Il Pensatoio
Bonus libri:19% a chi?
di Alexa G
Vi ricordate del “Bonus libri” per incentivare la lettura che garantiva, conservando gli scontrini, di scaricare il 19% su un tetto massimo di spesa di 1000 euro su libri e altri 1000 euro sui testi scolastici?
Ebbene, riponete i vostri scontrini gente perché il governo Letta si è rimangiato tutto. Non ci sono i fondi. E te pareva!
L’Italia, si sa, sarà anche un popolo di santi, navigatori e poeti ma di lettori, ahimè, meglio stendere un velo.
Non leggiamo, lo sappiamo, e i dati sono sconfortanti. Siamo tra gli ultimi Paesi dell’UE in quanto a lettura e acquisto di libri – ci fanno compagnia portoghesi, greci e spagnoli. E così, il Governo aveva pensato bene di incentivare la lettura proponendo lo sconto del 19% sull’acquisto di libri elettronici e non.
Presa dall’entusiasmo, persino mia madre – che non è proprio un’accanita lettrice – si è recata in una libreria e ha deciso di buttarsi nell’acquisto di libri.
Doveva essere un modo per incentivare la lettura e invece si è rivelata l’ennesima promessa non mantenuta. Ma vediamo di ripercorrere la breve vita di questa proposta che aveva deliziato non solo noi lettori ma anche editori e librai.
Il 13 dicembre, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato annuncia che sono in arrivo nuove detrazioni fiscali del 19% per chi acquista testi scolastici e romanzi.
Evvai! Ho urlato appena appresa la notizia.
Non era ancora chiaro se lo sconto fosse immediato al momento dell’acquisto o cumulativo, cioè conservando gli scontrini da presentare a fine anno al commercialista, ma tant’è che era comunque una splendida notizia.
Neanche due mesi dopo, viene votato un emendamento firmato da Marco Causi del Pd che annulla e trasforma, di fatto, la proposta. Come? Spostando lo sconto, dai lettori agli esercizi commerciali che vendono al dettaglio, ai librai per intenderci, e agli studenti delle scuole superiori con reddito familiare al di sotto dei 25 mila euro.
Inoltre, il buono varrà solo per l’acquisto dei romanzi e non dei testi scolastici, come inizialmente era stato proposto, e saranno i librai ad anticipare lo sconto per poi incassarlo l’anno successivo. Oltre al danno, la beffa.
Non è ancora chiaro quando – tutto dovrebbe essere rimandato al prossimo anno – e in che modo tutto ciò avverrà, ma una cosa è chiara: la confusione regna sovrana.
Che senso ha proporre un’idea, seppur lodevole, senza sapere prima se si avranno i fondi per poter provvedere ad attuarla? Scaricando, infine, l’iniziale onere del 19% proprio su coloro – mi riferisco ai librai – che avrebbero dovuto trarre vantaggio da tutto ciò? Mah!
E voi cosa ne pensate?