Ho veramente altro da pensare in questo momento, davvero.
Il 'bombardato' è un'espressione figurata, e le bombe sono solo notizie e informazioni che mettono sotto la lente la capacità di essere padre. Sembra un'epidemia in questo inizio di settembre.
E sempre nei confronti delle figlie femmine.
Ora salta fuori che a seconda del padre che sei - povera Bianca... - la figlia sceglierà un marito/compagno con determinate caratteristiche, spesso in contrasto o in opposizione alla figura paterna che hanno avuto a fianco per buona parte della loro vita.
Quattro le tipologie di padre che vengono fotografate:
1. L'autoritario, quello che impone le proprie decisioni e non lascia tanto spazio ai sentimentalismi e alle debolezze. In pratica uno stronzo, ruolo che nella storia del mondo i padri hanno saputo interpretare in modo esauriente e con recitazioni da Oscar.
La conseguenza di questa paternità scellerata è che spesso le donne ricercano poi un uomo disponibile e dolce non riuscendoci quasi mai, cascando inevitabilmente tra le braccia di un uomo che è l'esatta fotocopia del padre. Con il risultato di fare una vita d'inferno.
Io non lo sono. Sono deciso e determinato nelle scelte che faccio verso mia figlia, ma non sono di certo un autoritario padre-padrone che rende la vita impossibile al mio gioiello dai capelli rossi. Di questo ne sono certo.
2. L'amicone. È quel padre che è sempre disponibile al gioco, all'amicizia e che di fatto non riesce a far comprendere la differenza tra realtà e fantasia alle proprie figlie. Il rischio lo vedo molto più marcato tra padre e figlio maschio, devo dire, in cui il padre 'ragazzone e bamboccio' trova nel figlio il mancato fratello minore oppure il mai raggiunto compagno di giochi. Tant'è.
In questo caso la ricerca della figlia è verso invece un compagno solido, che trasferisce responsabilità e che assume il suo ruolo di coppia.
Io non lo sono, manco per sbaglio. Anzi, recrimino verso me stesso la mia scarsa disponibilità al gioco e soprattutto alla complicità. È un limite, altroché. Spero che i miei figli non mi accusino un giorno di latitanza ludica...
3. Il disinteressato. In pratica, quello che se ne frega. Figura molto presente nella storia dell'umanità maschile. 'Io devo andare fuori a cacciare, dei figli te ne devi occupare tu, anche perché li allatti pure... che vuoi che faccia io'? O peggio ancora 'sono cosa da donne...'.
Ecco devo dire che vedo 'bene' l'evoluzione naturale tra padre disinteressato e padre autoritario. Più uno si disinteressa, più è ai margini, e più ogni volta che ci mette il becco lo fa con scarsa gentilezza e incapacità di comprendere. Il risultato è l'ordine, l'imposizione.
Io no c...o, io mi interesso, eccome, ci sono, con i miei limiti affettivi, di tempo e di capacità. Ma ci sono e cerco di assumere il mio ruolo di punto di riferimento. Bianca lo sa e mi 'usa'.
4. L'inimitabile. È il padre 'perfetto', che è sempre presente, comprende, si affianca, non soffoca, dirige, convince e ama alla follia. Credo che ce ne siano pochi sulla terra a essere così formidabili e fenomenali, ma forse mi sbaglio, per invidia.
Con questi padri è dura, comunque, perché la ricerca di un uomo simile diventa spasmodica e spesso senza successo. È difficile trovare qualcuno che non è imitabile, è difficile scovare l'uomo che è l'esempio di perfezione emotiva, razionale e pratica.
Io non sono così purtroppo. Ce la metto tutta, mi spacco il cervello ogni giorno per cercare di essere perfetto agli occhi dei miei figli, ma non sono così, non ce la faccio, cedo spesso alle mie debolezze.
Io sono il quinto profilo, che nella ricerca non viene nemmeno citato.
Un padre che adora la propria figlia oltre ogni cosa al mondo, e che farà di tutto perché abbia una vita felice, serena, intelligente, ricca e splendidamente lunga.
Una faticaccia che è la cosa più bella che mi sia capitata nella vita.