19 gennaio 2014 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •
Summary:
Chi non conosce le vicende di Bonnie e Clyde, la coppia di criminali che terrorizzò l’America negli anni 30’?
Il mese scorso, in America, il canale A&E ha rinfrescato la memoria ai suoi telespettatori mandando in onda la miniserie Bonnie and Clyde: Dead and Alive.
La serie racconta della coppia di criminali Clyde Barrow e Bonnie Parker partendo dalla loro infanzia. Nei panni di Clyde Barrow troviamo Emile Hirsch, reso celebre dalla sua grandissima interpretazione in Into the wild, nei panni del protagonista Christopher McCandless. Al suo fianco c’è la sorprendente Holliday Grainger, conosciuta nel mondo televisivo per aver interpretato Lucrezia Borgia nella serie I Borgia.
All’età di 9 anni Clyde si comincia ad avvicinare al mondo della criminalità, trascinato dall’esempio del fratello Buck. Oltre ai piccoli reati d’infanzia e di gioventù, il protagonista però comincia ad avere anche alcune visioni.
Bonnie è una giovane e bella cameriera, che sogna di diventare una famosa stella del cinema vuole assolutamente lasciare il locale in cui serve caffè e fette di torta per fare il salto di qualità. Clyde, dopo che da piccolo gli è apparsa Bonnie in una delle sue visioni, è convinto che lei sia la donna della sua vita e fa di tutto per conquistarla. Dal primo appuntamento comincia a nascere un’importante alchimia tra i due e quando Clyde promette alla donna che sarà lui a fare in modo che vengano realizzati i suoi sogni, Bonnie capisce di avere di fronte l’uomo che fa per lei. In seguito ad un colpo non perfettamente riuscito con il fratello, Clyde finisce in carcere, Bonnie aiuta l’uomo ad evadere e da lì cominceranno le avventure amorose e criminali dei due.
Bonnie e Clyde in una scena di Bonnie and Clyde: Dead and Alive
La miniserie parte un po’ lenta, dovuta al fatto che i personaggi meritano un’introduzione approfondita e una curata descrizione della loro formazione prima del loro incontro. Tuttavia, una volta che lo spettatore prende il ritmo, apprezza la serie. E’ coinvolgente, realizzata molto bene e con le dovute tecniche. La voce fuoricampo e i flash, ad esempio, impreziosiscono lo show e non lo banalizzano, se non in alcuni casi in cui andrebbe evitata perché fa perdere il fascino della sorpresa. L’atmosfera anni ’30 è perfettamente ricostruita. La coppia Hirsch e Grainger sembra trovarsi a meraviglia e trasmette agli spettatori la giusta sintonia che lega i protagonisti della storia. E’ importante evidenziare l’energia dei due protagonisti, chiamati ad interpretare due personaggi difficili e dai caratteri molto forti. A colpire particolarmente è la metamorfosi radicale dei due personaggi nel momento in cui attuano i loro colpi. Quando entrambi agiscono, mostrano sempre molto affiatamento e molta freddezza. Da apprezzare l’interpretazione della Grainger nel trasmettere il mutamento di Bonnie, da fragile ragazza ad astuta e rude criminale. Convincenti anche le interpretazioni di Holly Hunter (Lezioni di piano) nei panni della madre di Bonnie, e William Hurt (Il bacio della donna ragno, Robin Hood) in quelli di Frank Hamer.
La miniserie è composta da due parti da circa 90 minuti l’una. E’ stata mandata in onda su A&E l’8 e il 9 dicembre del 2013 ed è stata scritta da John Rice e Joe Batteer.
La prima parte della miniserie ha ottenuto circa 9.8 milioni di telespettatori sommando gli ascolti delle tre reti in cui è andata in onda (A&E, History e Lifetime), ottenendo il miglior debutto per una miniserie in onda via cavo dal 2006 ad oggi, escludendo Hatfields & McCoys e The Bible.
Sicuramente una storia così affascinante, un cast interessante e una miniserie così ben realizzata meritano una possibilità, anche perché non si può dire di no a Bonnie & Clyde!
Di Francesco Sciortino per Oggialcinema.net
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