SCHISI VERTEBRALE, mancata saldatura degli archi posteriori della vertebra, che racchiudono nel loro interno e proteggono il midollo spinale. Possono essere colpite una o più vertebre e in generale il segmento maggiormente soggetto è quello della colonna lombosacrale. Le tre forme principali sono: il meningocele, la spina bifida, la spina bifida occulta. (…) La spina bifida è la varietà più grave: in essa coesistono deformità dei piedi e turbe nervose, sia a carico degli sfinteri che degli arti inferiori. L'evoluzione è molto sfavorevole, per complicazioni meningee cui segue un' idrocefalia. (…) Oltre alla schisi vera e propria esiste anche un'incompleta saldatura degli archi posteriori della vertebra, in cui non essendo la malformazione accompagnata da sintomi e lesioni di qualche importanza, il rilievo è puramente casuale e avviene in seguito ad esami radiologici della colonna vertebrale per altre indicazioni.
Fonte: Medicina blog
Avete presente “Ce l’ho, ce l’ho, mi manca”? Io, notoriamente ipocondriaca e dipendente da qualsiasi tipo di farmaco, questa CE L’HO DAVVERO!! La chiamo la mia Vertebra Schisata e, come da manuale, l’ho scoperta a 35 anni, per caso, dato che rispetto alla spina bifida è praticamente asintomatica, facendomi radiografare la colonna vertebrale nel tentativo di capire l’origine di mal di schiena tanto frequenti.
La mia schiena, attualmente, è una specie di autostrada a zigzag dove convivono allegramente la schisi di cui sopra, scoliosi, lordosi, cifosi, gobbosi e qualsiasi altra cosa finisca in osi, più gli effetti di un incidente in auto che mi ha provocato lo slittamento di due vertebre all’altezza delle spalle che hanno reso anche il collo, l’ultima parte della colonna rimasta buona, sensibile in maniera acuta all’artrosi cervicale.
Ora, che mi sia andata bene è un fatto: all’epoca in cui mia madre, giovane sposina, è rimasta incinta (sia di me che di mia sorella) non si usavano gli screening a tappeto sugli studentelli delle scuole medie e, pur essendo in una zona ex paludosa e quindi ad ex rischio malaria, nessuno parlava ancora di anemia mediterranea e della possibilità che due genitori apparentemente sani potessero essere invece portatori della malattia e dare vita a cuccioli malati di anemia mediterranea.
Mi è andata bene, dicevo, tra i due, per puro culo, solo mia madre è portatrice (qualità genetica che ha allegramente appiccicato anche ai geni miei e di mia sorella) e quindi ho scampato la malattia e mi faccio portatrice dei geni malati, ma mi è andata bene anche perché, da buona portatrice di anemia mediterranea mia madre (e di seguito mia sorella ed io) ha costantemente il ferro a livelli infimi, l’emoglobina a valori imbarazzanti e i globuli rossi, come li definiamo noi, bruttisporchiecattivi… oltre che pochi. Al giorno d’oggi i ginecologi, per scampare il rischio spina bifida, l’avrebbero gonfiata di folina (vitamina B) e ferro fino a farglieli uscire dalle orecchie, al tempo, semplicemente… non si usava. È un miracolo che quelle vertebre si siano anche solo avvicinate a formare la schisi e non se ne siano andate, invece, bifidamente ognuna per i fatti suoi. Non oso nemmeno immaginare, il dolore, i problemi e il dramma che possono accompagnare la nascita di un bimbo con la spina bifida. Ma a me per fortuna è andata bene.
Il problema è che Vertebra Schisata e tutti gli altri amichetti ‘osi che popolano la mia schiena a zigzag, pur avendomi concesso fino ad ora una tregua dalle ostilità, hanno deciso all’improvviso, dopo una settimana di laringotracheite di Princi vissuta nel segno di “braccio mamma” continuo, di chiedere il conto e riaprire le ostilità.
Ho i quarantaquattro gatti in fila per tre col resto di due con le unghie simmetricamente piantate nella mia regione lombare, i nervi delle spalle attorcigliati come i gomitoli su cui i quarantaquattro hanno appena finito di infierire ed il collo che implora pietà e mi chiede il supporto di un qualsiasi tipo di collare (fosse pure quello Elisabetta dei cani) che possa essergli utili a reggere il mio testone. Ho intercettato anche un telegramma rivolto al nervo sciatico con la richiesta di unirsi alla festa e, da quel che sento, il simpaticone non è riuscito a trovare una scusa decente per non partecipare.
Non esiste posizione in cui le mie vertebre possano, contemporaneamente, trovare una sistemazione che non mi provochi dolore e sono, per lo più, refrattarie a qualsiasi tipo di antidolorifico e medicinale (anche se mi ostino ad intossicarmi con il voltaren che forse allevia un po’ la situazione ma non la risolve completamente). Non dovrei stare al computer, cosa impossibile, non dovrei guidare, cosa impossibilissima, non dovrei sollevare Princi da terra, ah!ah!ah!, forse forse se qualcuno mi appendesse per i piedi a testa in giù potrei provare un po’ di sollievo.
Non ne posso più e non posso farci nulla, semplicemente, impietosita dalle mie smorfie di dolore e dalle figuracce che mi provoco camminando come una vecchietta di novant’anni (ovviamente quelle normali! non quella che parcheggia le macchine in retromarcia con una manovra sola), all’improvviso, prima o poi (e spero prima che poi) Vertebra Schisata guiderà le compagnette verso il recupero dell’ordine, le vertebre riprenderanno una posizione decente, rilasceranno i muscoli in ostaggio e finalmente mi faranno sentire nuovamente un’appartenente alla specie dell’Homo Erectus.