Bonus bebè 2014, cosa c’è da sapere

Creato il 24 marzo 2014 da Valentinap @mammeaspillo

Che cos’è e come si ottiene il Bonus Bebè in vigore fino alla fine del 2014? Scopriamo insieme gli aiuti che lo Stato mette a disposizione delle neo-mamme.

I figli, si sa, sono fonte di gioia, ma anche di spese (tante). Dopo aver aiutato le neo-mamme nel 2012 garantendo la copertura di alcune rette dell’asilo nido per chi rientrava al lavoro appena terminata la maternità obbligatoria, lo Stato ci viene incontro con il Bonus Bebè per i nuovi nati.

In cosa consiste il bonus in vigore fino alla fine del 2014? La legge di stabilità prevede aiuti per le famiglie, a cominciare proprio da questo bonus. Non si tratta di un contributo a fondo perduto, ma di un utilissimo finanziamento agevolato fino a 5 mila euro, da restituire entro 5 anni, reso possibile dall’accordo tra il Governo e l’ABI (Associazione Bancaria Italiana), prorogato fino a fine 2014.

L’accordo impegna le banche che hanno aderito all’iniziativa ad erogare il prestito mantenendo tassi di interesse molto convenienti e un Taeg (tasso annuo, effettivo e globale) dimezzato rispetto alla normalità. Non ci sono limiti di reddito per accedere all’agevolazione e la richiesta può essere fatta per ogni bambino nato od adottato.

Come fare per ottenere il prestito?

Basta contattare una delle banche aderenti all’iniziativa entro il 30 giugno successivo alla nascita o all’adozione del bambino. L’elenco completo degli istituti di credito aderenti si trova su www.fondonuovinati.it e www.abi.it. Il finanziamento verrà erogato dopo aver accertato l’ammissione alla garanzia del Fondo.

A questo punto non resta che:

- Compilare il modulo fornito dalla banca inserendo le tue generalità e quelle del bambino.

 -Fornire alla banca la documentazione necessaria.

-Fornire il modello ISEE: in caso di ISEE inferiore a 15.000 euro, infatti, la garanzia dello Stato nei confronti della banca si eleva dal 50 al 75%, facilitando l’accesso al credito.In caso di ISEE superiore a 15.000 euro, invece, lo Stato garantisce la banca, in situazioni di insolvenza, fino al 50% dell’ammontare del finanziamento.

Ovviamente in caso di non restituzione del debito le procedure applicate nei confronti del cittadino sono quelle di prassi per il recupero crediti.