Oggi torna l'appuntamento col Bollalmanacco On Demand e lo fa con una splendida richiesta di Arwen Lynch, padrona del blog La fabbrica dei sogni! Cinefila appassionata come pochi, la cara Arwen ha scelto infatti Jules e Jim (Jules et Jim), diretto e co-sceneggiato nel 1962 dal regista François Truffaut e tratto dall'omonimo romanzo semi-autobiografico di Henri-Pierre Roché. Il prossimo film On Demand sarà invece, ahimé, L'apprendista stregone. ENJOY!
Trama: negli anni precedenti alla prima guerra mondiale, il viveur francese Jim e il timido Jules intrecciano un profondo legame di amicizia. Prima, durante e dopo il conflitto l'amicizia dei due verrà però messa alla prova dall'arrivo dell'affascinante Catherine, che diventerà il fulcro di un duraturo e tormentato triangolo...
Spesso faccio fatica a credere a quanto siano "sfacciati" ed incuranti della morale alcuni dei più grandi capolavori della cinematografia mondiale ma, d'altronde, se non avessero avuto determinate peculiarità in grado di distinguerli da prodotti più terra terra, probabilmente non sarebbero mai diventati tali. Per questo motivo mi chiedo quale possa essere stata all'epoca la reazione del pubblico davanti al doloroso ménage à trois portato sullo schermo da François Truffaut con Jules e Jim, un film fortemente voluto dal grande regista che si era innamorato del libro di Henri - Pierre Roché ma anche una pellicola in grado di distruggere ogni convenzione sociale e, sicuramente, di fare indignare più di un benpensante. Jules e Jim, per chi non l'avesse mai visto, racconta infatti l'amicizia decennale tra i due uomini del titolo, un forte sentimento d'affetto e reciproca stima all'interno del quale si insinua la presenza perturbante dell'"uragano" Catherine. Questa donna orgogliosa, egoista e volubile diventa l'interesse amoroso di entrambi ma Jim, per andare incontro al timido Jules, decide di farsi da parte e rinuncia a sfoderare il suo fascino da latin lover onde favorire il matrimonio dell'amico; purtroppo, al ritorno dal fronte Jim scopre non solo che il matrimonio di Jules sta andando a rotoli ma anche che il proprio sentimento per Catherine non è mai venuto meno ed inoltre è ricambiato dalla donna. La cosa sfocia in un'incredibile convivenza sotto lo stesso tetto tra moglie, quasi ex marito ed amante prossimo a diventare coniuge, una situazione al limite del paradossale accettata da tutte e tre le parti in causa, incapaci di rinunciare le une alle altre. La pellicola di Truffaut, basata sulle memorie romanzate di Roché, non racconta proprio tutta la verità ed è ovviamente anche troppo indulgente nei confronti di Jim (personaggio nel quale si è ritratto lo scrittore, che pare fosse ancor più donnaiolo e narcisista di quanto mostrato nel film, al punto da pretendere figli da ognuna delle sue amanti), cosa che rende Catherine il fulcro dell'attenzione e, purtroppo, anche del giudizio dello spettatore.
L'affascinante Catherine, intepretata da un'incredibile Jeanne Moreau, è un personaggio indimenticabile sia per la sua ambiguità che per i suoi eccessi e personalmente ho trovato molto difficile empatizzare con lei. Catherine è imperscrutabile, un vulcano di idee e vitalità capace di piombare di botto e senza un perché in neri e capricciosi baratri di silenzi malmostosi o totale apatia; con il suo arrivo l'atmosfera del film cambia, così come cambia l'amicizia tra Jules e Jim, passando dall'essere divertita e totale all'essere trattenuta, forzata e piena di parole non dette. Non è che il legame tra i due si affievolisca, anzi, le sequenze ambientate in tempo di guerra, quando Jules teme di essere costretto a uccidere Jim e viceversa, sono da groppo alla gola, però non si può non tenere conto del dolore di Jules, soprattutto del suo disperato e goffo tentativo di "accettare" il sentimento tra Catherine e Jim pur di non perderli entrambi. Verrebbe quasi da dire, molto superficialmente, che Jules sia il "buono" della situazione ma in realtà una simile interpretazione dipende soltanto dalla sensibilità soggettiva del singolo spettatore perché il bello di Jules e Jim è che Truffaut non da giudizi morali, si limita soltanto a raccontare la storia senza mettersi dalla parte di nessuno dei tre protagonisti, anzi, anche Jim viene rappresentato come un viveur "corretto", raffinato e piacevole, mentre Catherine... beh, a lei, nonostante tutto, è impossibile volere male e quasi si arriva ad accettare e comprendere l'indulgenza e la cieca devozione che le tributano i due uomini.
