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Bollicine a tutto pasto? Il sogno continua…

Da Trentinowine

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di Il Conte – Nelle cronache di questi primi giorni dell’anno leggo che un commesso viaggiatore (agente di commercio, si dice ora) stermina la famiglia e si suicida.

Perché? Perché ha cinquanta anni, ha perso il lavoro e non sa più come tirare avanti.

In compenso Marchionne, con un colpo da maestro, conquista Chevrolet.

Un bene o un male? Lo sapremo tra alcuni mesi ma in compenso la Borsa di Milano sale per Fiat, mentre i negozi effettuano saldi a tutto spiano con una fantasia da Mago di Oz.

In questo panorama nazionale, anche in Trentino, decisamente poco fulgente ma stagnante invece nella palude dei luoghi comuni, ecco che un segno di vero ottimismo proviene dal settore Vino, anzi dalle Bollicine nazionali.

E’ il segno imponderabile che conviene ubriacarsi per non pensare, anche se, visti i prezzi degli spumanti, è quasi impossibile farlo.

Ma il settore non ammette cedimenti di sorta e se Cortina viene tagliata fuori da una nevicata, come se la neve non la conoscesse affatto (lo dice anche Matteo Marzotto che la conosce bene e ne rimane televisionamente deluso), ecco il collega Davide Paolini (attento cronista della gastronomia e del vino) che su RadioSole24Ore intesse una tela davvero interessante prima del Capodanno.

Ovviamente la trama è sulle Bollicine e dintorni.

Tema piuttosto scontato(Franciacorta docg, spumanti metodo classico o charmat e champagne fanno il botto alla mezzanotte del 31 dicembre, ma perché non renderli protagonisti a tavola tutto l’anno?) e ospiti di tutto smalto(Franco Maria Ricci, direttore di Bibenda; Matteo Lunelli, presidente delle Cantine Ferrari; Elvira Bortolomiol, produttrice prosecco Dogc; Maurizio Zanella, presidente Consorzio per la tutela del Franciacorta; Luca Gardini, campione del mondo sommelier; Christian Bellei, Cantina della Volta, Bomporto (MO); Stefano Zanette, presidente Consorzio di tutela Prosecco Doc; Federico Graziani, esperto di vino e scrittore; Giacomo Mojoli, tra i fondatori di slow food, giornalista, insegna Design del Prodotto al Politecnico Milano alla facoltà del Design) tutti con il solito pluri trentennale argomentare.

Cioè: qualità, impegno, peculiarità speciali del prodotto, ecc. ecc. ecc. .

Di prezzi “potabili” neanche l’accenno eccetto nella sussurrata, brevissima, cronaca di Elvira Bortolomiol, produttrice prosecco Dogc, che spiega elegantemente come un vinello che consideravamo tutti da osteria veneta sia – in tanti decenni di lavoro, attenzione e promozione – una Bollicina da considerare nell’empireo di Bollicine più grandi, famose e dal perlage persistente.

E così a Capodanno ho brindato con il Castel Noarna Blanc de Blanc Extra Brut regalatomi da Cosimo mentre corteggiavo la bravissima Erika della Casa del Vino di Isera.

Per non togliere nulla a nessuno ma neppure il piacere di una trasmissione che descrive lo stato maggiore dello Spumante italiano e di aulici commentatori, rimando direttamente alla trasmissione che si può riascoltare digitando

www.radio24.ilsole24ore.com/programma/il-gastronauta/2013-12-28/vini-festa-tutto-anno-163242.php?idpuntata=gSLA9jbHa&date=2013-12-28

Dopo tanta fatica, vado a finire la bottiglia di Cosimo.

Visto come la va, la centellino con misurino da farmacista per poi passare domani ad un Prosecco, pur sapendo bene che anche per questo verrò ulteriormente esiliato dalla mia terra-Trentino.

il Conte 

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