, e carta igienica da gettare rigorosamente nei cestini. C’è sempre qualche idiota che non segue questa regola e intasa tutto. In alcuni posti la doccia calda è possibile pagando 10 Bob, ma non dappertutto. Una almeno delle notti viene trascorsa in un hotel di sale. L’alternativa sono i Tayka Hotels, costosissimi, (credo che i prezzi siano sui 100 USD a notte), pure lì di notte non c’è energia elettrica e a volte l’acqua calda manca, per cui tanto vale risparmiare. Anche i Tayka Hotels sono costruiti con sale.
Mi sono portata un sacco a pelo di piuma d’oca da altissima montagna, datomi in prestito dal mio vicino di casa, che l’ha usato in Nepal per dormire in tenda a 5000 mt. Credo che costi come un volo aereo… L’ho usato non solo al Salar, ma tutte le volte che in stanza faceva freddo, o le coperte non mi ispiravano.
Tornando alla carta igienica, il discorso vale anche in tutti gli altri alberghi, se c’è un cestino vicino al water, è lì che bisogna metterla. Se si hanno dubbi, chiedere ai gestori.
Comunicazioni
Ho acquistato a Santa Cruz una sim Viva, ha funzionato alla grande
Cibo
Molte trote e zuppe di quinoa. Di giorno cercavo di risolvere ai mercati o nei comedores, la sera nei ristoranti. Tupiza è piena di ristoranti “italiani”, uno la copia dell’altro, ovviamente di italiano non hanno niente. I boliviani vanno in postacci alla KFC pensando che sia il massimo.
Shopping
Un paradiso. A Copacabana, ci sono negozietti che vendono bellissime collane ed orecchini. Per dare una idea dei costi: una parure collana e orecchini con pietre dure (malachite), la pago 70 BOB, 20 BOB un berretto tipico in lana soffice misto alpaca, 70 BOB due paia di guanti in pura alpaca.
Vale la pena andarci?
Claro que sì!! Mi è piaciuto tantissimo. La popolazione è eccezionale. I paesaggi degli altipiani sud occidentali sono straordinari. Mi piacerebbe tornare per vedere l’Amazzonia, perché a quanto ho letto il lato boliviano è molto meno sfruttato di quello brasiliano, ed anche più economico. Mentre ero a Santa Cruz in attesa dei bagagli sono andata a vedere in giro se era possibile fare qualche escursione, ma nei dintorni di Saimapata e tutto quello che è facile da raggiungere, come ovunque, mi sa di molto turistico. E’ necessario andare a Rurrenabaque, e comprare là le escursioni, oppure raggiungere Trinidad, e poi imbarcarsi sulle navi che scorrono il fiume, come nei romanzi di Garcia Marquez..
La parte boliviana del lago Titicaca, sia le isole che la penisola di Yampupata, che sono comunque molto turistiche, sono di gran lunga meglio dell’altrettanto turistico lato peruviano, da ciò che ho visto io viaggiando di giorno verso Puno. Vorrei tornare sulla Isla del Sol, attraversarla a piedi e dormirci.
Potosì è bellissima, Sucre un po’ meno. L’unico appunto che avrei da muovere è che le chiese sono aperte solo in determinati orari.
Avevo letto prima di partire che la popolazione diventa in proporzione più brusca man mano che si sale di quota. Non ho avuto questa impressione, in verità. Tutti mi sono sembrati molto gentili, la gente del posto, entrando da qualsiasi parte, saluta tutti, anche i forestieri.
La cosa che più mi ha colpito è che in Bolivia ogni giorno c’è una festa, ed ogni giorno una protesta.
Musica, bande, processioni, majorettes, sfilate in costume, e dall’altro lato cortei, scioperi e blocchi stradali, per qualsiasi motivo, in genere categorie di lavoratori o campesinos che rivendicano il rispetto dei loro diritti di esseri umani, ma anche femministe che protestano contro il dilagante machismo; forse l’unico modo per farsi davvero ascoltare è fermare la circolazione stradale. Imprevisto di cui chi si muove in tempi stringati come il turista deve comunque tenere conto.
Secondariamente, è il paese in cui più di altri vedo sopravvivere antichi mestieri ormai scomparsi. Il fotografo in piazza, ora con macchina digitale, con collaboratore che provvede a stendere la tendina di sfondo dietro alla testa del soggetto da immortalare, i segretari seduti ai marciapiedi con le loro macchine da scrivere e la fila di gente fuori dal tribunale in attesa del proprio turno, i venditori di aranciate che sbucciano i frutti in un’unica e perfetta elica.
Il cielo è di una purezza incontaminata, per questo motivo il titolo del mio dario è “dove il cielo è più blu”. Il sole splende, ed ustiona la mia pelle bianchiccia.
Purtroppo la gente non ama affatto essere fotografata. Ho visto turisti, al mercato di Tarabuco, bersagliati da lanci di pomodori, per aver osato fare una educata panoramica con l’iphone, senza sbattere l’obbiettivo in faccia a nessuno. La quasi totalità delle donne veste ancora in abiti tradizionali, gli uomini no, ma a Tarabuco, ad esempio, ho visto ancora qualcuno indossare i tipici copricapi in feltro simili agli elmi spagnoli. Da segnalare che la tipica ed onnipresente bombetta che adorna le teste femminili è caratteristica del nord, a sud è sostituta da un cappello più piatto tipo gaucho argentino. Le trecce vengono annodate con pon pon o altri ornamenti di lana.
La Bolivia è il paese con più basso reddito pro-capite del sud america. Direi che si vede. Purtroppo ci sono molti poveri nelle strade, la maggior parte con bimbi al seguito.
Fregature/ Criminalità
Vale quanto detto per il Perù. Mai sentita lontanamente in pericolo. Ho seguito le normali regole dettate dal buon senso.
Mi aspettavo piccole seccature da parte di personale addetto al turismo, chi è stato in India o in Vietnam sa cosa intendo. A parte che i prezzi sono onestissimi, quanto pattuito rimane tale, e non vi sono tentativi o discussioni per giocare al rialzo, o sui malintesi sulla valuta.. Non mi sembrava vero!