Questioni morali a parte, sulle quali non vorrei ricamare troppo per non togliere il gusto di scoprire i personaggi a chi non avesse mai guardato la pellicola, quello che traspare soprattutto da Jules e Jim è la ferrea volontà di Truffaut di raccontare una storia per immagini sperimentando le varie tecniche del mezzo cinematografico, con soluzioni che avrebbero ispirato in seguito moltissimi registi. L'inizio del film, per esempio, con l'uso di un ironico e spiccio narratore esterno e il montaggio serrato, mentre le immagini scorrono temporalmente sfasate rispetto a quello che viene raccontato, mi ha ricordato molto l'incipit de Il favoloso mondo di Amélie; Truffaut utilizza inoltre degli inaspettati fermo immagine (durante la sequenza in cui, al mare, Jules e Jim parlano del sorriso di Catherine, quasi a voler sottolineare il significato delle parole dei due amici), dei filmati d'epoca durante il "riassunto" della prima guerra mondiale, delle diapositive, il cosiddetto panning nella famosissima scena della corsa sul ponte, addirittura delle telecamere montate su delle biciclette, solo per citare le cose percepite dall'alto della mia Crassa ignoranza e dal mio occhio poco "tecnico". Tutto questo concorre a rendere Jules e Jim un film ancora estremamente moderno ed affascinante, oltre ad affermare la sua natura non realistica e puramente cinematografica, quasi "espressionista", nonché un piacere per gli occhi di cui godere più e più volte. A dire il vero, basterebbe anche solo il pensiero di riascoltare la provocatoria Jeanne Moreau cantare Le Tourbillon, accattivante motivo "cardine" della pellicola, per spingermi a prendere in mano il DVD e immergermi di nuovo nel nitido bianco e nero di questo capolavoro della Nouvelle Vague!
Del regista e co-sceneggiatore François Truffaut ho già parlato QUI.
Jeanne Moreau interpreta Catherine. Francese, la ricordo per film come La regina Margot, I 400 colpi, Ascensore per il patibolo, La sposa in nero, Nikita, La leggenda di un amore - Cinderella e per serie come I miserabili e, soprattuttamente, il trashissimo La maledizione dei templari. Anche regista, sceneggiatrice e produttrice, ha 87 anni.
Oskar Werner (vero nome Oskar Josef Bschließmayer) interpreta Jules. Austriaco, lo ricordo per film come Lola Montès, La spia che venne dal freddo e Fahreneit 451, inoltre ha partecipato a un episodio della serie Colombo. Anche regista e sceneggiatore, è morto nel 1984, all'età di 61 anni.
Henri Serre interpreta Jim. Attore francese al suo debutto cinematografico, ha partecipato a film come Gli amanti dell'isola, Fuoco fatuo e Fantomas contro Scotland Yard. Anche sceneggiatore, ha 84 anni.
Di Jules e Jim esiste un remake americano del 1980 dal titolo Io, Willie e Phil, con Margot Kidder nei panni di novella Catherine. Non l'ho mai visto ma in generale diffido molto dei remake quindi, se Jules e Jim vi fosse piaciuto, consiglierei piuttosto il recupero de I 400 colpi oppure di Effetto notte. ENJOY!
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