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Bologna-Milan: presentazione della gara

Creato il 10 dicembre 2010 da Gianclint

-Di Vaio davanti, dietro tutti quanti-

No, non è il titolo dell’ultimo film porno, ma alcuni possono definire così il gioco della squadra di Mister Malesani. Reduce dal successo in extremis di mercoledì, il Bologna è squadra “double-face”: non solo per la voragine di rendimento tra casa e fuori, che evidenzia una discrepanza di punti pesante, ma pure -aspetto importante-  una differente veste con la quale affronta le gare.

Il punto più basso è stato toccato a Genova, in un turno infrasettimanale: “un undici” del tutto rinunciatario che pareva aver deciso di affidare la fase difensiva -l’unica via scelta-, alla cattiva stella del Genoa che riuscì a vincere; d’incanto, solo dopo lo svantaggio, Di Vaio riuscì comunque a costruire un paio di situazioni interessanti; da contraltare fa Cesena, al Derby della via Emilia, i rossoblu han tirato fuori prestazione, gioco, e “armi” del tutto “inedite” fino a domenica scorsa.

Possesso palla sulle due dimensioni, ben orchestrato, per mandare fuori giri il dinamico centrocampo Cesenate; insospettabile efficacia nella circolazione di palla per spostare l’avversario dove il Mister Malesani “voleva”; verticalizzazioni pulite, semplici ed efficaci… tre punti nella sacca e tutti a casa.

Bologna-Milan: presentazione della gara

Sotto la sua Curva ecco Marco Di Vaio: in mezzo al marasma societario, unica certezza.

Questioni di stimoli?, forse sì: la tifoseria si è unita attorno alla squadra, e a Castel Debole la vicinanza della ”Andrea Costa” e del tifo rossoblu è una coperta che scalda e non soffoca; da qui un possibile scollinamento. Malesani sa di aver fiducia, ed il suo essersi messo a scudo dei suoi ragazzi nel tourbillon societario lo aiuta a lavorare.

Tante le variazioni tattiche: chi va a cercare la strutturazione numerica del Bologna troverà un 4.3.3., ma, date le caratteristiche che compongono il trio offensivo, sappiamo che altro c’è dietro -la costruzione del gioco e la funzione tattica di un giocatore ci faran sempre da spia su quanto passa tra l’impiego pieno di un modulo e la sua “maschera”-.

Se sul 4.3.3. troveremo in Buscé la chiave che permette di mascherare il Bologna, allo stesso modo possiamo osservare che nelle gare passate si è presentato coi due rifinitori dietro all’unica punta; col trequartista Ekdal… e pure altro: un 4.1.4.1. “blindato” con Di Vaio come unica luce davanti e con Mudingay a fare da “ferro morto” in mezzo.

Cosa unirà allora questa varietà di schieramenti e uomini? Il lato “negativo” lo lasciamo da parte, com’è giusto se vogliamo arrivare a farci un’idea più piena dell’avversario, se mai potremo notare un livello medio comune nella rosa rossoblu -eccetto Di Vaio, va da sé-: limite di certo, ma non se l’obbiettivo è uno -quello della salvezza- ed è chiaro fin dal primo giro di campo effettuato a luglio in ritiro.

Questo permette di lavorare con chiarezza, avere meno dubbi nel decidere la formazione e “scossoni” in campo: se la polpa varia, l’osso a cui è attaccata è quello; così Portanova e Britos han affinato tempi ed intesa “di coppia”, Mudingay continua nella sua missione di attaccare qualsiasi cosa si nuova a centrocampo e l’attacco, forte di Di Vaio, può permettersi di cambiare, ora con Meggiorini, ora affidandosi all’anarchico Gimenez e alla sua capacità di saper “dove attaccare” sbucando -quasi- dal nulla.

Chiudere il gioco, non lasciare spazio e ripartire semplice su Di Vaio… e noi? Personalmente trovo la gara di domenica simile a quella giocata col Brescia -per spunti tattici-, NON per impatto emotivo dell’avversario.

Ripeterci in intensità -macroscopica variazione che alimenta il nostro gioco-, sarà il primo ingrediente; portare il nostro avversario a giocare un calcio improprio, quindi tecnico, quindi costringerlo ad impostare coi difensori; dimenticarci di Mudingay (recupera?) se ha la palla e “lasciarlo giocare”, mandarlo a vuoto e sfiancarlo con un possesso efficace e organizzato, che coinvolga tre dei nostri fra portatore e ricevitori potenziali… quindi buon movimento là davanti!

Bologna-Milan: presentazione della gara

In quattro per un posto da trequartista: dalla scelta del Mister l'interpretazione che vorrà dare alla gara.

E ora “riprendiamo” il nostro modulo: l’architrave della nostra strutturazione è il trequartista, discrimine in fase offensiva per portare superiorità tra le linee e difensiva per aiutare il centrocampo. Dalla svolta di Madrid è evidente quanto il Mister legga la gara anche dall’interpretazione del ruolo: sarà interessante come sempre vedere la scelta che farà Allegri: chi far muovere tra le linee della jungla del centrocampo rossoblu?

Tanto dipenderà dalla scelta sulla seconda punta. Ancora una volta la questione sarà “lo spazio” da creare: con gli inserimenti, il movimento senza palla, la giocata dietro alla linea… ma con quale arma?, la capacità di Seedorf di essere costante riferimento per i compagni; o meglio l’imprevedibilità del posizionamento di Robinho; o ancora la forza di Boateng nel “portare via” gli equilibri; forse Ronaldinho… il suo estro e  la sua fantasia per saltare la pressione con l’assist di prima?

La gara qui sul Milan Night ci piace giocarla in anticipo: se si sceglierà “Palla o campo” vedremo, intanto iniziamo a scaldarci.

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