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Bombolone Night al Muraglione - il racconto

Da Motociclistidatavola
E così abbiamo colmato un vuoto vergognoso nel nostro curriculum: non eravamo mai andati alla notte del bombolone sul Muraglione. Noi, i Motociclisti da Tavola. Roba da vergognarsi a vita. Invece un paio di settimane fa il Babber ci dice di aver sentito che il giovedì sera sul Muraglione si mangiano i bomboloni caldi. Un paio di messaggi su Facebook per scoprire che non è una voce ma è una cosa vera, che succede ogni giovedì d'Estate da qualche anno. Tempo di smaltire le ferie e ci siamo organizzati. L'organizzazione è semplice: ritrovo alle 19,00, partenza per il Muraglione, Bomboloni e rientro. Bombolone Night al Muraglione - il racconto Gruppo partente: Io, Il babber, L'Uomo-che-sussurrava-ai-GS, Roberto (noto anche come Nicotina e anche come “E Cazàdor”, visto il suo coraggio nell'affrontare le bestie feroci), Danilo, Luigi, Alvaro, il Figlio-dell'-uomo-che-sussurrava-ai-GS (noto anche come il cavaliere mascherato, vista la visiera scura usata in notturna) e la sua compagna. Il buon Kowalsky, nonostante la corsa forsennata da Vicenza, non è riuscito ad unirsi, userò i prossimi anni per fargli capire cosa si è perso. In cima poi abbiamo ritrovato il buon CaseyAlberto (BambyKiller) e il grande Davide, che ancora ringrazio per tutte le dritte, senza il suo supporto forse non avremmo mai colmato questo vuoto. Salire sul Muraglione al calar della sera, quando a valle ci sono 35 gradi e senti il caldo che pian piano scivola via dalle giacche, è una goduta. Siamo saliti con un buon passo, guidati da Danilo (perchè guida un Crosstourer, l'unica vera moto da caccia) che conosce il passo come io conosco la strada che dal divano porta al frigorifero. Lungo il viaggio mi sembrava di sentire le pance dei miei compagni di viaggio urlare la fame e dentro me pensavo “Diosantissimo, se mi hanno preso per il culo questi mi cucinano su uno dei cilindri del boxer”. La salita è stata piacevole, la luce ancora buona, il passo divertente e il fresco che arrivava addosso. Passati gli ultimi tornanti, quando dopo qualche curva si arriva al famoso muro, si cominciano a vedere moto parcheggiate. E allora cominci a capire che è tutto vero. Io così tante moto non credo di averle mai viste sul Muraglione. Bellissimo. Quando abbiamo spento la moto e ci siamo tolti il giubbotto il fresco dei mille metri ci ha ristorato. In fin dei conti mangiare bomboloni con 35 gradi sarebbe stato difficile. Bombolone Night al Muraglione - il racconto Panino, birra, coca per fare il fondo e poi cominciano a girare vassoi di bomboloni. E' una festa, ci sono gruppetti di sei, sette, otto motociclisti ovunque, seduti sulle sedie, anzi, svaccati sulle sedie, che si godono il venticello fresco, i bomboloni e le chiacchiere. Anche noi ci fermiamo un'oretta. Poi si riparte, dopo aver suggestionato a dovere E Cazàdor con le storie su caprioli che di notte escono dal bosco e giocano a centrare le moto. Prima di partire ero sinceramente un po' preoccupato del rientro, guidare di notte, su un passo, in gruppo con il reale rischio che ci fossero anche animali.....insomma, pensavo che il bello della serata fosse finito allacciandosi il casco. Invece dopo cento metri dalla partenza ho guardato nello specchietto ed ho visto la scia delle moto dietro di me, al primo tornante verso sinistra, che si apre verso la vallata, ho visto il biscione di moto arrotolarsi su sé stesso e la luna sottile in cielo.  Bombolone Night al Muraglione - il racconto Che spettacolo. Il fresco della notte e dell'altitudine ancora erano nostri compagni e la discesa è stata tutt'altro che sgradevole. Una passeggiata in mezzo la bosco, con la luna come guida, quasi fossimo novelli navigatori alla scoperta di territori inesplorati, le luci degli amici davanti e dietro e dare quel sollievo di essere tutti assieme. Ovviamente panini e bomboloni aiutano ma....a Castrocaro un gelato era doveroso. Altra piccola sosta per dire qualche cazzata, per gustarsi un po' di fresco ed un buon gelato. Poi a casa, col fresco dei mille metri trattenuto il più possibile, nonostante l'umidità si insinuasse fra le cuciture delle nostre armature. Anche la Ravegnana sembrava una strada divertente, truccata col fascino della notte. Grazie a tutti i compagni di questo giro, quelli partiti con noi, quelli recuperati a Ghibullo e quelli ritrovati in cima al passo, grazie a Giovanni per i bomboloni, i panini e il bere, grazie ancora a Davide, MdT nello spirito come pochi altri. Il prossimo anno sappiamo che quando il caldo si fa insopportabile il giovedì sera c'è un posto che di giorno è leggendario che si trasforma in un luogo incantato.

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