Allargamento degli incentivi fiscali sui lavori in casa: si fa sul serio. Dopo le interessanti proposte lanciate questa settimane dal presidente della commissione Ambiente, Ermete Realacci in merito all’utilizzo dei bonus anche per una politica di prevenzione antisismica allargata rispetto a quella attuale (incentivo fiscale per l’adeguamento sismico dalle zone 1 e 2 alla zona 3) e per le operazioni di bonifica dall’amianto, si aggiunge anche il punto di vista di ISI (Ingegneria sismica italiana), importante associazione che rappresenta i protagonisti nei diversi ambiti di questo settore in Italia.
Osservando i dati del Rapporto ANCE-CRESME sul territorio relativi al 2012, la zona a sismicità alta (zona 1) comprende 706 Comuni e tre milioni di abitanti, quella a sismicità media (zona 2) riguarda 2187 Comuni e 18,9 milioni di abitanti. Al terzo posto c’è la sismicità bassa (zona 3), con 2003 Comuni e 20,5 milioni di abitanti. Infine, al quarto livello troviamo la sismicità molto bassa: 3.196 Comuni e 8,8 milioni di abitanti. I bonus fiscali del 65% per l’antisismica toccano solo le prime due zone, fino ad oggi: l’ipotesi palesata in queste settimane è quella relativa all’estensione dei benefici dei meccanismi di detrazione anche alla terza fascia, al fine di aumentarne l’efficacia.
Secondo ISI “la stima ANCE-CRESME, su dati ISTAT rileva che gli edifici in Italia, costruiti sino al 2001, sono circa undici milioni. Se ne deduce che una stima dei fabbricati in Italia sulle 4 zone sismiche è la seguente: 664mila in zona 1, 4.060.000 in zona 2, 4.404.000 in zona 3 e 1.890.000 in zona 4”. Pertanto, con l’inclusione della terza fascia tra quelle che possono accedere agli sconti ci sarebbe un sostanziale raddoppio degli edifici interessati. Quindi ai 4,7 milioni di edifici sparsi in circa 2900 Comuni si sommerebbero ora 4,4 milioni di fabbricati in 2mila Comuni, tenendo anche conto che in zona 3 ci sono aree popolosissime, comprese anche quelle di Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto.
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Diventerebbe a questo punto fondamentale (a fini di concreta implementazione della misura) aumentare in maniera consistente gli stanziamenti messi a disposizione dal Governo per questa voce, attualmente pari a poco più di 100 milioni di euro. Anche se al momento, tuttavia, è ancora mancante la circolare applicativa del ministero delle Infrastrutture capace di rendere pienamente sfruttabile il bonus antisismica.
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Nel frattempo si avvicina a grandi passi l’elaborazione della Legge di Stabilità 2016, con l’abolizione per tutti di TASI sulla prima abitazione e IMU agricola, oltre alla conferma (rafforzata, presumibilmente) del Bonus lavori in casa (detrazioni 50% e 65%) in prima linea. Non resta che comprendere quali saranno le coperture economiche per portare avanti tali misure: Ministero dell’Economia e Governo sono già al lavoro sul dossier.