Lo scorso episodio di “Bones” ha dato l’addio a Sweets con un semplice funerale su una collina di Washington senza tanti fronzoli e con un discorso elogiativo di Brennan ed ha anche risolto il caso della morte dello psicologo.
In questa intervista il produttore esecutivo Stephen Nathan risponde a qualche domanda scottante sull’episodio…
TV Line | Ha previsto una così forte reazione dei reazioni dei fan alla morte di Sweets?
Sapevamo che sarebbe stato molto sconvolgente, ma la riposta è stata piuttosto intensa. Era un testamento per lo show, ma in realtà lo era per John Francis Daley. La gente era molto legata al suo personaggio, c’è una perdita personale. Non voglio dire di essere insensibile, ma questo è il modo in cui dovrebbe essere. Se [una morte del genere] viene respinta dal pubblico, significa che l’impatto non è stato eccezionale.
TV Line | Dietro c’era un davvero complotto infernale, davvero molto elaborato.
È stata una cosa molto complicata per noi da fare. Non credo che realizzeremo un’altra così intensa un’altra volta. Questo lo vedrete una volta soltanto e non tutti i punti sono stati collegati. In pratica non c’è un modo per risolvere proprio tutto, una parte di esso è rimasta aperta. Per il momento hanno messo la questione a riposo ma non è detto che non possa tornare in futuro.
TV Line | Booth e Brennan hanno avuto un’accesa discussione come non ne vedevamo da molto tempo. Com’è stato scrivere quella scena?
Davvero bella che non l’abbiamo scritta, la tensione, lo stress e le emozioni erano così alte e sul punto di rottura e i due si sono fatti prendere dalle circostanze ed è stato un grande momento, catartico da scrivere. Bello vederli quasi sbranarsi sapendo che potevano gestire la cosa. Ecco un bel rapporto.
TV Line | Daisy ha subito una transizione veloce da vedova a squintern con una missione. Come mai?
Penso che abbiamo fatto la scena tra Daisy e Brennan dove parlano dei resti di Sweets. Non c’è stata una grande ripartizione perché hanno già visto ciò e la scena al funerale culmina il tutto, hanno vendicato la sua morte, c’è un momento di addoloramento ma poi dovevano lasciar andare Sweets. E chiaramente non è finita. Daisy deve ancora il bambino. Ci sono delle conseguenze emotive che andranno affrontate. Stiamo registrando l’episodio adesso.
TV Line | Il discorso di Brennan è stato davvero bello, perché non si è deciso le parole per l’elogio e non magari Booth o Daisy?
Non c’era niente di formale [circa il suo discorso]. È iniziato con una semplice conversazione informale tra amici e Brennan al suo modo solito dice che i discorsi su Dio e la religione sono una sciocchezza. Quando ha iniziato a parlare non credo che lei sapesse cosa stava per dire. Stava solo cercando di spiegare se stessa a Booth e come spesso accade si è aperta in un modo che sorprende. È stato tutto molto spontaneo. E non c’era nulla da dire dopo tutto quello che è stato detto.
TV Line | Avete intenzione di cantare “Cocnut” ogni volte che un personaggio importante muore?
[Ride] Speriamo di non dover perdere più nessun altro. Ma essendo Sweets sarebbe stato un sacrilegio non cantare quella canzone.
TV Line | Perché non c’erano altri squintern al funerale?
Abbiamo voluto mantenere quel momento in piccolo, tenendo solo le persone che hanno contribuito a risolvere il caso. Con tante persone si sarebbe persa l’intimità di quel momento il discorso di Brennan non sarebbe potuto esistere in tale ambiente.
TV Line | La somiglianza fisica tra John Francis Daley e John Boyd è un nodo. In dei momenti sembrava di aver Sweets e non Aubrey. È stata una scelta intenzionale oppure una coincidenza?
È solo andata così. Ci abbiamo riflettuto un attimo e poi era ok. John è una persona molto diversa. E Aubrey è un personaggio così diversa. Non mi sembrava essere un problema. Detto questo, mi piace che una piccola parte di Sweets. C’è un promemoria nell’etere dello show, è ancora in noi.
TV Line | Suo figlio si chiamerà sempre Seeley?
Questo è quello che voleva Sweets…
TV Line | E riuscirà a ottenere quello che voleva?
Oh, credo che lo farà.