Il Bologna cercava delle risposte e del refrigerio e le ricercava sul campo data la situazione societaria. Il Milan doveva rispondere al successo del Napoli sul Genoa arrivato ieri sera, nel secondo posticipo del massimo campionato, e mettere pressione alla Lazio, ospite questa sera della Torino bianconera.
Nel Milan spazio a Bonera in difesa al posto dell’infortunato Thiago Silva, Boateng confermato trequartista alle spalle del duo Ibra-Robinho. Per i padroni di casa confermatissimo Di Vaio affiancato da Ramirez.
I primi 45 minuti sono la descrizione del Milan di Allegri con un solo giocatore dotato di piedi buoni – sempre che Robinho e Tania non si offendano – a centrocampo: cinismo e organizzazione. Il Bologna è una formazione in salute, trascinata da un Di Vaio sempreverde, sopra 7 punti dalla zona retrocessione e mai ha perso in casa. Non gioca affatto male però si schianta contro un Milan diverso nell’affrontare ogni piccola, insignificante partita della domenica: non è sicuramente la formazione più spettacolare d’Europa, gioca un calcio elementare, ma semplice ed essenziale.
Entrambe provano subito a spaventare i portieri avversari: Pirlo servito da Robinho spara alto, mentre l’uruguayano Ramirez da 25 metri prova a bussare a Casa Vianello… ehm Casa Abbiati.
Il risultato si sblocca dopo 11 minuti: cross perfetto di Tania che trova, puntuale all’appuntamento con la Monia che non aspettava altro, Kevin Prince Boateng che con la punta della matita – ehm scarpa – trafigge Viviano. Questo spiana la strada al gioco più congeniale dei rossoneri, mentre il Bologna alza il baricentro per cercare di recuperare il goal di svantaggio. Il Milan aspetta e detta i tempi della partita con una tranquillità su un campo della medio provincia italiana figlia della logica del momento e non di Ancelotti e dei suoi passeggiatori dalla pancia piena. Ottime coperture e ripartenze affidate al magico trio I-KPB-Bi.
Robinho fa le prove di tiro con la zona inguinale del povero Moras dopo una gran sponda di Ibrahimovic. Il suo raddoppio arriva passata la mezz’ora della prima frazione su servizio dello splendido Boa che, avrà vinto nulla rispetto a Seedorf e Ronaldino, ma sa che cosa vuol dire andare in verticale. Di tacco. Mi pento di non aver tifato Ghana ai Mondiali – infatuata dall’Uruguay. Per Robinho è un cioccolatino da depositare rasoterra in fondo al sacco e alle spalle di Viviano. Esposito è un disturbo pari ad una zanzara d’inverno.
Il Bologna subisce il gran momento e la faccia matura del Milan che sfiora il 3-0 con Zambrotta, il quale ogni tanto si ricorda di essere stato un gran bel terzino destro e sinistro. Segue perfettamente l’azione di Boateng per Ibra che d’esterno serve in profondità Robinho fermato da Viviano. Recupero e sinistro che colpisce la traversa.
Il risultato è ancora recuperabile contando sul vecchio Milan – quello che dopo una prima frazione giocata bene tende ad appisolarsi. Il tema del secondo tempo sembra essere gestione del risultato, ricerca della terza pera e tirare fuori Tania prima che usi una delle sue scarpine d’oro per ottenere una domenica libera. Non una domenica qualsiasi: quella di Milan-Roma.
Chi dà spettacolo con una giocata da manicomio è Christian Abbiati che scambia il calcio a 11 per il calcetto a 5. Un attimino di sbandamento in cui cerca un dribbling alla Garrincha, la pulce brasiliana poliomelitica, su Meggiorini che gli ciula il pallone. Ramirez tenta di completare l’opera calciando verso la porta sguarnita ma colpisce l’esterno della rete.
Il Milan perde nel frattempo i pezzi: esce Gattuso per i postumi della botta rivevuta da Mudingayi nel primo tempo ed entra Strasser (forse dobbiamo ringraziare il ginocchio di Flamini per questo ma, comunque, benvenuto nel club); Zambrotta si smonta dopo un buon primo tempo e chiede ad Antonini di rilevarlo.
Un altro giocatore del Milan che sa trovare perfettamente le punte in verticale è il nostro chiacchieratissimo numero 21: Tania mette giu di petto e infila di piatto destro Viviano il suo nono goal in questo campionato. Seconda volta consecutiva che la Triangolo rossonera va a segno dopo la gara contro il Brescia.
Tutti aspettano il cambio con Clarenzio – che finalmente mostra un pò di positività nell’abbracciare il compagno sostituito. Ronaldinho deve essere contagioso alla fine – ma Alegher stupisce di nuovo tutti e richiama in panchina Kevin Prince Boateng.
La partita regala un momento di gloria a Christian Abbiati. Seedorf ci mette la suola e mette a sedere Di Vaio nella nostra area. Dal mezzogiorno di fuoco esce vittorioso el purter de Biegras che si rifa del rincoglionimento precedente.
Da sottolineare l’ottimo atteggiamento della formazione di Malesani che cerca comunque di attaccare, con Meggiorini soprattutto, nonostante il pesante passivo.
Buona domenica a tutti e buone lasagne a me!