Conversazione rubata questa mattina su un binario, a Torino. Due belle signore, con l’accento marcatamente romano, incontratesi probabilmente per caso, parlano di Trentino.
Signora 1: “Bello il Trentino, splendide montagne e poi ho un amore in Trentino. Un amore difficile, ma un grande amore”.
Signora 2: “Anch’io vado spesso in Trentino. Mio marito ha un’enoteca nel centro di Roma, ci andiamo spesso lassù a comperare vino, ad assaggiare. Sono bravi lassù, molto collaborativi fra loro. Sono molto più avanti di noi. Ah che bello il Trentino”.
Signora 1: “Ah si è vero tutto un altro mondo, il Trentino”.
Signora 2: “Ci siamo andati anche qualche settimana fa,con mio marito, siamo stati da diversi produttori: abbiamo assaggiato degli ottimi Prosecco, davvero ottimi. Anche migliori dei Prosecco del Veneto”.
Signora 1: “Ma non mi pare che in Trentino si produca Prosecco, in Trentino sono specializzati in Metodo Classico”.
Signora 2: “No, no era Prosecco. Ne sono sicura… Uhm, no forse ha ragione lei. Beh, insomma, sono pur sempre tutte bollicine”.
Sorrido e salgo sul mio treno, mentre le due improvvisate amiche romane continuano le loro adorabili e amene chiacchiere. E scrivo queste due righe. Pensando che giusto in questi giorni TRENTODOC va in città. A Roma appunto.