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Bombs more than words

Creato il 09 marzo 2011 da Marco4pres

Dal Libro Verde del colonnello Gheddafi (quello anti-americano, anti-colonialista e anti-capitalista): della serie «quando le parole non bastano» ed «il popolo è sovrano». Gheddafi sei stato nominato! (cit.)

Finalità della nuova società socialista (tratto dalla II parte del libro verde)

Queste esperienze storiche hanno generato una nuova esperienza, quale finale coronamento vittorioso della lotta dell’uomo per il completamento della sua libertà, la realizzazione della sua felicità e il soddisfacimento dalle sue esigenze.
Si rimuove così ogni sfruttamento dell’uomo sull’uomo, e si viene a realizzare un sistema idoneo per un’equa distribuzione della ricchezza della società, in modo da consentire all’individuo di lavorare per se stesso, per il soddisfacimento dei propri bisogni, facendo a meno di ogni altro e non appropriandosi di ciò che è degli altri.

Questa è la teoria della liberazione dell’uomo attraverso il soddisfacimento dei propri bisogni.
Pertanto la nuova società socialista non è altro che la conseguenza dialettica degli iniqui rapporti regnanti nel mondo. Da essa sono scaturiti nuovi principi naturali: la proprietà può essere privata nella misura in cui viene a soddisfare i bisogni dell’individuo, senza l’intervento di altri; e vi è altresì una proprietà socialista in cui i produttori sono soci nel processo produttivo. Questo sistema sostituisce il principio della proprietà privata fondata sulla produzione dei salariati, i quali non hanno alcun diritto sulla produzione da essi realizzata dal momento che il loro rapporto si esaurisce con la corresponsione del salario.
Colui che possiede la casa in cui un individuo abita, o il mezzo di trasporto che lo stesso individuo usa, e gli elargisce il sostentamento con cui costui vive, in definitiva possiede la sua libertà o una parte di essa.

Essendo però la libertà indivisibile l’uomo per essere felice ha bisogno di essere libero. E per essere libero deve essere in condizione di possedere ciò con cui soddisfare da sé i propri bisogni. Colui che possiede i beni necessari al soddisfacimento dei bisogni di un individuo è in condizione di dominarlo, di sfruttarlo e di ridurlo alla schiavitù, nonostante ogni legge che lo vieti.
I bisogni materiali fondamentali dell’uomo vanno dal vestiario e il cibo, fino al mezzo di trasporto e la casa, quale proprietà privata ed inalienabile. Non è ammesso che questa sia presa in locazione da alcuno dietro compenso poiché ciò dà la facoltà al proprietario di intromettersi nella vita privata dell’individuo, impedendogli il soddisfacimento dei suoi bisogni e disponendo ad arbitrio della sua libertà e felicità. Così il proprietario dei vestiti presi in affitto può spogliarlo magari in mezzo alla strada lasciandolo nudo, o il titolare del mezzo di trasporto può toglierlo e lasciare in mezzo alla strada chi lo sta usando, oppure anche il proprietario della casa, lasciando senza un riparo l’individuo che la abita. È una beffa che i bisogni dell’uomo siano regolati mediante procedure legali, amministrative o simili, mentre su di essi sostanzialmente si fonda la società stessa in base a norme naturali.

L’obiettivo della società socialista è la felicità dell’essere che non si realizza se non nell’ambito delle libertà materiali e morali.
La realizzazione di dette libertà dipende dal modo in cui l’uomo è padrone delle sue cose, in modo che deve essere sicuro ed inalienabile. Pertanto ciò che deve soddisfare i bisogni di un individuo non deve essere proprietà di altri, roba esposta ad essere sottratta all’uomo da qualunque parte della società. Altrimenti, l’individuo vive in uno stato d’ansia che gli porta via la felicità, riducendolo ad un essere non libero che vive nella paura di interferenze esterne.

La trasformazione delle società contemporanee da società di salariati a società di soci, è fatale conseguenza dialettica delle tesi economiche contrastanti esistenti nel mondo dì oggi, ed è anche fatale conseguenza delle ingiustizie inerenti al sistema salariale, e non ancora risolte.
Le forze incombenti dei sindacati dei lavoratori nel mondo capitalista, costituiscono una garanzia per la trasformazione delle società capitalistiche da società di salariati in società di associati. La rivoluzione per la realizzazione del socialismo ha inizio nel momento in cui i lavoratori (produttori) prenderanno possesso delle parti loro spettanti nella produzione che essi stessi realizzano.

A quel punto il motivo degli scioperi dei lavoratori cambierà: da una richiesta di aumento di salario si passerà ad una richiesta di partecipazione alla produzione. Seguendo i principi del “Libro Verde” tutto questo prima o poi sarà una realtà.
Il passo finale è l’avvento di nin nuova società socialista, dove il profitto e la moneta scompariranno.
Questo si verificherà trasformando la società in una società totalmente produttiva dove la produzione raggiungerà un livello tale da soddisfare bisogni materiali di tutti gli individui della società. In questa fase finale scomparirà automaticamente il profitto e non ci sarà più bisogno della moneta.
Riconoscere il profitto significa ammettere lo sfruttamento.
E per il solo fatto di riconoscerlo non gli si potrà più porre un limite.

I provvedimenti per limitarlo con mezzi diversi sono dei tentativi riformistici e non radicali per impedire lo sfruttamento dell’uomo da parte del suo simile.
La soluzione finale è l’abolizione del profitto.
Tuttavia il profitto è motore dell’attività economica, sicché la sua abolizione non è legata soltanto ad una decisione, ma è la conseguenza della evoluzione del sistema produttivo socialista che si realizza soltanto dopo aver raggiunto il soddisfacimento materiale dei bisogni sociali, ed individuali dell’uomo.
Il lavoro, in origine, ha lo scopo di aumentare il profitto, ma alla fine sarà esso stesso a far scomparire il profitto.



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